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Droga, via libera al ddl Fini

Publie le sabato 6 marzo 2004 par Open-Publishing

Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva la riforma
proibizionista che equipara sostanze "pesanti" e "leggere"
Via libera definitivo al disegno di legge sulla droga, fortemente voluto dal
vicepremier Fini e che archivia la differenza tra sostanze "leggere" e
"pesanti" e inasprisce le sanzioni per chi le usa. A conferma dello spirito
tutto repressivo del provvedimento - da molti ribattezzato
"riempi-carcere" - arriva la nota del governo, secondo la quale «la
filosofia da cui muove la riforma ruota attorno al principio cardine che
detenzione, uso e spaccio di ogni tipo di stupefacente sono illeciti da
reprimere con misure amministrative o penali».

Appunto. In base al ddl,
quindi, chi verrà sorpreso con una ancorché piccola quantità di hashish in
tasca potrà vedersi sospesa la patente, il porto d’armi o il passaporto. Se
recidivo, potrà essere costretto all’obbligo di firma presso la pubblica
sicurezza o incorrere nel divieto di guidare qualsiasi veicolo a motore. E
se si viene sorpresi con una quantità che supera il limite stabilito, si
finirà dritti dritti in galera. Non bastasse, la legge, che dovrà passare
ora al vaglio del Parlamento, equipara i centri di recupero privati alle
strutture pubbliche (Sert), le uniche finora in potere di stabilire lo stato
di tossicodipendenza.

E’ drastico il commento del professor Paolo De Nardis, ordinario di
sociologia all’univesità "La Sapienza" di Roma: «Con questo giro di vite,
sostanzialmente è come il cane che si morde la coda, si rischia di tornare
nella palude repressiva degli anni ’50». «Il disegno di legge Fini è la
conferma della confusione con la quale il nostro governo affronta le
tematiche delicate e complesse come quelle del fenomeno delle dipendenze -
osserva Francesco Piobbichi, responsabile droghe del Prc - In realtà la Casa
delle Libertà si trasforma nella casa delle penalità per i soggetti sociali
più deboli. La manifestazione del 21 febbraio è stata solo l’inizio.
Moltiplicheremo le iniziative di lotta e di disobbedienza sociale a questa
legge utilizzata per raccogliere qualche voto in più sulla pelle dei
tossicodipendenti e dei consumatori che andranno ad affollare le nostre
carceri già sature».

Negativi anche i giudizi di Magistratura democratica («Il disegno di legge
impersonifica una linea repressiva tanto feroce, quanto del tutto incapace a
fronteggiare adeguatamente il problema della diffusione della droga») e di
don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco («Un
provvedimento unicamente a fini elettorali che avrà effetti
controproducenti, i ragazzi, ancora una volta, sono lasciati da soli») .

da Liberazione