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Burundi: massacro al campo profughi, 153 i morti
Publie le domenica 15 agosto 2004 par Open-Publishingdi Matteo Fagotto
Il campo profughi di Gatumba, nell’ovest del Burundi, che ospita circa 4.000 profughi congolesi fuggiti lo scorso giugno dal Kivu, è stato il teatro venerdì sera di uno dei peggiori massacri nella storia recente del paese: un gruppo di uomini armati, probabilmente appartenenti ai ribelli delle FNL (Forze Nazionali di Liberazione) ha attaccato il campo ieri sera, massacrando almeno 153 persone e ferendone altre 111. I numeri, forniti dall’esercito burundese, sono però destinati a crescere.
La notizia del massacro è stata data stamane da un portavoce delle Forze Armate burundesi, che aveva in un primo momento attribuito la responsabilità dell’attacco ai ribelli congolesi. Ma a smentirlo è arrivata la dichiarazione del portavoce delle FNL Pasteur Habimana, che ha ammesso le responsabilità del proprio gruppo nell’attacco.
Secondo Habimana, il vero obiettivo degli uomini delle FNL sarebbe stato un campo militare a circa mezzo km dal campo. Durante l’attacco, però, i ribelli avrebbero udito una serie di spari diretti contro di loro e provenienti dall’interno del campo profughi, e avrebbero deciso di scatenare una controffensiva.
Secondo alcuni sopravvissuti al massacro, la ricostruzione di Habimana non è attendibile. In particolare, gli abitanti del campo avrebbero ricevuto nei giorni scorsi alcuni volantini inneggianti al massacro dei Banyamulenge (i Tutsi di origine congolese che dal giugno scorso vivono nel campo), cosa che farebbe pensare ad un vero e proprio massacro pianificato.
Al momento non sono disponibili ulteriori particolari sull’accaduto. L’esercito burundese sta proseguendo nella conta dei morti, molti dei quali trovati carbonizzati nelle proprie abitazioni o uccisi a colpi di machete. La ferocia degli assalitori non ha risparmiato né donne né bambini. In giornata è attesa al campo la visita del presidente burundese Domitien Ndayizeye che proprio nei giorni scorsi aveva incontrato uno dei vice-presidenti congolesi, Azarias Ruberwa, per discutere del rimpatrio degli oltre 20.000 profughi congolesi presenti in Burundi.
Anche se non si conoscono ancora i particolari dell’accaduto, sorgono già i primi interrogativi: perché questo attacco da parte delle FNL? Le FNL sono l’unico gruppo ribelle burundese che non ha aderito al processo di pace che ha permesso agli altri gruppi armati di entrare a far parte delle istituzioni di transizione. Nei mesi scorsi gli attacchi delle FNL e le controffensive dell’esercito si sono susseguiti a ritmo frequente, intervallate da incontri segreti e contatti indiretti per stabilire un’agenda che potesse portare alla firma della pace.
Gli attacchi delle FNL sono però sempre avvenuti nel distretto di Bujumbura Rural e non hanno mai provocato un numero così alto di morti, visto che il più delle volte si limitano ad imboscate dirette principalmente contro obiettivi militari. Inoltre, recentemente le FNL non avevano mai attaccato campi profughi né tantomeno i Tutsi Banyamulenge congolesi. Interrogativi e dubbi a cui solo gli sviluppi delle prossime ore potranno dare una risposta.