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Da un’attivista e testimone in diretta da ACERRA

Publie le lunedì 30 agosto 2004 par Open-Publishing

COMUNICATO di un’attivista e testimone in diretta da ACERRA:

"ANTONELLA SAPIO" antonellasapio@virgilio.it

Indecente e inaccettabile il comportamento della polizia alla manifestazione di Acerra....lacrimogeni anche contro bambini e ragazzini e cariche durate un paio di ore senza alcun motivo....nessun "infiltrato" ma semplicemente il chiaro segnale che in quelle "terre di camorra" le manifestazioni sono sovversive e le "persone perbene" si "fanno i fatti loro"....

Non si capiva cosa ci fosse nell’aria all’arrivo al "presidio"....una strana atmosfera ed una tensione incomprensibili hanno iniziato a serpeggiare al termine del gioioso corteo a cui, come segno di grande civiltà, aveva partecipato tantissima gente (circa diecimila secondo le fonti ufficiali...).

Avvertivo un sentimento strano di paura mentre mi avvicinavo al luogo indicato come "il presidio", lì dove sarebbe sorto l’inceneritore, luogo di raduno finale del corteo...una paura che mi sembrava del tutto immotivata...."Signurì...tornate indietro" mi consigliavano paternamente alcuni anziani mentre mi avvicinavo al luogo in cui si diceva stessero verificandosi degli scontri..."iatevenne.." (andate via).

Sorridendo ho continuato, incuriosita dal fumo dei lacrimogeni che già si intravedevano. Nel giro di poco, i volti delle persone che incontravo erano sempre più impauriti e , a tratti, qualcuno urlava correndo a ritroso..."currite, currite...stanno arrivando".

Mi sembrava di essere all’improvviso entrata in una scena di un film...il viale era stretto e i campi di lato davano vie di fuga polverose e incerte...ma al grido di "currite uagliù..." si riempivano di gente in fuga. Erano giovani i volti che vedevo, di quelli solitamente impegnati in attività politiche.

Nell’arco di una decina di minuti il corteo è stato chiuso alle spalle, oltre che davanti, da un vero "plotone" di poliziotti...mai viste tante camionette della polizia in fila indiana per un corteo..davanti, in stile tipico d’"assalto", serrati e a cadenza ritmata, alcune file di poliziotti dal volto cupo se non terreo, agitavano manganelli e caricavano a tratti la folla inerme...

Perchè? continuavo a chiedermi...ho capito la mia paura, che sentivo salire, quando ho visto i volti terrei dei poliziotti...ed era proprio la loro paura che bisognava temere... A tratti qualcuno urlava "uagliù...ne hanno arrestato un altro..." mentre le sirene delle ambulanze iniziavano ad avvicinarsi sempre più frequenti.

Non capivo...e non capisco. In quei momenti ho immaginato terre lontane, dove la repressione politica non lascia vita a forme di protesta.. e oggi, forse per la prima volta, ho avuto la sensazione che non ne siamo così distanti..

Il nuovo business della camorra al Sud ormai è rappresentato dal controllo sui rifiuti, attraverso gli inceneritori...secondo alcuni ben più remunerativo delle ultime droghe...e la camorra non è solo quella delle "grandi famiglie organizzate" che si contendono il potere sulla zona...la camorra è anche e sopratttutto quella cultura sotterranea del malaffare che, attraverso istituzioni colluse, governa il territorio, gestendone i beni con profitti illeciti e mettendo a tacere il dissenso attraverso la forza e l’esclusione dal potere politico.

A tutto questo si è ben rifiutata di soggiacere la gente che oggi ha sfilato per le strade di Acerra..ma è a tutto questo che continua ad essere asservito il potere politico dell’area e non solo. Acerra, grazie alla coraggiosa testimonianza di oggi, sta diventando al Sud terra viva di presenza di una coscienza critica spesso sopita, grazie anche a quelle forze politiche (rifondazione, verdi, pci) che hanno sollecitato con tenacia l’attenzione pubblica.

Non lasciamo sola Acerra in questa lotta. Oggi pomeriggio mi era ben chiaro quanto il problema-inceneritore andasse ben oltre gli aspetti di impatto ambientale....ad Acerra, già in passato sensibilizzata da un grande vescovo come Don Riboldi, è in gioco oggi, ancora una volta e come sempre in queste terre, il controllo della camorra sulla vita pubblica....un ennesimo tentativo, cioè, di "incenerire" le coscienze per far largo a profitti lauti ed illeciti del malaffare politico colluso....e quanto questo sia vero lo hanno dimostrato oggi decine di poliziotti armati che hanno caricato per un paio di ore, senza motivo alcuno, gente inerme.

"Nun fujite...uagliù" (non scappate ragazzi) urlava qualcuno per cercare di rassicurare la folla che andava su e giù "se fujite è peggio...". E proprio questo dovremmo ricordare....di non indietreggiare davanti ai soprusi di un potere malato. "Nun fujite uagliù..."

**** ANTONELLA***

antonellasapio@virgilio.it