Home > Anche "il medico in famiglia" sterza a destra ?
Anche "il medico in famiglia" sterza a destra ?
Publie le martedì 28 settembre 2004 par Open-Publishing
di keoma
La soap opera "Un medico in famiglia ", ormai arrivata alla quarta o quinta
serie, si adegua al nuovo corso fascistoide della Rai ?
Sembrerebbe proprio di si.
Finora le storie della famiglia Martini sembravano improntate al politically
correct in piena salsa diessino-ulivista.
Nonno ex ferroviere ed ex sindacalista che legge "L’ Unita’" e si preoccupa
per la riforma delle pensioni.
Papa’ medico che si dedica al volontariato nel terzo mondo, un forte
sentimento antirazzista ( amici arabi, colleghi omosessuali e persino un
nipotino di colore ), un nipote che lavora in una radio "progressista", foto
di Ghandi, Luther King e Guevara che occhieggiano sulle pareti di casa e
nello studio del papa’ medico, persino - a suo tempo - un vaghissimo accenno
ai fatti di Genova, sia pure in salsa "buonista" ed ovviamente "non violenta".
Questo fino a ieri.
Che succede ora e precisamente nella puntata di oggi ?
Succede che una lunga scena che si svolge per parecchi minuti davanti a
quella che nella fiction e’ la porta della camera dei ragazzi di casa,
riserva una grossa e non certo casuale sorpresa.
Sapete cosa c’e’ chiaramente disegnato a pennarello su quella porta di una
casa peraltro immacolata ? UNA BELLA CROCE CELTICA !
E la scena e’ cosi’ esageratamente lunga che e’ del tutto impossibile che
durante le riprese o nella fase di montaggio nessuno se ne sia accorto.
Qual’ e’ il messaggio piu’ o meno subliminale che si e’ voluto lanciare con
questa trovata ?
Banalizzare un certo "fascismo" giovanile ? Recuperare rispetto al
"sinistrismo" peraltro assai sbiadito delle edizioni precedenti ? O
semplicemente farsi belli con i nuovi dirigenti Rai ed in particolare con l’
ex rautiano Marcello Veneziani o con l’ ex intimo di Delle Chiaie Guido
Paglia ?
Come dire, che tocca fare per campare per certi registi e programmisti !
Del resto, soltanto domenica, mi e’ capitato di sentire al Gr1 un ex
repubblichino di nome Giano Accame esaltare la "resistenza" di poche migliaia
di fascisti contro lo sbarco americano in Sicilia nel 1943 e definire
"vigliacchi e traditori" i militari che invece si arresero agli stessi
americani.
Nella volonta’ forsennata di praticare il "revisionismo storico", passa in
secondo piano persino la retorica sugli "americani liberatori" !
Comunque credo che, anche da queste piccole cose, si capisce che aria sta
tirando in Italia .
Mentre ci si balocca coi listoni, le primarie, le federazioni , le
imbrobabili unita’ bipartisan "contro il terrorismo" e quant’ altro ancora.
Ed anche con le divisioni settarie e stupide all’ interno del "movimento".