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CONTRO LA LEGGE FINI SULLE DROGHE CONTRO LE POLITICHE PROIBIZIONISTE

Publie le giovedì 5 febbraio 2004 par Open-Publishing

La tutela dei diritti e delle liberta’ di scelta impone la mobilitazione
dei piu’ ampi settori della società civile, degli operatori, dei
consumatori di sostanze e di tutti quelli convinti che sia ora
necessario attivarsi per dire no al disegno di legge sulle droghe
firmato da Fini.

Un’orchestrazione repressiva che mette in discussione la facoltà di ogni
individuo ad autodeterminare la propria esistenza e rappresenta
un’ulteriore strumento attraverso cui si spiana la strada alla frenetica
maratona repressiva attuata da questo governo.
Dietro la legge appare chiara una piu’ generale volonta’ di vietare e
punire prima ancora del consumo, il comportamento e lo stile di vita di
una cospicua parte della popolazione.

Il concetto da cui prende forma questo decreto, ovvero la
criminalizzazione del consumatore, la messa in discussione della sua
liberta’ di scelta, ma anche di cura, calpesta il referendum popolare
del ’93 che gia’ 10 anni fa, aveva sancito la non punibilita’ penale del
consumo.

Segue poi l’abolizione della distinzione tra droghe leggere e pesanti;
un’ulteriore modifica in linea con la precedente che getta in unico
calderone tutte le sostanze, alimentando la propaganda terroristica
della "tolleranza zero".

Il disegno di legge svilisce il ruolo del servizio pubblico, scatenando
una competitività sfrenata tra strutture pubbliche e private, umiliando
e mortifcando il lavoro e l’esperienza di chi, come gli operatori dei
Sert e delle unita’ di strada, attraverso le strategie della riduzione
del danno, limita gli effetti negativi dovuti al mercato nero e
all’abuso di sostanze.

Rispetto a metodi alternativi e alle sperimentazioni in atto negli altri
paesi europei, invece di promuovere i servizi orientati a pratiche non
coercitive, questa legge si basa su pericolose falsita’
antiscientifiche: la marijuana rende schizofrenici, non ha effetti
terapeutici, il metadone nuoce ai tossicodipendenti.

Gia’ a causa dell’attuale legge quasi il 40% della popolazione
carceraria è detenuta per reati connessi alle droghe; se queste legge
trovasse applicazione, sarebbero gravemente inasprite le vessatorie
sanzioni amministrative che limitano le libertà personali.

Una legge che metterebbe in galera altre decine di migliaia di persone
che fumano marijuana o che ne assimilano il principio attivo per uso
terapeutico, aggravando così ulteriormente la gia’ vergognosa condizione
di sovraffollamento delle carceri e ignorando l’imminente necessita’ di
attuare misure alternative alla detenzione per i tossicodipendenti.

Una legge che fa comodo ai narcotrafficanti che si arricchiscono sul
proibizionismo, mentre sulla scia dell’ennesima caccia alle streghe, i
governi muovono guerre globali sventolando anche il vessillo della "war
on drugs" planetaria.

Recuperando innanzitutto i concetti di riduzione del danno, di
promozione della salute e di corretta informazione, distinguendo tra
consumo, abuso e dipendenza, rifiutiamo con forza lo strumentalismo
repressivo veicolato in questa legge e rivendichiamo una politica
alternativa sulle droghe che vada oltre anche l’attuale legislazione.

Per la completa depenalizzazione del consumo.

Per il rafforzamento delle pratiche di riduzione del danno.

GIUSTO O SBAGLIATO NON PUO’ ESSERE REATO!!

L’assemblea nazionale contro la legge Fini, tenutasi a Roma il 14
Dicembre al csoa Forte Prenestino lancia i seguenti appuntamenti
15 e 16 gennaio 2004 due giornate di mobilitazioni e iniziative locali
in tutta Italia.

Il 18 gennaio 2004 a Roma assemblea nazionale (ore 14.30 csoa Forte
Prenestino)
21 febbraio 2004 MANIFESTAZIONE EVENTO NAZIONALE a ROMA