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Bersani replica a Scajola: gli stalinisti siete voi

Publie le lunedì 20 settembre 2004 par Open-Publishing

Bersani replica a Scajola: gli stalinisti siete voi
Le risposte della Quercia alla lettera aperta al "Secolo XIX" del ministro
ligure su immigrazione e fatti del luglio 2001
«Mai invitato a un meeting di Forza Italia». Salvi: al G8 gestione
dissennata dell’ordine pubblico

Genova «Al ministro Claudio Scajola converrebbe rispettare le iniziative
del Comune di Genova, quali espressioni politiche di una comunità. Mentre
sulle vicende del G8, gli converrebbe non eccedere nella sua
autoassoluzione, essendo quella, una vicenda tuttora controversa».
Pierluigi Bersani arriva a passo spedito mentre il segretario dei Ds,
Piero Fassino, ha appena iniziato a leggere il discorso conclusivo della
Festa nazionale dell’Unità. C’è aria di festa, alla Festa.

Le polemiche
dei primi giorni, quando il condirettore dell’Unità, Antonio Padellaro, ha
criticato la decisione degli organizzatori di invitare esponenti del
governo alla kermesse diessina sembravano ormai sopite. Ma ieri mattina,
ad alimentarle di nuovo, ci ha pensato il ministro per l’Attuazione del
programma, Scajola, che in una lunga lettera al Secolo XIX ha affrontato
due temi caldi, il voto agli immigrati e il ruolo che ha svolto, da
ministro del Interni, nei giorni caldi del G8. «Argomenti - ha scritto
Scajola - di cui avrei parlato alla festa, se non fossi stato costretto a
rinunciare per questa malattia ereditata dalla sinistra, alimentata», tra
le altre cose, «dal vizio, mai sradicato, di matrice staliniana, a
falsificare la storia e a manipolare le responsabilità».

Accuse pesanti,
rispedite al mittente: «Posso solo dire - ha replicato Bersani - che non è
mi è mai capitato di partecipare a una festa di Forza Italia, quando
invece, tanti di loro, sono venuti alle nostre. Forse, gli stalinisti,
sono loro». Anche Cesare Salvi, ex ministro del Lavoro, non va per il
sottile: «Proprio in questa Festa ho partecipato a un dibattito con Enrico
La Loggia, che è ministro di questo governo, a dimostrazione del fatto che
il problema non esiste».

Per quanto riguarda il voto agli immigrati, Salvi
ha sottolineato che «al di là dell’aspetto giuridico, è giusto garantire a
chi partecipa alla vita delle città gli stessi doveri e gli stessi
diritti», mentre sul G8 il suo giudizio è severo: «Basta confrontare cosa
è accaduto quando Scajola era ministro dell’Interno e quanto è successo a
Firenze quando ministro era Giuseppe Pisanu per capire che la gestione
dell’ordine pubblico e della sicurezza a Genova è stata dissennata».

Carlo
Rognoni, ex vice presidente del Senato, ricorda a Scajola che «per i fatti
del G8 sarebbe stato opportuno dare vita a una commissione parlamentare
d’inchiesta», mentre sul voto agli immigrati si è schierato dalla parte
del sindaco: «non credo che si debba aspettare Fini per dare il voto a chi
fa parte del tessuto nostro sociale». Arriva l’europarlamentare Marta
Vincenzi: «Da presidente della Provincia - ricorda - decisi che il nostro
ente avrebbe partecipato a tutte le feste di partito, perché sono per la
politica e il confronto, non per l’antipolitica.

Ma nessuno, ds esclusi,
gradì la nostra disponibilità». «Se davvero Scajola voleva dire qualcosa
sul G8 - aggiunge Graziano Mazzarello - poteva farlo. Invece ha sfruttato
questa occasione per insultare gli altri. E poi, sul voto agli immigrati,
se Scajola crede davvero che la strada giusta sia quella indicata da Fini,
faccia votare la modifica alla costituzione».

Per Mario Margini «lo
stalinismo che "scomoda" Scajola è una cosa tragica, che è meglio lasciar
perdere». «Piuttosto - ha aggiunto il segretario regionale Ds - sono
d’accordo con la decisione di Tursi di dare il voto agli immigrati, frutto
di una scelta politica meditata. I fenomeni migratori vanno governati, non
sono contrastabili. L’obiettivo è proprio quello di tentare un
coinvolgimento».

Sul G8, poi, Margini non può fare a meno di invocare una
commissione parlamentare d’inchiesta: «Piuttosto Scajola si chieda perché
la sua maggioranza non l’ha voluta». «Quello di Scajola è un intervento -
ha concluso Repetto - che mi sembra anzitutto rivolto alla sua parte
politica, piuttosto che al centro sinistra, pieno com’è di messaggi per i
suoi alleati».

Claudio Caviglia

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