Home > Appello dei dissidenti
Ieri sera ho sentito per caso lo sproloquio indegno di Fede sul tg4 che diceva:
"Embe’, chi fa il giornalista in guerra sa che c’e’ un rischio, questo rischio
io ogni volta che sono stato inviato speciale in qualche paese in guerra sapevo
benissimo che lo avrei corso. Di cosa ci meravigliamo? E’ tutto nella norma.
Le due ragazze lo sapevanobenissimo che se andavano li’ era
a loro rischio e pericolo. Sono gli incerti del mestiere. Dove sta la stranezza?
Di cosa ci scandalizziamo?"
Come se non bastasse, Libero attacca le due Simone cosi’ come aveva fatto
con Baldoni. I mercenari che fanno la guerra a pagamento sono eroi, ma
i volontari pacifisti sono dei fessi, su cui si possono sputare battute vergognose
e, se sono donne, si sa le donne sono una razza inferiore, meno intelligente.
Per quanto dovremo tollerare questo cinismo, questa vergogna?
E Comunione e Liberazione che tiene in gran conto Farina e fa le ovazioni
alla Mambro e alla Fioravanti?!? Ma il suo senso cristiano??!!!! E Azione cattolica
che si associa??!!! Non ci bastavano le ovazioni a un politico che ha venduto
la Sicilia alla mafia!!!!
E i DS che invitano Scajola?!? Ora sembra che l’invito sia stato declinato
ma ci sembra che ormai la differenza tra calunnia e verita’, tra umanita’ e
bestialita’ si stia superando da troppe parti.
ricevo da un sito di dissidenti:
Ieri sono state rapite quattro persone, quattro volontari della pace.
Persone speciali che sanno cosa vuol dire solidarietà, cooperazione, portare
aiuto a chi soffre. Le nostre connazionali, in particolare, hanno saputo
rinunciare a una vita normale, fatta di lavoro, storie d’amore, figli, per
donare il loro amore in modo più ampio, totale, a chiunque ne avesse
bisogno. Persone da ammirare, da amare a nostra volta.
E rivendicavano appassionatamente la nudità delle proprie mani, consapevoli
della menzogna di chi proclama di portare pace e assistenza nascondendo armi
dietro le dichiarate intenzioni. Loro erano lì senza armi e senza scorta,
solo col proprio amore. Forse è proprio questo, in una logica di guerra e di
reciproca sopraffazione, quello che dava più fastidio, il fatto di mostrare
una via diversa. Non è un caso che stamattina gli ultrà di casa nostra
sputino loro addosso, come già è avvenuto per Baldoni. Feltri le dice
ingannate dai pacifisti, imbottite di slogan no global (quasi che non
avessero sufficiente cervello -così gli stereotipi di certa destra
immaginano le donne- per avere idee proprie). E quasi strizzano l’occhio
dicendo che, in fondo, è un po’ colpa anche loro, come se avvicinare con
amore un popolo che muore di stenti, e farlo senza secondi fini, fosse una
colpa. Come dissero di Enzo.
Forse è questa la lezione che dobbiamo capire: quel che dà fastidio ai
signori della guerra- dall’una e dall’altra parte- è proprio chi cerca
caparbiamente la via della pace. E non la usa come uno slogan dipinto sulle
armi per dissimulare la propria reale funzione.
Che cosa fare ora? Difficile pensare che basti un presidio o una fiaccolata
per favorirne la liberazione; in ogni caso tenteremo tutte le strade
possibili.
Ma forse la cosa principale è deciderci una buona volta a riprendere il
percorso di opposizione a tutte le violenze, a tutti i terrorismi: senza
distinzioni di comodo, senza trincerarci dietro l’ideologia o baloccarci con
la falsa coscienza. Dire no al terrorismo delle bombe e dei missili, delle
stragi di donne, vecchi e bambini; e al terrorismo simmetrico e altrettanto
rivoltante di chi pensa di rispondere col terrore al terrore, con lo
spargimento di sangue innocente allo spargimento di sangue innocente.
Gridiamolo con forza, se per una volta vogliamo essere all’altezza di queste
meravigliose donne e dei loro collaboratori che condividono le loro ore
d’angoscia: basta con la violenza sugli innocenti, basta con le menzogne
che, dall’una e dall’altra parte, cercano di spacciare per giustizia ciò che
è solo orrore.
Pace
Libertà per le volontarie italiane e i loro collaboratori irakeni
Libertà per tutti gli ostaggi senza condizioni
Via tutti gli eserciti dall’Iraq: basta con un’occupazione assassina
Basta con la violenza e il terrore, stop alle stragi degli innocenti
Libertà per l’Iraq e i popoli del Caucaso decimati dalla guerra
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