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Dividi et impera...il disordine dei potenti
Publie le mercoledì 8 settembre 2004 par Open-PublishingCommento a
Ma a chi giovano questi rapimenti?
di Viviana Vivarelli
E’ tradizione che la destra di tutto il mondo, dovendo, per sopravvivenza, perpetuare la secolare prepotenza dei pochi ricchi sui molti poveri, debba in qualche modo giustificare il suo nefando operato camuffandolo agli occhi della pubblica opnione, ed attraverso il tam-tam dei media dimostrare che tutto ciò è tristemente necessario per contrastare l’avanzata del male, malcelando agli occhi attenti di chi vuole veder chiaro, l’atavico bisogno di creare disordine per poi dover rimettere "ordine".
E’ proprio nel disordine che il potere dei pochi, da sempre trae la sua linfa vitale, il "dividi et impera" degli antichi romani, ai quali si rifanno i moderni imperatori signori delle multinazionali, quindi la l’arte delle sommosse, colpi di stato, rivoluzioni varie e per ultimo il terrorismo internazionale, tutti motivi sufficienti per armarsi fino ai denti ed andare "a far giustizia", a togliere le armi al "matto" dopo avergliele vendute.
Da noi nel dopoguerra furono prima i comunisti mangia bambini, poi la politica degli opposti estremismi, le stragi di stato, terrorismo di destra e sinistra, i gli autonomi, fino ad arrivare a riscoprire quando serve "la matrice anarco-insurrezionalista" ed i famigerati black-block i quali, chissà per quale oscuro motivo per far giustizia sociale fracassano la vetrina di qualche botteguccia o incendiano l’automobile di qualche povero cristo di operaio, parcheggiata sul loro percorso di guerra.
Troppe le cose non chiare, perchè gli Iracheni dovrebbero prendersela con chi stà li per aiutare gli Iracheni?
Forse le organizzazioni non governative ed umanitarie presenti in Irak rappresentavano l’ultimo riflettore a far luce su questa guerra che puzza di petrolio e sangue.
Da oggi questa luce si è spenta.
Soffiofresco