Home > Dall’assemblea merdidiana di Scanzano Jonico: no agli ogm
Dall’assemblea merdidiana di Scanzano Jonico: no agli ogm
Publie le lunedì 16 febbraio 2004 par Open-PublishingAl Consiglio e alla Giunta regionale di Basilicata
Al Consiglio e alla Giunta provinciale di Matera
Al Consiglio e alla Giunta comunale di Bernalda
Al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio
All’agrobios
E, p.c., agli organi di informazione
Vi trasmettiamo la risoluzione adottata dall’assemblea “Meridiana dei
movimenti” riuniti a Scanzano Jonico presso l’Hotel Miceneo il 15/02/04,
a Voi direttamente indirizzata perché adottiate i passi necessari nel
potere che le Vostre funzioni Vi assegnano.
Gianni Fabbris – Altragricoltura
“Veniamo a conoscenza, dalla campagna per i comuni antitransgenici, che
l’Agrobios di Metaponto ha in corso presso il Ministero (Notifica n.
B/IT/03/01) la richiesta di autorizzazione a realizzare una ricerca in
campo aperto di o.g.m. fra il marzo e agosto 2004.
Noi, riuniti in assemblea a Scanzano in nome dei tanti cittadini
meridionali mobilitati contro gli scempi territoriali e ambientali, per
un lavoro gratificante e per rivendicare la dignità, noi che siamo stati
mobilitati contro il tentativo di imporre la scelta del deposito unico
di scorie nucleari a Scanzano Jonico
chiediamo che venga rigettata la proposta
Non è interesse dei contadini meridionali essere esposti ai rischi del
transgenico che premia solo le multinazionali e le corporazioni dei
brevetti ma, al contrario, di avere un’agricoltura della biodiversità,
che tuteli il territorio e favorisca il lavoro gratificante e il
reddito di chi produce. Il Metapontino, che ha già pagato costi pesanti
ad un’agricoltura industrialista e produttivista che lascia glli
agricoltori, i braccianti e i cittadini sempre più poveri, ha rifiutato
il deposito unico di scorie nucleari e rifiuta di essere cavia ancora
una volta in nome di una visione autoritaria e tecnocratica della
scienza.
Che i soldi pubblici si usino per fare una ricerca al servizio dei
bisogni dei contadini e dei cittadini. Che si finanzi, finalmente, una
seria ricerca epidemiologica sui rischi che la centrale Enea della
Trisaia, come l’uso sconsiderato di anticrittogamici imposto ai
contadini ed ai cittadini in questi anni, comporta per il territorio
piuttosto che la bizzaria di chi vorrebbe trasformare i pomodori in
carote (trasformazione del licopene in betacarotena, provitamina A).
E’ bizzarra e pericolosa la proposta di sperimentazione in campo aperto
almeno per due motivi:
– il metodo che adotterebbe la ricerca è, ancora una volta,
quello dei marcatori che si accompagnano a resistenza agli antibiotici
( il gene NptII, in questo caso) considerati potenzialmente dannosi per
la salute umana e, quindi, messi definitivamente fuori legge a partire
dalla fine di quest’anno, secondo la Direttiva CEE 2001/18/CE e del
Consiglio del 12 Marzo 2001.
– La valutazione della salubrità/sicurezza di questo pomodoro
transgenico ha motivi di contrasto nella comunità scientifica proprio,
in virtù della massiccia presenza di beta-carotene, che nonostante sia
una provitamina A, in dosi elevate presenta dei seri e documentati
pericoli di aumento del cancro al polmone nei soggetti maschili fumatori
e bevitori (John Baron sulla rivista scientifica Journal of the National
Cancer Institute). Se, infatti, nei soggetti non bevitori e fumatori la
vitamina A riduce del 44% il rischio di sviluppare adenomi (tumori
benigni che possono portare allo sviluppo del cancro del colon-retto),
tra gli amanti di alcool e tabacco si registra invece un incremento dei
casi.
Chiediamo che le istituzioni in indirizzo si adoperino e facciano quanto
è in loro potere per porre fine a questi pericolosi tentativi di
sperimentare sul nostro territorio organismi geneticamente modificati e
assicurino al contrario agli istituti di ricerca, a partire
dall’Agrobios, le risorse e gli indirizzi utili per una reale ricerca al
servizio del territorio e dell’agricoltura meridionale. La strada
proposta dalla collaborazione di Agrobios con Veronelli è solo un
esempio virtuoso delle cose possibili che vanno assicurate da chiare
scelte di indirizzo politico verificabili democraticamente dai
cittadini.
Il coordinamento di lotta delle realtà agricole di base del Sud,
costituito oggi a Scanzano, vigilerà e si mobiliterà conseguentemente.
L’assemblea Meridiana dei Movimenti riunita a Scanzano Jonico il
15,02,04