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Archiviazione del gip. Non ci fu associazione a delinquere tra i 93 denunciati dalla polizia
Publie le giovedì 5 febbraio 2004 par Open-PublishingG8: prosciolti i 93 della Diaz
«Diaz, no global senza colpe»
Vincenzi: indagate ancora sulle scuole devastate
Genova Sono motivazioni che ricalcano in gran parte il provvedimento di
archiviazione del maggio 2003, quelle che hanno definitivamente chiuso la
vicenda del 93 no global arrestati la notte dell’irruzione della scuola
Diaz. Nei confronti dei giovani, vittime della violenza del blitz, era
caduta l’accusa di resistenza e lesioni. Restava in piedi un reato di
associazione ormai slegato da quello originario: archiviato anch’esso, come
ovvia conseguenza, dal gip Anna Ivaldi.
Avviene nello stesso giorno in cui esplodono le polemiche in seguto
all’interrogatorio di Alfonso Sabella, durante il G8 ispettore del
dipartimento penitenziario. Sabella ha spiegato ai magistrati genovesi che
esisteva un piano per bloccare i black bloc prima del vertice. Piano che
poi, misteriosamente, non scattò. Così arriva anche l’intervento dell’ex
presidente della Provincia Marta Vincenzi, che chiede la riapertura del
fascicolo giudiziario (archiviato anche questo) sulla devastazione delle
scuole di Quarto da parte dei violenti. Fu proprio la Vincenzi,
personalmente, ad avvisare la polizia. Ma anche in questo caso non accadde
nulla.
Ancora una novità: tra oggi e domani la procura generale della Cassazione
depositerà la decisione sul trasferimento a Torino dell’altra parte del
processo Diaz, quella che vede indagati i poliziotti. Spostamento richiesto
dai difensori di funzionari e agenti. A poche ore dall’ora x, indiscrezioni
e sussurri: il processo dovrebbe restare a Genova.
Sulla posizione dei no global arrestati il gip Ivaldi scrive: «Non sono
emersi a loro carico elementi che facciano presumere la sussistenza di
rapporti associativi con chi devastò e saccheggiò la citta». Ancora, sulle
prove nei loro confronti: «Il materiale sequestrato nel corso della
perquisizione alla scuola Diaz (al di là dei dubbi circa l’acquisizione di
parte del materiale originanti dall’attuale pendenza di procedimenti nei
confronti di chi eseguì la perquisizione, pendenza cui si fa riferimento
nella richiesta di archiviazione in esame) - scrive ancora il gip - non
costituisce di per sè elemento sufficiente a fondare l’ipotesi di
sussistenza del reato associativo, attribuito ad un gruppo di 93 persone,
di provenienza geografica diversa, appartenenza ad associazioni politiche
diverse». Il lungo inciso tra parentesi si riferisce alla vicenda delle due
molotov, utilizzate come falsa prova per giustificare gli arresti. In
realtà, come è stato poi appurato nel corso delle inchieste, quelle molotov
furono introdotte nell’istituto da poliziotti.
La decisione del gip porta con sé numerosi commenti. Il verde Paolo Cento:
«Una commissione parlamentare d’inchiesta indaghi sulle responsabilità
politiche». Il comitato Verità e Giustizia: «La credibilità della polizia
di Stato, con questa archiviazione e con le motivazioni esposte
nell’ordinanza del gip, è fortemente compromessa».
dal secolo xix