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DOPO UN ANNO LA GUERRA IN IRAK NON E’ ANCORA FINITA
Publie le domenica 8 febbraio 2004 par Open-PublishingDOPO UN ANNO LA GUERRA IN IRAK NON E’ ANCORA FINITA, nonostante le dichiarazioni trionfalistiche di Bush , ma continua in una tragica sequenza di morti e di distruzioni.
Una guerra che si sta svelando ancora più chiaramente come una guerra DI conquista neo-coloniale da parte degli USA e dei suoi alleati per impadronirsi delle risorse petrolifere del paese e per gestire direttamente la "ricostruzione" del paese distrutto dai bombardamenti delle forze alleate, con i finanziamenti imposti alla comunità internazionale, ad uso e consumo privato delle multinazionali direttamente collegate ai membri del governo Bush e degli "amici".
Il castello di menzogne sulle presunte armi di distruzione di massa di Saddam costruito dalle amministrazioni Bush e Blair, per giustificare l’intervento militare urgente in IRAK,e condiviso senza riserve dagli alleati, Berlusconi in testa, sta crollando dopo le rivelazioni degli stessi ispettori USA.
LE FAMIGERATE ARMI DI DISTRUZIONI DI MASSA, MINACCIA INCOMBENTE PER L’OCCIDENTE, NON SONO STATE TROVATE PERCHE’ NON C’ERANO.
Bush è ora costretto- davanti al crollo del castello di bugie e davanti al crescente malessere dell’opinione pubblica Usa per il prolungarsi della guerra determinato dalla non" prevista" resistenza diffusa del popolo irakeno, che provoca un quotidiano stillicidio di morti americani ed irakeni, ad accettare la nomina di una Commissione di inchiesta parlamentare che dovrebbe individuare " chi e come" avrebbe "indotto in errore" il governo USA a fare la guerra in Irak.
Un altro tentativo di mistificazione elettorale alla ricerca di qualche capro espiatorio da dare in pasto alla opinione pubblica e per cercare di non pagare prezzi ulteriori per una guerra già decisa dall’Amministrazione Bush molto prima dell’11 settembre.
E così sta facendo Blair dopo lo scontro con la BBC .
IN ITALIA DAVANTI A QUESTA SITUAZIONE NON EMERGE alcun RIPENSAMENTO NELLE FORZE DI GOVERNO .
Anzi il governo Berlusconi si appresta a far votare in Parlamento il rifinanziamento della MISSIONE DI GUERRA delle truppe italiane in Irak, già costata la vita dei militari di Nassirya, con ulteriore impegno di risorse finanzarie sottratte al nostro paese, per continuare ad essere presenti in Irak per partecipare alla spartizione della torta dei subappalti della ricostruzione e delle concessioni petrolifere.
e questo avviene con il grave riemergere delle tentazioni astensionistiche di settori del centro-sinistra.
Il MOVIMENTO MONDIALE PER LA PACE ha promosso per il 20 MARZO prossimo una giornata di mobilitazione internazionale, che vedrà a ROMA una grande manifestazione nazionale, per dire ancora una volta che la GUERRA IN IRAK DEVE CESSARE e che LE TRUPPE DI OCCUPAZIONE DEBBONO ESSERE RITIRATE IMMEDIATAMENTE SENZA SE E SENZA MA.
In questo senso il movimento per la pace chiede ai parlamentari italiani di pronunciarsi contro il rifinanziamento della MISSIONE DI GUERRA in IRAK per uscire da una guerra in cui siamo entrati con un inganno.
Il MOVIMENTO PER PACE chiede che l’ONU GARANTISCA , senza la presenza sotto qualsiasi forma delle truppe occupanti alleate, al popolo irakeno la possibilità di costruire LIBERAMENTE E AUTONOMAMENTE IL PROPRIO FUTURO.
COMITATO romano 20 MARZO contro la guerra in Irak:
ASS. per il Rinnovamento della Sinistra, ASS.APRILE per la Sinistra, ALTRIMONDI, BASTAGUERRA, COBAS ,CGIL ROMA, DONNE IN NERO, Forum ROMA NORDEST, Forum DELLE DONNE PRC,Forum DEMOCRAZIA EUROPEA, GIOVANI COMUNISTI, LEGAMBIENTE,Partito dei COMUNISTI ITALIANI, RETE LILLIPUT, Partito della RIFONDAZIONE COMUNISTA