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Dalla due giorni di Roma: il report del gruppo di lavoro sulla guerra

Publie le lunedì 13 settembre 2004 par Open-Publishing

REPORT DEL GRUPPO DI LAVORO SULLA GUERRA, coordinato da Bastaguerra,

Roma 11/9/2004, presso Astra occupato, Incontro nazionale del movimento.

Il lavoro del gruppo sulla guerra è stato denso e proficuo, nonostante lo stato d’animo generale di tensione e angoscia causato dall’emergenza del rapimento delle nostre compagne e degli operatori iracheni e nonostante il clima politico generale di attacco al movimento pacifista, di chiusura degli spazi di conflitto e di agitata "unità nazionale contro il terrorismo". Ma poiché tutta questa problematica era stata elaborata opportunamente in assemblea plenaria, il gruppo di lavoro ha potuto più serenamente affrontare i temi programmati e approfondirli in una discussione che si è sviluppata per oltre tre ore.

Il gruppo si è limitato ad esprimere sulla vicenda la propria volontà di rilanciare la presenza e il protagonismo del movimento contro la guerra con un recupero di radicalità nei contenuti e nelle forme. In molti/e hanno sottolineato la necessità di unire strettamente il ritiro delle truppe e la fine dell’occupazione militare in Iraq al rilascio degli ostaggi, di rigettare qualunque "arruolamento" politico-ideologico tra i crociati dell’ unità nazionale contro il terrorismo, di rilanciare il nostro NO ALLA GUERRA SENZA SE E SENZA MA, di reinventare e praticare nei territori varie forme di disobbedienza civile che vadano oltre la semplice rituale manifestazione ( ripresa iniziative contro i porti, i treni, i cantieri navali implicati nell’invio di macchine da guerra e contro le partenze dei soldati dai porti pugliesi)..

La partecipazione al gruppo di lavoro è stata buona dai territori locali. Erano presenti oltre a Roma (presente con varie realtà di movimento), Pordenone-Aviano, San Donà, Genova, Modena, Bologna ( e comitato Gettiamo le basi Romagna), Firenze, Pisa ( Camp Darby), Ascoli, Brindisi, Taranto, Napoli, Catania ( e comitato per la smilitarizzazione di Sigonella). A questi si aggiungevano rappresentanti di reti nazionali come Arci, Cobas, e associazioni come il Forum contro la guerra per il ritiro delle truppe e il comitato della campagna di sostegno all’AIC (Gerusalemme).

Dalla discussione è emersa la ricchezza di contributi delle realtà locali che producono mobilitazioni diffuse, elaborazioni e documentazione, autoorganizzazione. Una risorsa preziosa per attrezzarci ad un impegno di lotta di lunga durata che si estenda nello spazio, nel tempo e nei contenuti.

La maggior parte del tempo è stata dedicata alla campagna contro le basi militari USA-NATO, rispetto alla quale hanno resocontato e si sono espressi tutti i comitati locali di lotta alle basi presenti alla riunione. Il resto della discussione è stato dedicato al contesto generale del disarmo entro cui si colloca questa e le altre campagne ed alla presentazione di iniziative e scadenze proposte a tutto il movimento.

CAMPAGNA CONTRO LE BASI USA-NATO E PER LA SMILITARIZZAZIONE DEI TERRITORI.

E’stata discussa sia l’impostazione politica della campagna, sia la parte organizzativa e il metodo di lavoro, anche attraverso una prima mappatura dei comitati locali di lotta per smilitarizzare i territori che aderiscono e costruiscono la campagna. Questa mappatura è stata possibile grazie al sito www.vialebasi.net e grazie alla mailing list bastaguerra@yahoogroups.com, cioè grazie alla raccolta di documentazione, messaggi in rete e iniziative proposte e praticate. Attualmente abbiamo circa una dozzina di realtà che si sono messe in collegamento e che possono cominciare a costituire una rete. Primo elenco approssimativo : Aviano-Pordenone, Rivista Guerre&Pace ( basi militari in Lombardia), La Spezia, Gettiamolebasi-Romagna, Gettiamolebasi-Sardegna, Camp Darby-Pisa, Grosseto (Eurofighter), Napoli (Comitato NOWAR e nuova centraleNATO), Brindisi e S. Vito dei Normanni, Taranto (nuovo porto NATO), LeMurge, Sigonella, Augusta.

L’impostazione politica della campagna è stata proposta in relazione a tre punti:

A) Le attuali basi militari USA e NATO in Italia costituiscono le basi della guerra all’IRAQ e in generale della guerra permanente globale e dunque il mezzo che rende materialmente l’Italia complice delle guerre USA e NATO, in violazione dell’art. 11 della Costituzione e contro la volontà di pace espressa dal popolo italiano.

B) La militarizzazione del territorio italiano si afferma in modo pervasivo anche attraverso le basi militari italiane ( come ad Augusta e Brindisi) e quelle della nuova armata europea come a Grosseto ed è strettamente collegata al Nuovo Modello di Difesa ed al contesto generale della nostra politica di opposizione al riarmo, contro le missioni militari, contro il cosiddetto peacekeeping(attraverso gli eserciti e gli invii di militari), contro l’esercito europeo, contro le missioni umanitarie militarizzate, contro le spese militari.

C) La nostra campagna per la smilitarizzazione dei territori si fonda sulla insostenibilità ambientale dei processi di militarizzazione. La salute delle popolazioni e la terra sono avvelenate dalla nocività delle polveri dei poligoni di tiro, dall’uso dell’uranio impoverito, dall’invasione di ordigni inesplosi nel mare e nei campi, dal rischio di incidenti come esplosioni, e diffusione di radioattività come alla Maddalena, ad Augusta e nelle basi che detengono armi nucleari ( es. Ghedi, Aviano, Camp Darby e i 12 porti nucleari italiani).

Circa il punto A) la documentazione che abbiamo e il lavoro di controinformazione ha messo n evidenza i piani di ampliamento di Camp Darby, di Sigonella, del Porto di La Maddalena e di Taranto ( su cui si trasferisce la flotta di Gaeta) e il trasferimento del comando generale della NATO a Napoli. Lottare in modo coordinato per contrastare i piani di ampliamento è possibile solo connettendo queste lotte sul territorio ad una prospettiva generale di disarmo, ad una contestazione degli accordi secretati che regolano la presenza, ormai più che cinquantenaria e le decisioni istituzionali di ampliamento delle 113 basi USA in Italia. Inoltre la lotta contro le basi NATO rimette in discussione la questione delle alleanze militari italiane, impone una ridefinizione della nostra politica estera e collocazione geopolitica, una contestazione del nuovo Concetto strategico della NATO del 1999, ed una riattualizzazione della prospettiva Fuori l’ Italia dalla Nato. Tutto ciò si lega alla attuale discussione del movimento anche dentro il percorso del Social Forum Europeo circa la questione della neutralità militare e della fuoruscita dell’Italia e dell’Europa dal sistema di guerra. Per tutti questi motivi si è ritenuto molto utile e opportuno l’ appuntamento proposto dal VeneziaSocial Forum per il vertice parlamentare della NATO, per avere una giornata nazionale di discussione sulla NATO. Inoltre si è proposto di utilizzare una seconda giornata delle iniziative di Venezia ( "controvertice NATO") per lanciare ufficialmente la nostra campagna contro le basi USA-NATO organizzando un Convegno politico dove sia organizzata la presenza di un comitato di sostenitori formato non solo dalle reti nazionali del movimento ma anche da parlamentari, giuristi e giornalisti.

Circa il punto B) si è analizzata la connessione con la nostra più generale campagna per il disarmo e contro le spese militari, evidenziando anche la militarizzazione dei corpi civili (VV.FF.), la militarizzazione delle missioni di pace, la questione dell’esercito europeo, ed i due problemi da affrontare nella conduzione della campagna e cioè il ricatto occupazionale ed il ricatto "sicurezza".

Entrambi sono parte della offensiva ideologica che copre agli occhi delle popolazioni locali e nazionali le contraddizioni della presenza delle basi militari. Sulla questione del ricatto occupazionale si è proposto di documentare efficacemente con la controinformazione i costi delle basi e delle macchine da guerra per sostenere in alternativa i progetti di riconversione economica e territoriale che apporterebbero maggiore benessere e maggiore occupazione. Circa il ricatto sulla sicurezza nazionale che sarebbe costituita dalle basi "a nostra difesa", bisogna rilanciare la nostra analisi sulla contestazione del nuovo modello di difesa ( tradottosi in un sostegno alle guerre d’attacco agli altri popoli) e sui rischi per la nostra sicurezza costituiti proprio dal partecipare alla guerra permanente globale e dall’ospitare tante basi che ci fanno essere un potenziale bersaglio di attacchi terroristici. Sui progetti di riconversione sono impegnati soprattutto Aviano, Sigonella e Taranto.

Circa il punto C) i comitati locali come Gettiamolebasi-Romagna riferiscono di un risveglio della coscienza ambientalista delle popolazioni locali che sono disponibili a lottare per la smilitarizzazione del territorio in seguito ad un lavoro capillare di controinformazione che è necessariamente di lunga durata, sugli effetti di nocività degli insediamenti militari e sugli eventi di malattie sociali diffuse come attorno ai poligoni di tiro ( leucemie e malformazioni neonatali).

PROPOSTE PER QUESTA CAMPAGNA:

I presenti hanno unanimemente manifestato la volontà di costituire la RETE ITALIANA VIALEBASI, costituita da un rappresentante per ogni realtà locale interessata a costruire la campagna sui territori e da un rappresentante per ogni realtà di movimento interessata a sostenere la campagna sul piano sia locale che nazionale. Si è costituito un gruppo di lavoro che sarà elencato sul sito e sulla mailing list, che è aperto a tutti i contributi e per il quale si sollecita la partecipazione. Il gruppo di lavoro si darà scadenze di riunioni sia locali che nazionali e propone, al fine di raccogliere energie e risorse e tessere una trama di relazioni sui territori, di lanciare una STAFFETTA CONTRO LA GUERRA costituita da un itinerario nazionale che colleghi tutte le basi militari presso le quali abbiamo concretamente comitati impegnati in iniziative.

L’itinerario ( con pulmino) potrebbe essere realizzato attraverso referenti regionali che organizzino le tappe e un coordinamento centrale per il quale c’è la disponibilità di Nella Ginatempo con bastaguerra di Roma e di altri.

Si fa appello alla partecipazione all’appuntamento di Venezia 11/16 novembre ( controvertice NATO e lancio della campagna VIALEBASI) e prima ancora quello prossimo di Pordenone il 18 sett. ( Convegno sulla riconversione della base di Aviano).

Si propone un evento importante- e tutto da costruire in questi mesi di lavoro per la campagna ( per la quale i comitati locali si stanno impegnando a organizzare assemblee locali, campeggi e seminari che potrebbero confluire nella "staffetta contro la guerra")- e cioè una giornata nazionale di mobilitazione contro le basi da svolgersi in contemporanea nei dodici o tredici posti in cui siamo presenti.

Si raccomanda di costruire un collegamento con la campagna internazionale contro le basi USA e NATO, attraverso la partecipazione all’incontro di Beirut ed il Social Forum Europeo di Londra.

ALTRE PROPOSTE, TEMI E INIZIATIVE.

SPESE MILITARI. Accolta e sostenuta la proposta ( fatta in plenaria da Ginatempo e Bersani) di costruire una campagna generale del movimento contro le spese militari che unisca le problematiche economiche e antiliberiste a quelle militari (no alle missioni militari e no all’esercito europeo). A questo scopo costruire un gruppo di lavoro nazionale per avviare una campagna che non si fermi solo allo slogan.

FORUM CONTRO LA GUERRA DI FIRENZE.

Il comitato FermiamolaGuerra di Firenze ha proposto un forum molto articolato di discussione sulla Guerra da svolgersi a fine novembre, allo scopo di rielaborare l’analisi dell’attuale contesto e i nessi tra la guerra e tutte le altre problematiche della globalizzazione, dall’economia, all’informazione, al modello alternativo di difesa. La proposta è stata sostenuta da tutti i partecipanti che ne sottolineano l’aderenza ad un bisogno reale molto sentito in questa fase dagli attivisti del nostro movimento: ridiscutere ed analizzare insieme.

Ci sono temi urgenti che richiedono attenzione, segnalati nella discussione del gruppo di lavoro come la questione della resistenza irachena, la questione Palestina e Kurdistan.

Questo Forum verrebbe organizzato a cura del socialforum di Firenze e del Comitato fermiamolaguerra di Firenze che lo hanno proposto anche in plenaria a tutto il movimento come scadenza nazionale.

TRIBUNALE MONDIALE SUI CRIMINI DI GUERRA IN IRAQ.

SESSIONE DI GENOVA 8/9 GENNAIO 2005. Si tratta di un evento organizzato localmente con un collegamento internazionale, per il programma rimando alla lettera di Paola Manduca e per ulteriori informazioni e adesioni a: tribunaleitalianoiraq@yahoo.it

CAMPAGNA LA CONVIVENZA E’ POSSIBILE LA CONVIVENZA E’ NECESSARIA. Si tratta di una campagna di sostegno all’Alternative Information Center ( Gerusalemme) per una pace giusta in medioriente, per una nuova convivenza in Palestina/Israele, per ripudiare la guerra e lo "scontro di civilta’. E’ promossa da. Associazione per la pace, Rivista ERRE, Rivista Guerre&Pace, Rivista REDS. Per informazioni e contatti: solidali_aic@yahoo.it.

Associazione Artisticontrolaguerra e bloggersperlapace, recapito Loredana 3487490558

RACCOLTA FIRME PER IL RITIRO DELLE TRUPPE, organizzata dal Forumcontrolaguerra (già raccolte 120.000 firme)

Tra le proposte che sono state presentate nel gruppo di lavoro ne emergono due : lo Sciopero generale contro la guerra da riproporre ai sindacati, lo sciopero della benzina come giornata simbolica e la ripresa del boicottaggio delle multinazionali della giunta Bush.

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