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Disfattismo e sinistra

Publie le mercoledì 22 settembre 2004 par Open-Publishing

Dazibao


Viviana Vivarelli

Posso capire che un ex fascista come Fini tuoni contro i pacifisti, ma la sinistra?!?!

Francamente che tutta la sinistra e persino Aprile abbiano dato tanta diffusione all’articolo disfattista di Vecchioni lo trovo deprimente e che nei confronti della pace le segreterie stiano manifestando in questi giorni un cosi’ basso profilo mi delude aspramente.

E lo dico anche per i discorsi che ho sentito a Genova dove l’argomento pace non e’ stato trattato a dovere, dove nemmeno la bandiera arcobaleno e’ comparsa a dovere.

E lo dico in primo luogo a Prodi e a Amato e a Dini e a D’Alema e a Rutelli e agli altri dellos chieramento, che ancora non hanno detto con sufficiente chiarezza: ritiriamo le truppe dall’Irak! Continuare a fare una politica provinciale, nazionale e al massimo europea quando ci stiamo giocando i destini del mondo, mi sembra ancora, con tutto rispetto, poca cosa.

Una politica da struzzi. Una politica da angina. Lo ripeto: se la sinistra non si schierera’ chiaramente con una visione di alto profilo e costruttrice di salvezza nella politica internazionale, se non riprendera’ nel suo cuore una visione planetaria, come fu agli inizi della grande sinistra, quello che fara’ sara’ sempre un balbettamento quando non una collusione. L’unico discorso di sinistra che ho sentito in questi giorni e’ stato quello di Lula all’ONU.

Sto trovando questo articolo masochista di Vecchioni sulla presunta crisi del pacifismo dappertutto come se dicesse chissa’ quali verita’. A che gioco stiamo giocando? Si ha cosi’ poca convinzione nella pace da dover suggerire che anche i movimenti per la pace fanno acqua da tutte le parti? Tanto da metterli nella stessa barca col falso pacifismo o addirittura con gli strateghi del terrore? Cos’e’ questo defilarsi subdolo e francamente rivoltante?

E proprio adesso che le azioni di Bush e Berlusconi non sono mai state tanto vicine al tracollo? Tracollo sulle menzogne che ne sono state l’ossatura costante, sui perversi scopi che risultano sempre piu’ evidenti, sui giustificativi ideali e morali che sono stati tristamente addotti, e persino sugli squallidi risultati obiettivi. Ora che perfino il lentissimo Kofi Anann non puo’ fare a meno di ribadire il carattere criminale, illegale, perverso, destabilizzante di questa guerra, il cui negativo giudizio si ripercuote su tutta la coalizione che l’ha sostenuta!

Ora che non queste nazioni terroriste, questi stati canaglia, questi inventori della guerra preventiva non sanno piu’ come tirare fuori le gambe dal pantano! Ora che sarebbe il momento di dare a tutti costoro il colpo finale.....ci si tira indietro e si fanno autobilanci depressivi! Non si riesce nemmeno a sommare tra loro tutte le manifestazioni che si sono succedute ininterrottamente in tutte le citta’ d’Italia in questi ultimi giorni?

Non si ha voglia di puntare il dito la’ dove si sono prodotte le vere defezioni? In parlamento, nelle direzioni sindacali, nelle segreterie di partito, nei gestori della Chiesa? Io ho visto molti imam e molti rabbini manifestare per la pace in questi giorni accanto a noi, perche’ non ho visto nemmeno un sindacalista, un parlamentare o un parroco? Dov’e’ piu’ il sindacato nemico della guerra?

La Chiesa che comprende a fondo, e lo applica, il messaggio del papa e prim’ancora del Cristo? Ognuno ha dimenticato quelle convinzioni che lo rendono degno? Quel centro sinistra parlamentare e partitico che dovrebbe avere la pace nel suo DNA come primo precetto di convinzione e di fede? Quella Chiesa cattolica che, se non difende la pace non difende l’uomo e non difende Dio, e diventa niente altro che una bottega, perdendo ogni afflato spirituale, ogni idealita’ d’anima?

Si ha paura che vinca Bush e allora ci si tutela le spalle? O che vinca un Kerry quasi uguale a Bush e altrettanto imperialista? E dunque si comincia a strisciare dalla parte degli interessi piu’ forti? Ma quale interesse ci puo’ essere piu’ forte della pace? Persino se si pensa solo su una base materiale, la pace e’ l’unico affare forte che il mondo del mercato puo’ ormai mettersi in programma! perche’ se la guerra continua anche il mercato comincera’ a perdere colpi.

Ci si e’ cosi’ assuefatti a una guerra permanente e a una progressiva distruzione dell’umanita’ per cui tanto peggio tanto meglio e non ci si scandalizza piu’ di nulla, ostaggio piu’ ostaggio meno, strage piu’ o strage meno? Quando si comincera’ a smettere di guastare il mondo e si mettera’ mani alla sua ricostruzione?O si fara’ come per l’Afganistan in cui la distruzione continua e i soldi per la ricostruzione sono gia’ finiti? Eppure Bush lo ha detto chiaramente all’ONU: Afganistan e Irak sono i modelli che abbiamo in mente per l’umanita’.

Applichiamoli ai noi stessi: i modelli di futuro sono questi. I modelli che gli stati forti oggi vogliono: sono la totale distruzione. Pensiamo forse che chiudendoci nei nostri orticelli, chiuderemo fuori il mondo? Il mondo non si fara’ chiudere fuori. Ci crollera’ addosso!

E con tutto cio’ qualcuno sta strisciando su posizioni meno pacifiste ma piu’ di comodo. E’ un annebbiamento mentale che colpisce il potere ovunque anche dove il potere e’ una pia illusione? Oppure ci bastera’ dire, come D’Alema: "Tanto ormai abbiamo gia’ vinto...".?

Ma perche’, invece di fare questi bilanci fallimentari, ognuno non riprende le sue responsabilita’, di uomini, di partititi, di ideologia, di corrente religiosa, di coscienza? Perche’ non si e’ attivi e propositivi invece di essere critici a vuoto contro il movimento?

Nella guerra del Vietnam si trasmettevano messaggi disfattisti sugli avversari che dicevano che ormai avevano perso e dovevano arrendersi, ma almeno lo si faceva per avvilire i nemici non gli alleati. Diffondere del disfattismo nelle proprie file non e’ solo collusione, si chiama tradimento.