Home > E’ come respirare ...
Quanto conta la fase personale nel digerire la vita di tutti i giorni? Mi pongo questa domanda riflettendo su parole come #sollevazione e #assedio. Perchè un numero enorme di giovani e meno ha deciso di andare a piazza san Giovanni? Perchè a distanza di giorni il contributo delle giornate romane continua sui social network e nei bar? Contributo che si declina spesso negli sfottò ai media mainstream.

La vita di tutti i giorni in questo presente medievale è paragonabile ad una pentola d’acqua che non bolle mai. 2 generazioni sono stritolate in una specie di dialogo muto in cui i genitori dei trentenni non osano chiedere ai figli se hanno soldi in tasca o cosa vogliono fare da grandi perchè sanno benissimo che la risposta ad entrambe le domande è uno sguardo carico di impotenza e rabbia. E’ dura ammettere che una laurea, mille stage e 100 dottorati ti elevano alla posizione di "sfigato" da 1000 euro al mese (nel migliore dei casi), come un lavoratore della logistica, una cassiera, un barista, un venditore del settore energia, un/a babysitter ecc.ecc. tra l’altro tutti lavori attraversati anche da chi ha millemila lauree.
A Roma si è vista la volontà di unire la povertà e trasformarla in voglia di lottare, una boccata di ossigeno in mezzo ai miasmi prodotti dalle miserie di una società di merda. Porta pia ha fatto respirare meglio la cosiddetta "gente normale" rispetto ai cosiddetti "ceti politici". È questo è di per se un grosso avanzamento, la ri- politicizzazione. Del nostro disastrato paese passerà da altri dieci e più assedi, e saranno quelli i momenti in cui genti sconosciute cospireranno si incazzeranno, sorrideranno e si sentiranno sempre di più parte di quel 99% di quella parte giusta della barricata, quella parte in cui lottare sarà come respirare finalmente aria pura.... Anche se potrebbe essere pregna di gas CS...
All’attacco di #assedio in #assedio verso la #sollevazione!
Xanadu1
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