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Cat Stevens, il giorno dopo l’espulsione: «Non so se ridere o piangere»
Publie le venerdì 24 settembre 2004 par Open-Publishing2 commenti
Rientrato a Londra dopo il fattaccio di mercoledì, Cat Stevens si è detto ieri «assolutamente allibito» dal rifiuto da parte degli Stati Uniti di concedergli il visto per questioni di sicurezza. «Una parte di me vuole ridere, un’altra vuole arrabbiarsi», ha dichiarato ai giornalisti il cantante britannico, convertitosi all’Islam con il nome di Yusuf Islam, aggiungendo che consulterà i suoi avvocati per valutare la possibilità di intentare un’azione legale.
«E’ assurdo, tutti mi conoscono per la mia attività umanitaria - ha aggiunto - Adesso sono necessarie spiegazioni, sono contento di essere a casa». L’interprete di "Father and son" era diretto a Washington quando l’aereo a bordo del quale viaggiava è stato dirottato dalle autorità aeroportuali statunitense nel Maine. Stevens è stato scortato fuori dal velivolo, interrogato ed espulso. Il segretario per la Sicurezza nazionale, Tom Ridge, aveva spiegato ieri che il nome del cantante rientra nella "black list" delle organizzazioni terroristiche.
L’ex musicista ha 57 anni; trent’anni anni fa è diventato musulmano e da allora si fa chiamare Yusuf Islam. Si era imbarcato martedì con la figlia su un volo della United Airlines partito da Londra e diretto a Washington. Le autorità Usa hanno spiegato che non si è trattato di un errore dovuto a un’omonimia: Islam, il cui vero nome è Stephen Georgiou, è stato un’icona del pop tra gli anni ’60 e ’70, autore di motivi di richiamo come Morning Has Broken, Wild World, Moonshadow e Lisa, Lisa.
Messaggi
1. > Cat Stevens, il giorno dopo l’espulsione: «Non so se ridere o piangere», 24 settembre 2004, 17:52
Ho smesso di ascoltare Cat Stevens quando si è dichiarato d’accordo con fatwa contro Salman Rushdie.
Anche io non sapevo se ridere o piangere...
1. > Cat Stevens, il giorno dopo l’espulsione: «Non so se ridere o piangere», 28 settembre 2004, 12:47
In ognuno di noi c’è del bene e del male. Cat, Stephen, Islam non è diverso dagli altri.
Il suo bene sono state le sue meravigliose canzoni, che suscitano sentimenti positivi e a volte sono addirittura sagge (father and son).
Non smetterei di ascoltarle a causa dell’umanità di Cat Stevens, che lo porta ad essere come tutti noi: un po’ bianchi e un po’ neri.
Ciao
Lucia