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Cosa è la rete dei movimenti sociali

Publie le venerdì 30 gennaio 2004 par Open-Publishing

La rete dei movimenti sociali è nata dentro il processo del FSM ma, fin
dal primo momento, si è caratterizzata come un percorso auronomo dallo
stesso FSM. Se il FSM è uno spazio di confronto fra attori diversi
(sociali, culturali, politici, istituzionali, ecc..) attorno alla
critica al neoliberismo ed alla costruzione dell’alternativa, la rete
dei movimenti sociali è un luogo in cui i movimenti sociali costruiscono
la mobilitazione decidendone gli obiettivi politici e il carattere,
dandosi un’agenda e fissando temi e campagne comuni.
Via Campesina è stata fra i promotori più convinti della rete ed ha
deciso, fin dal primo momento, di investire politicamente nella sua
costruzione e rafforzamento.

Così sono nate, in questo percorso, la grande mobilitazione del 15
febbraio contro la guerra o quella contro la OMC di Cancun, mentre il
FSM (o meglio il suo consiglio internazionale che ne gestisce e coordina
lo svolgimento) rinunciava, persino, a prendere ufficialmente posizione
sull’invasione in Irak dichiarandosi incompetente.

Fin dal suo nascere la rete dei movimenti sociali, al contrario, si è
caratterizzata per la capacità e lo sforzo di lavorare alla
riunificazione delle mobilitazioni antiliberiste con la doppia parola
d’ordine: no alla guerra, no al neoliberismo.

La rete dei movimenti sociali ha compiuto un lungo percorso
incontrandosi sia in occasione dei Forum Mondiali e continentali, sia
fuori da essi (seminari di preparazione dopo Genova e prima di Cancun a
Città del Messico, Johannesbourg, ecc..) e lavorando a definire, di
volta in volta, le agende delle mobilitazioni, la definizione di
piattaforme comuni e un percorso organizzativo adeguato all’obiettivo di
darsi efficacia e capacità politica.

La rete si è data un primo livello di coordinamento decidendo di
affidare temporaneamente ai compagni brasiliani (Cut e MST
fondamentalmente) il compito di gestire la mailing list e le funzioni
operative e quest’anno, in occasione dell’incontro di Mumbay, si è dato
un gruppo di lavoro per definire al meglio una proposta organizzativa e
di funzionamento (appena possibile tradurrò i materiali del gruppo e li
metterò in lista) in modo da garantire la partecipazione e l’efficacia.
Primi orientamenti del gruppo di lavoro sottoposti alla discussione
assembleare sono stati quelli di proporre alcuni settori di iniziativa
(contadini, giovani, esclusione, lavoro, genere) come ambiti di
iniziativa della rete e di studiare una forma di coordinamento che veda
la partecipazione dei diversi protagonisti sociali cui si riferiscono le
iniziative e le campagne.

Per la terza volta quest’anno la rete ha proposto un appello alla
mobilitazione per il 2004 che si propone come l’agenda generale della
mobilitazione mondiale e indica gli obiettivi politici fondamentali
delle lotte dei movimenti sociali.
Quest’anno, in particolare, a Mumbay il dibattito per il documento della
rete è stato un dibattito complicato e attraversato profondamentamente
dalla critica al processo del FSM e dal confronto sulle strategie per
rilanciare il movimento antiliberista e il suo carattere plurale e
radicale.

Fin dall’inizio del mio impegno nel movimento internazionale (subito
dopo Genova) ho seguito tutte le tappe di elaborazione e confronto della
rete, convinto che per la nostra esperienza italiana fosse una tappa
fondamentale e, particolarmente, lo fosse per il movimento contadino
internazionale e il rafforzamento dell’autonomia sociale di quello
italiano.
Negli anni precedenti (particolarmente lo scorso anno) avevo già fatto
parte,l per conto di Via Campesina, del processo di elaborazione del
documento, Quest’anno, in particolare ne ho coordinato la stesura,
scrivendone materialmente la struttura e, insieme ad altri compagni, in
un confronto continuo fra il gruppo di lavoro, i contributi dei singoli
e il dibattito assembleare, producendo la stesura finale.
Via Campesina è soddisfatta del documento sia per i riferimenti generali
all’autonomia dei movimenti sociali, sia per il carattere politico che
chiama al protagonismo dei movimenti sociali, sia per le diverse
questioni legate alle tematiche del movimento contadino che vi sono
assunte.

E’ stato un duro lavoro di confronto, mediazione ed elaborazione plurale
fra le tante componenti mondiali diverse; spero che come me, tutto il
FCA lo condivida e ne sia orgoglioso