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Ancora battaglia a Najaf

Publie le martedì 10 agosto 2004 par Open-Publishing
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20.22 - AUTORITA’ IRAQ: PARTITO CHALABI FUORI DA BAGDAD ENTRO 24 ORE. Le autorità irachene hanno intimato al partito di Ahmed Chalabi, il Congresso nazionale iracheno (Cni), di sgomberare gli uffici di Bagdad entro 24 ore.
Contro Chalabi è stato emesso un ordine di arresto per riciclaggio e contraffazione di denaro.

18.40 - AMERICANI ALL’ATTACCO A NAJAF. Aerei Usa hanno bombardato a Najaf postazioni di miliziani fedeli al leader radicale islamico Moqtada Sadr, mentre verso il tramonto riprendevano vigore i combattimenti a terra. Colonne di fumo sono state viste alzarsi dal grande cimitero della città santa irachena

18.05 - VIDEO INTERNET MOSTRA PRESUNTA DECAPITAZIONE. Un sito islamico ha pubblicato un video che si dice mostri la decapitazione di "una spia egiziana che lavorava per gli americani in Iraq". Il video viene attribuito al Gruppo Tawhid e Jihad di Abu Musab al-Zarqawi, considerato il luogotenente di Bin Laden in Iraq. Mostra l’egiziano che si identifica come Mohammed Mutawalli e dice di aver aiutato le forze Usa nei loro attacchi ai guerriglieri. Uomini con il volto mascherato lo spingono a terra e lo decapitano con un coltello

16.41 - IRAQ: USA, PERPLESSITA’ PENTAGONO SU VIDEO ESECUZIONE MARINE. Gli inquirenti del Pentagono che stanno indagando sulla scomparsa di un militare in Iraq, Keith Matthew Maupin, 21 anni, non sono in grado di dimostrare che il video della sua esecuzione, mandato in onda dalla Tv panaraba Al Jazira nelle scorse settimana, sia vero.

16.14 - IRAQ: RAPITO IMPRENDITORE GIORDANO. Un imprenditore giordano è stato rapito nella sua abitazione a Baghdad. A renderlo noto solo oggi è l’agenzia di stampa giordana Petra, precisando che il sequestro è avvenuto ieri e che i rapitori hanno chiesto un riscatto di 250mila dollari per la sua liberazione.

15.43 - GB: SINISTRA LABURISTA PREPARA MOZIONE CONTRO BLAIR SU IRAQ. Al congresso annuale del partito laburista britannico che si terrà il mese prossimo potrebbe essere presentata una mozione di sfiducia contro Tony Blair per la guerra in Iraq. Lo rivela oggi il quotidiano The Independent secondo il quale l’iniziativa parte da esponenti della sinistra Labour che in questi giorni stanno facendo circolare il testo della mozione fra i militanti di base.

14.37 - IRAQ: COMINCIATO RITIRO CONTINGENTE THAILANDESE. E’ cominciato il previsto ritiro dall’Iraq del contingente thailandese, in tutto 451 effettivi tra medici militari e specialisti del genio con compiti a carattere unicamente umanitario. Lo ha annunciato un portavoce dello stato maggiore a Bangkok, generale Pitsanu Urailert.
13.42 - TRUPPE GB IN MASSIMA ALLERTA A BASSORA. Le truppe britanniche a Bassora sono in stato di massima allerta dopo gli incidenti di ieri con miliziani durante i quali ha perso la vita un soldato ed altri sono rimasti feriti. Lo ha detto un portavoce del ministero della Difesa di Londra.

12.41 - VIDEO DECAPITAZIONE OSTAGGIO BULGARO, MOLTI DUBBI. Il video trasmesso ieri da un sito islamista con la presunta decapitazione di Georgi Lazov (30 anni), il primo dei due camionisti bulgari rapiti da terroristi in Iraq, insieme con il collega Ivailo Kepov, secondo la portavoce e viceministro degli Esteri, Gergana Grancharova, è di qualità così bassa da non permettere una identificazione certa.

12.22 - RAPITO UN UOMO D’AFFARI GIORDANO, CHIESTO UN RISCATTO. Un uomo d’affari giordano è stato rapito dal suo domicilio in Iraq da alcuni sconosciuti che hanno chiesto un riscatto.

12.14 - ANCORA NESSUNA NOTIZIA SU DIPLOMATICO IRANIANO RAPITO. Le autorità iraniane continuano a restare prive di notizie circa la sorte di Fereydiun Jahani, il diplomatico rapito mercoledì scorso da guerriglieri del sedicente ’Esercito Islamico in Iraq’ mentre stava recandosi nella città santa sciita di Kerbala.

12.08 - PENA MORTE, DANIMARCA NON CONSEGNA PIU’ PRIGIONIERI. Il ministro danese della Difesa, Soeren Gade, ha annunciato oggi di aver deciso di sospendere la consegna dei prigionieri da parte del contingente danese di stanza in Iraq in seguito al ripristino della pena di morte nel Paese.

11.59 - BOMBA CONTRO CONVOGLIO UCRAINO NEL SUD, 3 CIVILI FERITI. Almeno tre civili sono rimasti feriti nel sud dell’Iraq a causa dell’esplosione di una bomba al passaggio di un convoglio militare ucraino all’altezza di Numaniyah, località situata a nord-ovest della città a maggioranza sciita di Kut.

11.43 - LIBERATO OSTAGGIO LIBANESE IN IRAQ. E’ stato rilasciato dai suoi
sequestratori l’uomo d’affari libanese Antoine Antoun, che era stato rapito in Iraq qualche tempo fa. Lo hanno annunciato i familiari dell’ex ostaggio, secondo cui Antoun li ha chiamati dal Paese arabo per comunicare loro che era appena tornato libero e assicurare che sta bene. Un altro imprenditore suo connazionale era stato lasciato andare nei giorni scorsi. In Iraq restano tuttavia dispersi, e presumibilmente rapiti, ulteriori due cittadini libanesi.

11.18 - COLPI DI MORTAIO SU BASE GIAPPONESE IN IRAQ. Quattro colpi di mortaio sono esplosi presso la basi giapponese a Samawa, nel sud dell’Iraq, ma non ci sarebbero feriti. Lo ha riferito una fonte della sicurezza.

11.15 - RINFORZATE MISURE DI SICUREZZA IN ITALIA. Il servizio di sorveglianza in Italia è stato rinforzato in vista del 15 agosto, per difendere il Paese da eventuali attentati terroristi.

11.12 - OLEODOTTO SABOTATO TORNA IN FUNZIONE DOMANI. Tornerà in funzione domani a pieno regime il principale tra i due oleodotti della penisola di Faw, nell’Iraq meridionale, chiuso ieri a titolo precauzionale.

11.00 - NOTTE DI FUOCO A SADR CITY. Prima dell’esplosione della bomba vicino gli hotel Palestine e Sheraton, nella notte erano risuonate una serie di forti esplosioni, la cui eco apparentemente proveniva da Sadr City, il miserabile sobborgo sciita alla periferia nord-orientale della città roccaforte dei ribelli sciiti fedeli all’imam radicale Moqtada al-Sadr. Nel quartiere è da ieri in vigore il coprifuoco, imposto ogni giorno e fino a nuovo ordine dalle 16 alle 8 del mattino seguente. Poco dopo che si erano verificate le deflagrazioni, elicotteri americani si sono levati in volo per cercare di accertarne le cause.

9.50 - NAJAF, I MARINES INVITANO I CIVILI A EVACUARE LA ZONA. L’esercito americano ha invitato i civili iracheni a evacuare al più presto la zona dei combattimenti a Najaf e intimato ai miliziani sciiti di lasciare la città santa, dove i combattimenti divampano anche oggi, per il sesto giorno consecutivo. Lo ha detto un corrispondente dell’Afp. Humvee stanno circolando per la città e gli americani chiedono con megafoni alla popolazione di evacuare senza indugi la zona dei combattimenti tra i miliziani di Moqtada Sadr e i poliziotti iracheni.

9.40 - SALEM CHALABI: "LA MIA VITA E’ IN PERICOLO". "Non ricordo mai di aver incontrato questa persona che si presume io avrei minacciato. Voglio rientrare in Iraq per avere l’opportunità di rispondere alle accuse che trovo ridicole". Così il presidente del tribunale iracheno, Salem Chalabi, che ora vive a Londra, si difende dall’accusa di omicidio del direttore generale del ministero delle finanze Haithem Fadhil in un’intervista alla "Bbc" riportata dal quotidiano "La Repubblica". "I miei più grandi nemici sono i sostenitori del vecchio regime. Negli ultimi due giorni, tre razzi sono finiti vicino a casa mia. E questa - conclude Chalabi - non è certo la prima volta che mi sparano addosso e attentano alla mia vita".

9.30 - L’IRAN SMENTISCE COINVOLGIMENTO NELLA BATTAGLIA DI NAJAF. Il ministro della difesa iraniano Ali Shamkhani ha smentito qualsiasi coinvolgimento del suo paese nei combattimenti a Najaf, città santa sciita in Iraq, respingendo le accuse del collega iracheno Hazem Shaalan. "L’Iran non ha nessun coinvolgimento con quanto sta accadendo a Najaf" ha detto l’ammiraglio Shamakhani intervistato dalla tv qatariota al Jazira.

9.00 - IL PAKISTAN DICE NO ALL’INVIO DI TRUPPE IN IRAQ. Il presidente pachistano Pervez Musharraf ha escluso l’invio di soldati pachistani in Iraq per il momento, pur precisando che la decisione potrebbe cambiare in un altro contesto. "Le nostre forze non andranno mai in Iraq nell’attuale contesto", ha detto Musharraf in un’intervista al News Daily che la pubblica oggi. "Tuttavia non chiudiamo la porta, dato che la situazione potrebbe cambiare". La questione di un invio di truppe in Iraq è esplosiva in Pakistan, secondo paese musulmano più popolato del mondo, dove molta gente contesta il ruolo di alleato chiave voluto da Musharraf nella guerra al terrorismo e acuita dopo l’esecuzione di due operai pachistani in Iraq il mese scorso.

8.36 - VIOLENTI COMBATTIMENTI A NAJAF. I combattimenti fra le milizie del leader estremista sciita Moqtada Sadr e le truppe americane sono ripresi con violenza stamattina, per il sesto giorno consecutivo, a Najaf, la città santa sciita a Sud di Baghdad. I testimoni hanno detto che dalla zona del grande cimitero della città, dove si sono attestate le milizie dell’Esercito del Mahdi, risuonano colpi di canone, di mortaio e raffiche di armi automatiche. Ieri Moqtada Sadr aveva proclamato che lotterà "fino all’ultima goccia di sangue" contro le forze di occupazione americane.
8.20 - BOMBA PER CONVOGLIO USA. Era apparentemente rivolta verso un convoglio militare americano di passaggio la bomba esplosa sul bordo della strada non lontano dagli hotel Palestine e Sheraton questa mattina nel centro di Baghdad.
Secondo la polizia irachena non ci sono state vittime.

7.50 - ESPLOSIONE A BAGDAD VICINO HOTEL PALESTINE E SHERATON. Una forte esplosione è risuonata questa mattina presto nelle vicinanze di due hotel frequentati da stanieri nel centro di Bagdad. Lo hanno riferito testimoni. L’esplosione si è verificata vicino gli hotel Palestine e Sheraton, bersagli abituali per gli insorti nella capitale irachena. Nel corso della notte gli insorti avevano lanciato una dozzina di colpi di mortaio e razzi nel centro città, la maggior parte dei quali apparentemente rivolti verso la Zona Verde comprendente la sede del governo iracheno ad interim e l’ambasciata statunitense.

http://www.repubblica.it/diretta/online/esteri-esteri-iraq10ago/index.html

Messaggi

  • Che dire : la situazione di Chalabi sembra molto strana, prima prediletto dal Pentagono, poi non appena dichiara che gli irakeni se la sbrigano da soli senza gli americani ecco piovergli l’accusa di spionaggio con l’iran non so quanto sia attendibile tutto ciò !!!!