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Artisti contro le guerre Noi artisti non siamo in guerra !
Publie le martedì 21 settembre 2004 par Open-PublishingNoi artisti e artiste non siamo in guerra né nei territori dei conflitti armati coloniali nel sud del mondo; né siamo in guerra nei territori metropolitani dove si celebrano i conflitti contro i diversi umani nel nord del mondo. Non vogliamo neppure essere trascinati nelle logiche della propagazione del terrore, locale o globale, che esso sia.
Noi artisti e artiste con le nostre espressioni, i nostri corpi, i colori, i suoni, le azioni, con la nostra immaginazione e con la nostra creatività costruiamo relazioni, situazioni, dialoghi, chiavi di comprensione del presente e del futuro, ponti non meno reali di quelli di ferro e cemento.
L’impero del mercato avendo come unico fine l’appropriazione unilaterale delle risorse planetarie, immemore dell’essenzialità dell’umana natura e dell’ambiente ad essa necessario, in luogo di possibili relazioni culturali e politiche tra le moltitudini e di rapporti equi dello scambio e della cooperazione tra i popoli, continua a seminare morte e distruzione nel mondo.
Noi artisti e artiste riconosciamo collettivamente i processi di autonomia espressiva ovunque essi si manifestino. Così come noi resistiamo ai processi di omologazione delle coscienze, così riconosciamo che altrove si resista alle occupazioni e alle sopraffazioni con eguale dignità e convinzione.
Noi e artisti e artiste non possiamo tacere di fronte al dolore del mondo e promuoviamo soluzioni pacifiche contro la cultura della morte, della distruzione, della sopraffazione e dello sfruttamento.
Per queste ragioni condanniamo la guerra, la tortura, la negazione dei diritti, la mercificazione dell’essere umano e dell’ambiente: fra le popolazioni civili, nelle prigioni di guerra, nei tribunali dell’occupazione e nei centri di detenzione amministrativa (centri di permanenza temporanea per migranti), condanniamo altresì la precarizzazione dei lavoratori, la totale subordinazione dei corpi e delle esigenze primarie alle leggi del libero mercato
Chiediamo il cessate il fuoco.
Chiediamo la liberazione di tutti gli ostaggi e delle popolazioni oppresse in Iraq, in Afghanistan, in Palestina, nel Kurdistan, in Cecenia e in tutti i conflitti dimenticati dei cinque continenti.
Chiediamo come cittadini del mondo agli organismi internazionali la creazione di una commissione per tutelare il rispetto dei diritti di tutti i prigionieri di guerra.
Chiediamo la chiusura dei centri di permanenza temporanea, vere prigioni amministrative, dove sono rinchiusi uomini e donne, che hanno l’unica colpa di essere clandestini.
Chiediamo, in sede costituente europea, una Europa dei Diritti, della libera Cittadinanza e della Pace.
Chiediamo il ritiro di tutte le truppe di occupazione.
Noi Artisti per la Pace invitiamo tutti gli artisti e le artiste ad attivarsi contro la guerra e contro ogni altro conflitto e per la realizzazione di una grande manifestazione autoconvocata in Italia e nel mondo nella giornata del 23 ottobre 2004.
Rete degli Artisti e delle Artiste contro le guerre