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Cronaca di una giornata in piazza
par InformationGuerrilla
Publie le domenica 21 aprile 2013 par InformationGuerrilla - Open-PublishingLa gente che ha riempito piazza Montecitorio chiede alla "politica" di fare marcia indietro sull’inciucio che ha portato all’incredibile rielezione di Napolitano. Ma è ancora un esercito senza generali.

Intorno alle 19.30 piazza Montecitorio è gremita di gente arrivata alla spicciolata da tutta la città. Il Palazzo dove è in corso l’ultima malefatta di un neobonapartismo da terza repubblica, paradossalmente è "protetto" dalle televisioni. I furgoni delle Tv sbarrano parte della strada che porta al parlamento. Di polizia - in divisa - se ne vede poca.
Nel pomeriggio i parlamentari del M5S si erano affacciati in piazza con i cartelli che invitavano ancora a votare Rodotà Presidente.
La gente invece riempie la piazza e almeno due delle strade adiacenti, un’altra parte significativa di manifestanti staziona davanti la Galleria Colonna su Via del Corso ....
In una di queste strade adiacenti si affollano gli attivisti di alcuni centri sociali arrivati da San Lorenzo con l’autobus 71 (segno dei tempi, in altri anni sarebbero arrivati in corteo). Sono loro gli slogan più combattivi: "marcia indietro, marcia indietro", "revolution".
Il resto della piazza però ha la faccia della gente "normale", aria da grillini e/o da elettori del Pd delusi, magari indignata ma poco propensa a fare un passo in più in direzione del palazzo. Le uniche bandiere sono quattro/cinque del Prc, una degli umanisti, una del "partito dei pirati", una vetusta del vecchio Pci e una bandiera italiana.
Tutti aspettano che accada qualcosa ma non accade niente fino a quando arriva la notizia: Grillo non viene, appuntamento a Piazza del Popolo o forse a San Giovanni o in un altra piazza con Beppe Grillo, non oggi ma domani.
Parte un primo corteo in direzione Quirinale, quasi completamente composto dai centri sociali di cui prima, presente anche il consigliere comunale di Action. Arrivano di corsa al Traforo dove accendono qualche fumogeno al canto di "Bella Ciao". Alla fine del Traforo vengono bloccati dai blindati della polizia, sono poco più di un centinaio e lì si fermano.
Nel frattempo da Montecitorio, dalla parte di Via del Corso, esce qualche politico, e si prende qualche insulto, soprattutto dai "delusi" elettori del centrosinistra ... particolarmente bersagliati Giovanardi del PdL, che insulta i manifestanti a sua volta, ed Enrico Gasbarra che del Pd è anche il segretario romano .... quasi ignorato invece Crosetto dei "Fratelli d’Italia" ..... i "grillini", in verità non moltissimi almeno come visibilità, sono molto più "disciplinati" e tranquilli dei "delusi" del Pd, decisamente più "avvelenati" ...
Poi parte in direzione Quirinale un altro corteo, più numeroso del primo ed a forte connotazione "grillina", anche se non mancano pure bandiere di Rifondazione ed addirittura una della Cgil ... stavolta la polizia blocca proprio l’ingresso del Traforo ma il corteo con furbizia gira per i vicoli dietro al Tritone ed aggira il blocco .... slogan appunto da "grillini" ... "Rodotà", "Libertà", "Buffoni", "Ladri", l’inno di Mameli ... "Napolitano non ti vogliamo" ... correndo per i vicoli riescono ad arrivare in Via 20 Settembre a due passi dal Quirinale, dove vengono bloccati dai blindati ...
Qui si siedono in terra gridando "Dittatura" e poi, alcuni di loro discutendo col capo della Digos tutto sommato pacatamente, ci rimangono un’ora buona prima di sciogliersi ... creando seri problemi al traffico della "movida" del sabato sera ...
Domani, a questo punto forse, ci dovrebbe essere Grillo ... non si sa quando, e dove ...
Domani però è un altro giorno, le classi dominanti hanno già fatto un altro passo avanti nel loro golpe istituzionale e la "revolution" è rinviata a data da destinarsi.
Le rivoluzioni hanno sicuramente bisogno delle masse ma anche di qualcuno che sappia dare indicazioni per fare i passi necessari, e soprattutto di qualcuno che la rivoluzione la vorrebbe fare veramente.
Per questo ancora non ci siamo.
Ci si sfoga ancora con twitter, i cinguettii ancora non sono ancora diventati dei ruggiti.
Vedremo in seguito ...