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Aumento dell’orario di lavoro, istruzioni per l’uso
Publie le giovedì 7 ottobre 2004 par Open-Publishing
di Lucy Bateman
Le 35 ore diventeranno sempre più virtuali”, protestava ieri Maryse Dumas, segretaria
della CGT, uscendo dall’ufficio del ministro con delega al Lavoro, Gérard Larcher.
La CGT ha aperto la serie delle “consultazioni” effettuate questa settimana dal
ministro presso i sindacati ed il padronato su due questioni chiave: lo snellimento
delle 35 ore e le ristrutturazioni. Sull’orario di lavoro, le intenzioni del
governo sono note: si tratta di svuotare le leggi Aubry della loro sostanza,
ma solo per quanto riguarda la riduzione dell’orario. Gli strumenti di flessibilità contenuti nelle leggi Aubry - modulazione, annualizzazione - non sono minacciati.
Il peso del ricatto sull’occaupazione
Conformemente alle sue promesse, il governo non toccherà l’orario legale, che non é che la soglia oltre la quale scatta lo straordinario. Vuole agire su due leve, per far lavorare i dipendenti più a lungo e a costi minori. La prima riguarda il conto risparmio-tempo: nella scia della legge Fillon sull’orario di lavoro, che ne aveva già “monetizzato” una parte, il governo vuole addirittura trasformare questi giorni di ferie o di riposo compensativo in risparmio-pensione. La seconda leva sono le ore di straordinario. Il governo non ha precisato ieri se intendeva, come sospettano i sindacati, far passare dal 25 al 10% il loro tasso di remunerazione. La legge Fillon lo permetteva già mediante un accordo, l’idea sarebbe di estenderlo a tutte le imprese. In compenso, il ministro conferma la sua volontà di mutualizzare il contingente di ore straordinarie al livello dell’impresa, e di andare oltre le 180 ore per dipendente previste oggi, il MEDEF (che corrisponde in Francia alla Confindustria, NdT) é favorevole a un contingente d’ore straordinarie di 220, anzi di 240 ore. « Si sa che con il ricatto sull’occupazione il personale rischia di essere costretto a orari molto lunghi », dice Maryse Dumas, che riassume : « C’é una volontà esplicita del governo di arrivare con tutti i mezzi ad allungare la durata effettiva dell’orario di lavoro degli occupati, eliminando i sotto-occupati e i disoccupati. »
Rendere più rapidi i licenziamenti
Il secondo tema delle discussioni riguarda le ristrutturazioni e il seguito legislativo che il governo vuole dare al fallimento dei negoziati a questo proposito fra sindacati e padronato. Il governo vuole abrogare il capitolo « licenziamenti » della legge di ammodernamento sociale, che per ora é solo sopeso fino all’inizio di gennaio 2005. La volontà del ministro é nota : rendere più rapide le procedure di licenziamento collettivo e « mettere al sicuro » gli accordi e i piani di ricollocamento, cioé limitare al massimo il controllo del giudice su queste procedure.
« Accordi di metodo » permetterebbero, come spiega Francine Blanche, membro della delegazione CGT, « al datore di lavoro di realizzare i suoi progetti conoscendone la data ». Come contropartita, il ministro promette di migliorare la riqualificazione dei dipendenti delle piccole imprese, « ma senza nessuno strumento obbligatorio », deplora la CGT. La confederazione domanda al governo di migliorare il diritto d’intervento dei dipendenti nella gestione delle imprese.
Sull’orario di lavoro, il regime di deroga per le ore straordinarie nelle piccole imprese scade alla fine di dicembre 2005. Questo punto sarà seguito da vicino dal primo ministro Raffarin, que incontrerà i sindacati la settimana prossima sulla questione. Sui licenziamenti, il governo vuole un progetto di legge al più tardi il 3 gennaio 2005. « La CGT intende essere forza propositiva su questo progetto di legge », promette Maryse Dumas. I sindacati intendono incontrarsi dopo i loro colloqui con Larcher.
Tradotto dal francese da Karl e Rosa - Bellaciao
http://www.humanite.presse.fr/journal/2004-10-06/2004-10-06-401877