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Cesare Battisti, ministero francese chiede l’arresto

Publie le mercoledì 25 agosto 2004 par Open-Publishing

di Sabrina Deligia

«Credo che bisognerebbe aprire un dibattito su questa sinistra europea che combina continuamente disastri, che difende assassini, che difende latitanti, che vorrebbe fuori dalle carceri chi ha sbagliato e tutto evidentemente a danno dei cittadini onesti». E’ quanto ha dichiarato ieri il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, a Radio Padania. Durante l’assolo mattutino il Guardasigilli ha assolto le autorità francesi ma non «la posizione degli intellettuali di sinistra, direi non francesi ma europei, che oggi è imbarazzante». Nulla da imputare quindi al suo omologo d’oltralpe Dominique Perben, ma molto «a una cultura di sinistra aberrante» che «vorrebbe i colpevoli fuori a danno degli onesti. Una cultura della morte che ha agevolato la fuga». E tra i «cattivi maestri» della sinistra, il ministro ha nominato anche «quel famoso direttore di Le Monde che è venuto in Italia a darci dei cretini» (Colombani, che ha denunciato controlli eccessivi all’aeroporto di Venezia su suo figlio di origine indiana, ndr).

Parole pesanti pronunciate nel corso della diretta radio su Cesare Battisti. Un delirio di onnipotenza, già esternato pochi giorni fa, in occasione della protesta dei detenuti contro il sovraffollamento delle carceri italiane, quando il ministro ha minacciato e messo in pratica misure contro i «cattivi maestri»: i parlamentari, gli amministratori locali, le associazioni, i volontari, quanti di si occupano e preoccupano del disastroso stato delle galere. Ieri Castelli ha esteso la lista di proscrizione all’Europa, la sinistra tutta eletti ed elettori. «L’ennesima dichiarazione farneticante di cui il Guardasigilli dovrà rispondere al Parlamento in Italia e in Europa» ha commentato Giuliano Pisapia, deputato Prc alla Camera, annunciando interrogazioni. Affermazioni, quelle di Castelli, che i parlamentari del centrosinistra hanno definito «lesive della dignità di milioni di cittadini italiani ed europei con opinioni politiche di sinistra, e che si battono per la legalità». Con una interpellanza urgente presentata alla Camera chiedono al presidente del Consiglio di dire al Parlamento «se il governo condivide le opinioni espresse dal ministro Guardasigilli». E di «scusarsi nei confronti dei cittadini italiani ed europei e dei governi europei volgarmente offesi». A Berlusconi, in particolare, è chiesto «qualora non le condivida, in quale modo il governo intenda scusarsi» e «in che modo intenda ottenere dai ministri comportamenti consoni al senso dello Stato». Su una linea prossima a quella di Castelli anche il presidente dei deputati di An, Gianfranco Anedda. Secondo il quale la responsabilità della fuga di Battisti «è solo del governo francese». Ma emergono discrepanze nella Casa delle libertà. Mentre il ministro dell’Interno Pisanu sostiene che «Battisti è sotto l’autorità dei francesi e noi non possiamo e non vogliamo interferire in alcun modo», il ministro delle Riforme, il leghista Calderoli, paventa la possibilità denunciare il governo francese per «complicità nella fuga». Intanto il ministero della Giustizia d’oltralpe ha chiesto un mandato di arresto contro Battisti. Al di là dei comportamenti francesi, la probabile seconda latitanza di Battisti ha riaperto con veemenza le polemiche sull’euromandato di cattura. Sull’argomento Castelli ha prontamente gelato l’apertura dell’eurocommissario Rocco Buttiglione sulll’approvazione del mandato di cattura Ue, approvato a maggio dalla Camera: «La Lega continuerà ad opporsi anche in Senato».

http://www.liberazione.it/giornale/040824/LB12D6BE.asp