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Cheney contro Bush: "Mia figlia è lesbica, sì ai matrimoni gay"
Publie le giovedì 26 agosto 2004 par Open-PublishingLa guerra ai matrimoni gay che il presidente degli Stati Uniti George W. Bush sta conducendo da tempo ha trovato un ostacolo imprevisto. A poche settimane dalle elezioni Dick Cheney ha infatti deciso di schierarsi a favore dei diritti delle persone omosessuali.
Nel corso di un comizio nello stato dell’Iowa, il vice del leader repubblicano ha sostenuto apertamente una riforma che permetta le nozze tra persone dello stesso sesso. Al suo fianco c’erano la moglie Lynne e la figlia Mary, che da diverso tempo ha dichiarato la sua omosessualità.
"Lynne ed io abbiamo una figlia gay, è per questo che la nostra famiglia è così sensibile a questa questione - ha detto Cheney - per quel che concerne le relazioni, la mia posizione è che la libertà debba significare libertà per tutti. Ognuno deve essere libero di avviare le relazione che desidera".
Una posizione decisamente inconciliabile con quella dell’inquilino della Casa Bianca, che lo scorso maggio si era reso protagonista di una dura polemica con la Corte Suprema del Massachusetts, che aveva riconosciuto la legittimità delle unioni tra persone dello stesso sesso.
"Dobbiamo difendere e proteggere il matrimonio come simbolo dell’unione tra uomo e donna - aveva affermato - la sacra istituzione del matrimonio non dovrebbe essere ridefinita da pochi giudici attivisti".
Pur di fermare la pratica dei matrimoni tra gay, il presidente statunitense si era detto pronto a modificare la Costituzione americana con un emendamento, una soluzione drastica, considerando che dal 1791 ad oggi sono stati creati in tutto ventisette emendamenti alla Costituzione, solo due negli ultimi trentatre anni.