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COMPAGNO PIETRO
par Antonio Recanatini
Publie le mercoledì 20 novembre 2013 par Antonio Recanatini - Open-PublishingCOMPAGNO PIETRO
Non ho antenati ebrei, ma sono ebreo, in verità, sono anche negro, marocchino e albanese, alcuni miei amici hanno gli occhi a mandorla, camminano veloci e sorridono di rado, per dirla tutta, un periodo sono stato arabo e ...ho avuto anche una decina di mogli.
Sono gay e comunista, sono anche etero, amo le donne da circa quarant’anni, tranne che da piccolo, in quel periodo le odiavo, raccontavano tutto. Lorena spifferò, persino, che a otto anni provammo a comprare le sigarette dal tabaccaio.
Io sono stato Lorena, ma mi chiamavo Ornella, non ho conosciuto l’amore, eppure l’ho inseguito come un segugio; oggi sono siciliano, ieri ero toscano, possibile che, la prossima settimana, torni ad essere abruzzese.
Sono un nomade, non ho casa, non ho lavoro e vivo di riflesso; non sono mai stato ricco e quel che avevo l’ho svenduto, a parte i sogni. Io sono anche ricco, ma presto brucerò tutto.
Chiunque di essi, sia stato, non ho mai dimenticato i sogni, non li ho svenduti nei mercatini rionali, nonostante, prima di dormire, la mia stanza si riempisse di mostri ed extraterrestri, ho sognato di giocare a pallone sulla luna e qualche volta è successo, con bambini venuti dall’altra parte del mondo.
Sono un ubriacone di periferia, uno di quelli che da lezioni di grammatica, un po’ atipico, nozionista e anarchico, porto il bastone e non ho più l’età per corteggiare le ragazze, se potessi fuggirei con Lorena, ma quando ero Lorena non ho mai guardato quel vecchio ubriacone.
Sono il cane di quartiere, vivo isolato e mangio i croccantini dei gatti, sono stato anche gatto e ho odiato quel cane.
Non differisco e non accetto di essere migliore, sia se la classifica venga stilata da un mafioso, che da un prete; non accetto di essere il peggiore perché non voglio entrare in classifica, non voglio che la mia fine sia turbata da un giudizio.
Voglio vivere e morire, senza dover rendere conto del viso sporco, marcirò nella penombra, non amo i riflettori, meno gente verrà e meno dolore proverò, sono il compagno Pietro.
Io ho lottato perché non ho mai smesso di sognare.