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Dichiarazione di Fabio Alberti sul presunto ultimatum
Publie le lunedì 13 settembre 2004 par Open-Publishing’’Non e’ con un nuovo atto di ingiustizia che si riparano le ingiustizie fatte’’: per questo ’’continuiamo a chiedere il rilascio dei 4 ostaggi senza condizioni’’. Il presidente di ’Un ponte per’ Fabio Alberti, commenta cosi all’ Ansa l’ ultimatum che i presunti sequestratori di Simona Torretta, Simona Pari e dei due operatori iracheni hanno dato all’ Italia per avere notizie sulla loro sorte...
’’Non abbiamo elementi per giudicare se la dichiarazione di oggi sia reale’’, dice Alberti, che pero’ aggiunge: ’’Cosi’ come la prima rivendicazione destava perplessita’ anche questa potrebbe essere soltanto di qualche gruppo o persone che si inserisce per sfruttare questa tragica vicenda’’.
Nel caso, pero’, l’ultimatum trovasse qualche riscontro, ’’ogni sforzo andrebbe fatto per ottenere la liberazione delle volontarie’’ e ci attendiamo - dice il presidente di Un Ponte per - ’’che il governo lo faccia gia’ a partire dall’incontro con il presidente iracheno’’. Per quanto ne sappiamo, aggiunge, ’’l’Italia non ha detenuti sotto la propria custodia e l’atto di clemenza dovrebbero essere richiesti al governo iracheno o alle forze della coalizione’’.
Resta il fatto, prosegue, ’’che le condizioni di detenzione nella carceri irachene e della coalizione, in particolare per le donne, sono terribili, come e’ stato gia’ denunciato in passato anche da Amnesty International e da Human Right Watch, con arresti e detenzioni illegittimi fatti dalle forze occupanti anche prima dell’insediamento del cosiddetto governo transitorio’’. Un’iniziativa ’’che porti al rilascio dei detenuti trattenuti illegalmente e senza processo - conclude dunque Alberti - sarebbe un atto di giustizia’’.