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Con Rocco Buttiglione, un intimo di Giovanni Paolo II entra nella Commissione

Publie le mercoledì 6 ottobre 2004 par Open-Publishing
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Dazibao


Il futuro Commissario alla giustizia difende le posizioni più conservatrici sull’omosessualità e
l’immigrazione.


di Thomas Ferenczi

Futuro commissario alla giustizia, la libertà e la sicurezza, Rocco Buttiglione,
che doveva presentarsi ad un’audizione, martedi’ 5 e mercoledi’ 6 ottobre, davanti
al Parlamento europeo, non ha aspettato di entrare in funzione per suscitare
una levata di scudi con le sue prime dichiarazioni sulla questione dell’immigrazione.

Pronunciandosi per la creazione di centri d’accoglienza fuori del territorio
dell’Unione, che permetterebbero di subappaltare i procedimenti a paesi terzi,
ha provocato la collera delle organizzazioni di difesa dei diritti dell’uomo
e la diffidenza di una parte degli eurodeputati. Questo professore universitario
di 56 anni, entrato tardi in politica e diventato nel 2001 ministro degli affari
europei nel secondo governo Berlusconi non ha mai temuto, come nota l’eurodeputato
francese Jean-Louis Bourlanges, di mostrarsi “politicamente scorretto ». I suoi
amici sottolineano che, a differenza di molti uomini politici, non parla in politichese.

Prima della sua audizione davanti al Parlamento europeo, i Verdi hanno preparato un florilegio delle sue dichiarazioni più provocatorie sull’omosessualità e l’immigrazione. Nel 2001, per esempio, afferma : « Tutti sono liberi di giudicarmi settario e intollerante, ma con la stessa libertà io ho il diritto di definire l’omosessualità come un segno di disordine morale ». Un anno prima, aveva raccomandato un atteggiamento di « compassione » nei confronti degli omosessuali, invitando a condannare l’omosessualità come un peccato. In occasione della discussione sulla Carta dei diritti fondamentali ha presentato perfino un emendamento per escludere l’orientamento sessuale dai motivi di interdizione delle discriminazioni.

Sull’immigrazione, ha domandato che si tenga conto, nel fissare le quote, del « livello di criminalità » di ciascun gruppo nazionale. Si scoprirà, dice, che alcuni hanno un tasso di criminalità elevato ed altri - « quelli che sono cattolici e cristiani » - un tasso bassissimo.

Il cattolicesimo é il fondamento delle convinzioni di Buttiglione. E’ stato allievo, assistente ed amico di Augusto Del Noce, un importante filosofo cristiano, la cui opera principale riguarda l’ateismo moderno. E’ diventato uno dei migliori conoscitori del pensiero di Giovanni Paolo II, di cui é stato consigliere ed al quale é rimasto molto legato. Il settimanale di Bruxelles European Voice ha intitolato cosi’ il ritratto che gli ha dedicato : « Il compagno del papa a Bruxelles ».

CALCOLO POLITICO

Buttiglione appare oggi come uno dei principali intellettuali cattolici in Italia, nel momento in cui, secondo Alfio Mastropaolo, professore di scienze politiche all’Università di Torino, « l’influenza della Chiesa é ancora maggiore che ai tempi della Democrazia cristiana ». Se si dice fedele alla dottrina sociale del cristianesimo, egli ha fatto proprie, sulla questione dei costumi, le posizioni più tradizionaliste che difende il Vaticano sotto il pontificato di Giovanni Paolo II

Professore di scienze politiche all’Università San Pio V di Roma, il futuro commissario é passato dalla teoria alla pratica mettendosi alla testa dei piccoli partiti sopravvissuti nel 1994 al crollo della Democrazia cristiana. I suoi vecchi dirigenti erano allora largamenti screditati, mentre Buttiglione, venuto dalla società civile, presentava la figura di uomo nuovo. Ma le sue posizioni politiche sono apparse oscillanti. In un primo tempo si é unito a Silvio Berlusconi prima di contribuire alla sua caduta e sostenerlo poi di nuovo. Nel frattempo aveva fatto un pezzo di strada con la sinistra. Questi voltafaccia gli hanno dato la reputazione di un opportunista. Un uomo « buono per tutte le stagioni », dice Alfio Mastropaolo.

Buon conoscitore del « berlusconismo », il ricercatore francese Pierre Musso spiega che Buttiglione non é considerato un professionista della politica. Entrato nel governo Berlusconi in rappresentanza di una piccola formazione centrista, l’Unione dei Democratici Cristiani (UDC), di cui é uno dei dirigenti, non ha neppure, secondo Pierre Musso, « una vera dottrina politica ». I suoi avversari lo accusano di utilizzare i suoi legami con il Vaticano per promuovere la sua carriera personale. Aggiungono che la sua nomina come commissario europeo a scapito di Mario Monti, una personalità rispettata fuori dei ranghi della destra, é stato il risultato di un puro calcolo di politica interna. Si trattava per Berlusconi di calmare la fronda dell’UDC, che criticava rumorosamente la sua azione.

Al Parlamento europeo, i socialisti e i Verdi hanno già fatto sapere che si mostreranno combattivi nei confronti di Buttiglione. Attraverso lui, é il governo Berlusconi che intendono mettere in causa. L’Italia, sottolineano, non ha dato prova di avere eccessiva fretta nell’applicare le direttive europee sulla giustizia. Non applica tuttora il mandato d’arresto europeo. Come ministro italiano degli affari europei, Buttiglione non ha fatto niente per accelerare tale applicazione. Come si puo’ affidargli, a partire dal 1° novembre, il posto di commissario incaricato delle questioni della giustizia e della libertà ?

Tradotto dal francese da Karl e Rosa - Bellaciao

http://bellaciao.org/fr/article.php3?id_article=9904