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Cesare Battisti: l’IPOCRISIA DEI POLITICI INDIGNATI
Publie le martedì 24 agosto 2004 par Open-Publishing
di MASSIMO FINI
Trovo assolutamente ipocrita l’indignazione della classe politica italiana, di maggioranza e di opposizione, per la fuga di Cesare Battisti, il terrorista pluriomicida, latitante in Francia. Chi se non il governo italiano, solo, o quasi, fra quelli della Ue, si è opposto al mandato di cattura europeo che evita le defatiganti, e spesso inevase, richieste di estradizione? E perché l’ha fatto, se non per il timore che un Garzon, spagnolo o francese o lussemburghese, potesse emetterlo nei confronti di qualche alto e altissimo papavero della politica italiana che ha la coscienza nera come la pece?
Ci si indigna perché Battisti è stato lasciato a piede libero dalle autorità francesi col solo obbligo della firma settimanale, in attesa del giudizio d’appello sull’estradizione.
Ma se Battisti, che non è in buone condizioni di salute e soffre di depressione, si fosse suicidato in carcere, avremmo visto questi stessi indignarsi contro la magistratura francese, gridando che per un uomo che è in attesa di un giudizio - e tale è Battisti, condannato in Italia all’ergastolo in via definitiva, decisione che però deve passare al vaglio della giustizia francese - non si possono usare "manette facili" e che la libertà del cittadino è un bene sacro. E con che diritto, con che faccia, ci si indigna coi francesi quando noi abbiamo fatto scappare Giorgio Pietrostefani, pluricondannato come uno dei mandanti dell’assassinio del commissario Calabresi, lasciato senza nemmeno l’ombra di una sorveglianza con la stupefacente motivazione che «non si può sorvegliare un cittadino» sia pur condannato ma in attesa di giudizio definitivo, quando in Italia la polizia controlla anche gli incensurati?
Il Pubblico ministero Armando Spataro ha definito Battisti un "criminale puro" perché ha alle spalle quattro omicidi. Certo. Ma che altro è Adriano Sofri per il quale in Italia c’è un vastissimo movimento, con alla testa il Capo dello Stato, che vuole concedergli la grazia senza che costui si degni nemmeno di chiederla? E se fra le molte e varie e confusissime ragioni per cui si chiede la liberazione di Sofri ce n’è una che ha qualche ragionevolezza, deriva dal fatto che il suo delitto è ormai molto lontano nel tempo, come lontani nel tempo sono quelli commessi da Battisti.
E come mai proprio nel caso di Battisti dovremmo credere alla giustizia di condanne inflitte da una Magistratura che in questi dieci anni è stata delegittimata in tutti i modi, arrivando persino ad affermare, per bocca nientemeno che del Presidente del Consiglio, che i giudici sono antropologicamente dei pazzi, dei malati, dei deviati? Chi ci assicura che Battisti non sia stato condannato per un qualche "complotto", per un pervertimento politico della Magistratura?
Non possiamo essere d’accordo con Armando Spataro, magistrato che stimiamo moltissimo, come, sia chiaro, stimiamo i Borrelli, le Boccassini, i Davigo, i D’Ambrosio, i Greco, gli Ielo e Antonio Di Pietro quando faceva il loro mestiere, e che invece in questi anni sono stati criminalizzati come se fossero loro i delinquenti e non i tangentisti, i concussori, i corruttori e i corrotti che, a norma di legge, perseguivano, quando afferma: «Mi auguro che nessuno dica che era giusto che Battisti fuggisse visto il sistema delle leggi italiane». Perché mai Cesare Battisti o chiunque altro dovrebbe sottoporsi docilmente alla Magistratura, ai Tribunali, alle leggi del suo Paese quando il Presidente del Consiglio di questo stesso Paese ha fatto di tutto per sottrarvisi e Bettino Craxi, altro premier, pluricondannato, che è fuggito in Tunisia viene chiamato "esule" e non "latitante" ed è considerato addirittura un "martire"? Se questi sono gli esempi che vengono dai primi cittadini del Paese, con il vergognoso appoggio di buona parte dei mass media, tutti noi abbiamo il diritto di fare altrettanto. O almeno di provarci.
Queste sono le conseguenze, che paghiamo ora e che pagheremo ancor più in futuro, di dieci anni di berlusconismo irresponsabile che ha costantemente attaccato la nostra Magistratura, i nostri Tribunali, le nostre leggi. Questo è il vero scandalo. Non il fatto che il premier, per ricevere degli illustri ospiti stranieri, si sia messo una bandana da pirata.
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