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Cuba: l’oro che non luccica

Publie le martedì 10 agosto 2004 par Open-Publishing

di Al.Gra

A Cuba potrebbe esserci un enorme giacimento di petrolio ancora da sfuruttare. O forse no.
A trenta miglia dalla costa della capitale L’Havana (in acque cubane) sta lavorando una piattaforma spagnola alla ricerca del greggio che permetterebbe all’ "isola" di cambiare radicalmente la sua economia. E la sua storia.

10 agosto 2004 - Da qualche tempo a questa parte i famosi cartelloni che costeggiano il Malecon, il pittoresco lungomare della capitale, l’ Havana, sembrano non puntare più verso il "nemico imperialista". Il loro sguardo, come quello della stragrande maggioranza dei cubani, si orienta verso la piattaforma petrolifera Eirik
Raude, al largo della costa, nell’attesa di una risposta sbalorditiva: si, qui c’è il petrolio.

Non che a Cuba il petrolio non ci sia. Chi è stato nell’Isla Grande e ha avuto la fortuna di percorrere i circa 150 chilometri di strada che dalla capitale porta alle bianche spiagge di Varadero si sarà sicuramente accorto, soprattutto per il forte odore, che a pochi metri dal mare sono posti diversi pozzi di petrolio, che pian piano portano il greggio in superficie. Greggio di bassissima qualità, perché molto ricco di zolfo, che serve esclusivamente per il fabbisogno interno. Questi piccoli pozzi di petrolio composti prevalentemente da una semplice trivella, non sono tutti attivi e hanno una struttura piuttosto obsoleta.

La notizia che in questi giorni sta facendo il giro del mondo (non solo "economico petrolifero") dunque è che a Cuba possano esistere giacimenti di greggio "buono", ancora da sfruttare. Enormi giacimenti.

Alcune compagnie internazionali di Francia, Spagna e Canada, ma sotto
stretto controllo cubano, stanno cercando e valutando la convenienza dell’estrazione, "ma solo perché il blocco impedisce alle compagnie Usa di contribuire allo sviluppo petrolifero di Cuba" fanno sapere dalla Cuba Petroleo, l’azienda statale che si occupa del greggio.

Si tratta di compagnie straniere che comunque cercano petrolio cubano. Questo è possibile perchè nel 1999 Fidel Castro decise di aprire agli investitori stranieri "i blocchi", ossia una zona di 112 mila chilometri quadrati di proprietà cubana nel golfo del Messico, suddivisa in 59 parti. In 6 di queste 59 parti, la Repsol ha ottenuto un contratto per sondare il sottosuolo alla ricerca dell’oro nero.

Non c’è quindi da meravigliarsi se ad una trentina di miglia dalla costa dell’Havana si vede una piattaforma, la Eirik Raude (nella foto sotto), affittata per quasi
duecentomila dollari al giorno da un fornitore norvegese alla Repsol. Intanto il mondo economico è in subbuglio. Addirittura le maggiori compagnie petrolifere statunitensi si sono dette favorevoli allo scioglimento del blocco imposto dagli Usa a Cuba.

Come sessant’anni fa, dunque, il petrolio fa da crocevia al destino dell’Isola. Oggi come allora rischia d’essere causa di forti tensioni. Dalle pagine di El Pais, che ha dato molto risalto alla notizia, il presidente del consiglio commerciale econimico Usa-Cuba John Kavulich, ha chiaramente spiegato che in caso di una grande scoperta "le compagnie petrolifere statunitensi farebbero pressioni sul governo Usa."

Dalla piattaforma tutti stanno attendendo questa risposta, che porterebbe definitivamente una boccata d’ossigeno alle sconquassate casse statali cubane, e la speranza di un futuro migliore per l’isola.

Da Santiago all’Havana passando per Matanzas e le altre province cubane non si parla d’altro. E il popolo? Le aspettative sono molte. "Sinceramente da qualche settimana sentiamo parlare tutti di questa storia del petrolio" racconta Roberto, un ragazzo cubano della provincia
di Matanzas: "Spero vivamente che ne trovino in quantità tali da diventare indipendenti. Sarebbe un bel regalo da parte della natura…e una bella soddisfazione per il nostro popolo." Voci ufficiali dall’ambasciata di Cuba in Italia dicono: "Sarebbe una notizia fantastica per tutta la nostra gente. Sarebbe bellissimo ed economicamente importante."

Per l’Isola si apre un nuovo capitolo di storia.

http://www.peacereporter.net/it/canali/storie/0000america/Cuba/030804cubaba