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Dipendenti Equitalia? Per la pietà rivolgetevi altrove.

par Antonio Recanatini

Publie le giovedì 21 marzo 2013 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

Il giudice Jackson affermò che: "Se voi, signori della Corte, doveste dire di questi uomini che essi non sono colpevoli, sarebbe come dire che non vi è stata guerra, non vi sono cadaveri, non vi è stato delitto."
Se il processo di Norimberga ha una valenza storica, sappiate che i “semplici esecutori di ordini” furono giudicati colpevoli, ma potrei ricordarvi come venivano accolti, ai tempi delle guerre puniche, i “postini” che consegnavano le dichiarazioni di guerra. Pochissimi tornavano a casa sani e salvi.
Quindi, guardando la storia, credo voi siate dei privilegiati, perché portate dissesto e sopravvivete sulla depressione italica, poi tornate a casa ad abbracciare la famiglia.
Non piangete, per favore, anche Shakespeare parlò di strozzini e di soldati mandati a riscuotere, definiti anch’essi sanguisughe.
Voi non siete i mandanti di questa strage, ma se la storia ha un minimo valore, signori dipendenti Equitalia, voi sareste giudicati colpevoli in qualsiasi forma di rivoluzione popolare, voi non siete come noi, mi spiace, voi agite per conto del potere a discapito della povertà. Non rivolgetevi a noi per la pietà.
Lo sciacallaggio politico nei vostri confronti è straziante, specie se a darne voce sono gli stessi ideatori delle torture, purtroppo, in questo caso, vigilano i cittadini onesti che vi odiano con tutte le forze, non siete poliziotti, per quanto io possa odiare le divise, per me siete i ruffiani e per esperienza dico “che i ruffiani sono sempre peggiori dei loro padroni”.
Le cartelle impazzite, i crediti inventati perché già pagati, gli interessi da strozzini e la cattiveria nell’eseguire ordini fanno di voi una vera e propria razza da temere, da combattere, per questo non capisco il vostro disdegno verso i politici.
Se non ci fossero state leggi infami, voi non avreste il privilegio di un lavoro ed io preferisco milioni di volte mio padre, 40 anni sopra camion e autobus su e giù per l’Italia, preferisco milioni di volte il vicino di casa che fa turni di notte da 10 anni. Loro hanno fatto sacrifici veri, eppure non avrebbero mai accettato di diventare “semplici esecutori di ordini”, hanno manifestato e scioperato, risposto a muso duro ai padroni.
Sono meravigliato nel leggere che avete un sindacato, strano davvero, ho sempre creduto che le associazioni di categoria portassero azione, non una difesa con comunicati, perché se davvero foste dalla parte della povertà, potreste scioperare uniti, legarvi agli sportelli, digiunare.
Non penso che la lotta debba sostare nel basso di questo sistema, non potete, però, esimervi dalle vostre colpe, non potete paragonarvi ad altri lavoratori, questa uguaglianza forzata è ingiusta, vergognosa, ignobile e disonorevole nei confronti dei suicidi, nati in Italia.
Ogni suicidio è il prodotto o frutto di una prevaricazione, insomma, lavorate per il nemico e vorreste anche essere amati?
Trattate con i guanti i portatori sani di evasione fiscale e confiscate case a chi ha perso il lavoro, vorreste anche la stima?
Se credete che la vostra missione sia sporca e iniqua, ribellatevi, i comunicati non servono a far tornare in vita nessuno, se ritenete siano sconci e scandalosi i modi del potere che rappresentate occupate i vostri uffici.
Allora potrei capirvi, se non succederà, io crederò in quel che disse il giudice Jackson, seppur fosse l’unica frase giusta da lui pronunciata, quando si sceglie di parteggiare per il nemico è da folli chiedere compassione e per la pietà rivolgetevi altrove.
Basterebbe guardarsi intorno per capire, basterebbe poco, pensateci, senza di voi questo apparato non reggerebbe un minuto in più, ma, come ho sempre ripetuto, quando si è a bordo dei propri privilegi e del proprio egoismo è impossibile guardare in basso, perchè si ambisce all’alto.

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