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CHI VUOLE LA GUERRA NON AVRA’ PACE: 18/19 Settembre a Rimini
Publie le lunedì 6 settembre 2004 par Open-PublishingAppello alla mobilitazione il 18/19 Settembre a Rimini
Il 17-18-19 Settembre la propaganda patriottarda del
peronista Filippo Berselli, dei suoi accoliti e degli
apologeti del pensiero neoliberista che vede, nelle
variegate dinamiche della guerra globale e permanente
il suo atto fondativo e costituente, hanno allestito
all’interno del territorio della provincia di Rimini
uno squallido teatrino propagandista, populista e
militarista sfruttando come pretesto le celebrazioni
per il sessantennale della battaglia di Rimini, che
consentì all’esercito alleato di sfondare la linea
gotica continuando la campagna di liberazione del
paese, grazie allo straordinario contributo in termini
di generosità e vite umane rappresentato
dall’esperienza della Resistenza Italiana.
Per l’ennesima volta una commemorazione storica
anziche divenire un momento per un confronto e per la
creazione di uno spazio per il ricordo, diventa il
luogo politico dove gli eredi dei ragazzi di Salò
attuano l’ennesimo atto di un processo riabilitativo
messo in piedi ormai da tempo e che vede nell’attuale
governo delle destre il mare in cui nuotano oggi
beatamente i peggiori spettri del novecento.
Per l’ennesima volta una commemorazione pubblica viene
utilizzata dall’esercito italiano (che non ci risulta
abbia contribuito nel 1944 allo sfondamento della
linea gotica, ma che anzi, fino all’8 settembre del
1943 ha combattuto per conto del Regime Fascista a
fianco e dei nazisti, per sfasciarsi in un batter di
ciglio, in poche ore e per defezione dello stato
maggiore dopo l’8 settembre) per fare mostra di se,
autopromuoversi ed autocelbrarsi.
In un momento storico in cui, attraverso una decisione
illegittima e non condivisa dalla popolazione, in
totale spregio all’articolo 11 della costituzione che
sancisce come: “Italia ripudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e
come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali; consente, in condizioni di parità con
gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità
necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la
giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le
organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”,
l’esericto italiano (presente nelle vesti di truppe di
occupazione in Iraq e Afganistan, all’interno di una
guerra globale e permanente che propone il coinflitto
come strumento funzionale di governance dinnanzi
all’impossibilità di governare con il consenso) coglie
vergognosamente l’occasione per mostrare i muscoli e
celebrare se stesso e la storia di quattro forze
armate, protagoniste in negativo degli anni più bui
della storia della Repubblica e del paese, dalla
connivenza col ventennio fascista, al caso Ustica ai
tentativi di golpe del generale Delorenzo o di
Borghese, alle torture in Somalia, al Ceck Point
Pasta, all’ F104 caduto su una scuola a Casalecchio
di Reno creando l’ennesima strage senza colpavoli e
senza responsabili.
Come già è accaduto il 2 Giugno durante le
celebrazioni per la festa della Repubblica noi
crediamo che occorra attivare un’insorgenza
moltitudinaria che porti i singoli, i partiti, i
sindacati le associazioni e tutte e tutti coloro che
sono contrari alla guerra globale e permanente a
manifestare contro la presenza illegittime e criminale
delle truppe di occupazione italiane in Iraq ed in
Afganistan, contro l’ennesimo tentativo revisionista
posto in essere dai figli, più o meno naturali dei
Ragazzi di Salò, contro la crescente ed allarmante
militarizzazione di festività e ricorrenze divenute
momento per l’autocelebrazione dell’apparato militare
italiano.
Chi vuole la guerra non avrà pace, con queste parole
d’ordine e con modalità aggreganti, creative ed
estemporanee, caratterizzeremo la nostra presenza
nelle “nostre” piazze e nelle nostre strade,
rivendicando con l’utilizzo di un aggettivo possessivo
la limpidezza, la nobiltà e la cristallinità di un
percorso storico e politico.
Sabato 18 Settembre, il protocollo ufficiale,
proporrà un’insieme di celebrazioni che toccheranno
idealmente tutto il territorio provinciale e le realtà
reazionarie che si trovano al suo interno a partire da
quel lagher che è e vuole essere la comunità di San
Patrignano, fino ad arrivare ad una tavola rotonda ( a
cui parteciperanno oltre al peronista Berselli anche
il Gen. Giulio Fraticelli capo di stato maggiore
dell’esercito, il Gen.Gian Marco Chiarini comandante
della Task Force Antica Babilonia, Barbara Contini
governatrice di Nassirya e Maurizio Scelli commissario
straordinario della CRI) atta, oltre che a riscrive
la storia, a celebrare la presunta analogia tra la
liberazione di Rimini e la "liberazione" dell’Iraq
legittimando, riabilitando e promuovendo il criminale
intervento in Iraq, per concludersi con la premiazione
dei temi dei ragazzi delle medie inferiori riminesi
che, come in ogni momento patriottardo che si
rispetti, diventano il mezzo attraverso cui attuare la
propaganda di guerra.
Pertanto abbiamo deciso di indire una giornata di
mobilitazione ( da individuare presumibilmente nel 19
Settembre) al fine di dare voce e forma ad un dissenso
diffuso promuovendo una giornata di mobilitazione da
caratterizzare con una manifestazione sulle cui
pratiche e modalità discuteremo in questi giorni.
Rimini Social Forum
Bologna Social Forum
Partito della Rifondazione Comunista Federazione di
Rimini
Partito dei Verdi/ Alternativa Verde della provincia
di Rimini
Per adesioni di sigle, partiti o associazioni mail to:
p_pantaleoni@yahoo.com