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Appello alle artiste ed agli artisti per il rilascio delle Simone e dei compagni iracheni

Publie le martedì 14 settembre 2004 par Open-Publishing

Come affrontare l’angosciante attesa del rilascio delle due Simone e dei loro due compagni di sventura iracheni? Cosa può fare ciascuno di noi per dare un contributo al processo in atto?

In tanti, credo, stiamo vivendo giorni d’insopportabile sospensione tra questi interrogativi e gli inderogabili impegni quotidiani. Ci sentiamo impotenti, schiacciati nella morsa di due logiche, quella della guerra permanente e quella del terrorismo, che convergono nel tenerci tutti in virtuale ostaggio, ricattando le nostre coscienze. Assistiamo, scettici, alla penosa ricerca dell’opposizione ­ invece di soluzioni autonome ed innovative - di una intesa con lo screditato governo che porge una mano, per chiedere aiuto, allo stesso popolo che, con l’altra mano, contribuisce ad occupare, rendendosi corresponsabile di tutto ciò che, di conseguenza, succede.

Spiragli di luce, in tanto accecante buio istituzionale, vengono dalla coerenza del Movimento, dalla sua ritrovata capacità di mobilitare, su chiare posizioni di distinzione, per chiedere ai signori della guerra ed ai terroristi ciò che, in mille forme creative, ha sempre chiesto: “Liberate la Pace”. O dal faticoso lavoro dei componenti di Un Ponte per...davvero sottoposti ad un surplus inumano d’impegno, nel tentativo di riuscire a coinvolgere per avere aiuto - loro sì legittimamente ­ quel popolo che, lontani dai riflettori, hanno sempre sostenuto ed aiutato.

Sollecitato dalle parole di una amica che, nell’assemblea di Movimento, invitava a fare, ciascuno, ciò che può fare, ho pensato ad una possibile via d’uscita dall’angoscia: un appello alle artiste ed agli artisti. L’artista può (deve) rispondere a ciò che lo circonda, farsene coinvolgere per riuscire ad abitarlo come spazio simbolico. Raccogliendone gli elementi, li trasforma per comunicarli, mettendo in moto una rete di relazioni che contribuisce alla ricerca dei significati.

In un momento in cui tutti siamo coinvolti dalla drammaticità di questo evento e rispondiamo agli appelli a partecipare come cittadini, l’idea è di chiamare gli artisti a dare anche il loro contributo per una iniziativa di solidarietà ad Un Ponte per. A partire da ciò che evoca il nome e l’attività che esso ha svolto e svolge ­ in sintonia con le azioni simboliche sui ponti promosse per questa settimana dal Movimento - ogni artista può semplicemente produrre un’opera ­ di qualsiasi genere e dimensione - da donare per sovvenzionare le attività di Un Ponte per...

Quest’iniziativa non sarà forse utile alla liberazione degli ostaggi (o chissà, visto che s’inserisce nel misterioso flusso di energie che da più parti tessono il filo della speranza), ma è certamente utile ad una causa. L’augurio è di poter raccogliere tante opere, farne una mostra e consegnarle, tutti insieme, nelle mani delle due Simone e dei loro compagni.

Per adesioni: melo.franchina@libero.it

Melo Franchina

(Arte in Movimento)