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ENZO BALDONI E’ STATO UCCISO

Publie le venerdì 27 agosto 2004 par Open-Publishing
6 commenti

Dazibao


Ultimatum scaduto, al Jazira annuncia: «Baldoni è stato ucciso»

di Red

È certo: Enzo Baldoni, il giornalista free-lance, collaboratore del settimanale
Diario, è stato barbaramente trucidato dai suoi rapitori. La televisione araba
al Jazira ne ha dato la notizia, prima con un testo scorrevole fatto passare
in sovrimpressione sulle immagini, poi annunciando di essere in possesso di un
video.

Un funzionario italiano si sarebbe già recato nella sede della televisione, nel
Qatar, per visionare le immagini che sarebbero «agghiaccianti» secondo quella
che l’agenzia Ansa qualifica come una “fonte italiana”. Al Jazira ha annunciato
che non metterà in onda il video «per rispetto alla famiglia»

Alle 18 (le 16 italiane) di venerdì pomeriggio, appena scaduto l’ultimatum, si era diffuso un certo ottimismo, alimentato sia dalle dichiarazioni del Ministero degli esteri italiano, sia da alcune frasi di Maurizio Scelli, il fin troppo attivo ed onnipresente commissario della Croce Rossa Italiana in Iraq. «Siamo tutti da un lato preoccupati - sono le parole di un comunicato del capo della Croce Rossa italiana -, ma dall’altro siamo convinti che tutto quello che si è fatto da un anno a questa parte per la popolazione irachena ancora una volta darà i suoi frutti». Evidentemente non è bastato.

Come non sono serviti gli appelli delle autorità religiose sciite e quello dell’allenatore della squadra di calcio irachena alle Olimpiadi, che proprio venerdì sera aveva chiesto che i rapitori liberassero Baldoni ma anche che l’Italia se ne andasse dall’Iraq.

I rapitori, un gruppo autoproclamatosi «Esercito Islamico in Iraq», aveva dato un ultimatum che scadeva alle 16 (ora italiana) di giovedì affinché il governo italiano annunciasse il ritiro delle nostre truppe dall’Iraq. Alla scadenza, il macabro avvertimento è diventato realtà.

Il sedicente «Esercito islamico in Iraq» e la sua filiazione delle «Brigate Khaled Ibn al Walid», responsabili del rapimento del giornalista italiano Enzo Baldoni, fecero parlare per la prima volta di sè il 31 marzo scorso, quando rivendicarono l’uccisione di quattro «contractors» americani a Falluja. Sempre in marzo l’organizzazione proclamò di essere alleata con Osama bin Laden nella guerra alle forze della coalizione.

Il gruppo armato è tornato alla ribalta il 7 luglio, quando si è assunto la responsabilità del rapimento del cittadino filippino Angelo de la Cruz, l’autista padre di otto figli dipendente di un’impresa saudita che lavora con le forze americane in Iraq. L’ «Esercito islamico in Iraq» chiese subito a Manila di ritirare le sue truppe dall’Iraq (una cinquantina di uomini) in cambio della liberazione dell’ostaggio. De la Cruz venne poi rilasciato il 20 luglio successivo, quattro giorni dopo l’annuncio del governo filippino dell’inizio del rientro.

Come nel caso di de la Cruz, fu ancora la televisione qatariota al Jazira a mostrare il 26 luglio altri tre civili rapiti dall’ Esercito islamico, i pachistani Sajjad Naim e Raja Azad Khan e un iracheno, tutti dipendenti della filiale kuwaitiana del gruppo saudita Al Tamini. Il video ammoniva i datori di lavoro degli ostaggi che il destino del prigioniero iracheno sarebbe stato uguale a quello dei due pachistani se le operazioni in Iraq non si fossero fermate. Due giorni dopo i sequestratori uccisero i due ostaggi pachistani e liberarono quello iracheno. Infine, il gruppo islamico si è reso responsabile pochi giorni fa, l’8 agosto, del sequestro del diplomatico iraniano Fereydun Jahani, incaricato di aprire un consolato a Karbala. In un comunicato, letto in questo caso dalla televisione araba al Arabiya, il gruppo terroristico ha lanciato un monito all’Iran per i suoi «flagranti interventi negli affari interni iracheni» ma non ha chiesto alcun riscatto nè posto condizioni per la liberazione dell’ostaggio.

Giorno per giorno l’angoscia dell’attesa

Enzo Baldoni, curioso per necessità

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=37223

Messaggi

  • Uno sfogo:
    Sono sconfortato per la fine di questa tristissima storia.
    Non conoscevo questa persona ma mi ha commosso moltissimo come fosse un mio amico... sembrano parole scontate e banali.... ma sono vere.
    Spero al più presto, con la forza, con la diplomazia con qualsiasi mezzo , che venga definitivamente schiacciato questo insensato terrrorismo, che non porta a nulla......
    se non a lutti, dolori, disperazioni e tristezze.
    Ciao Enzo

    Gigi Grossi

    • purtroppo o per fortuna questo non è terrorismo... è solo l’ultimo sforzo che un popolo oppresso compie per affermare la propria sovranità.
      prima erano oppressi da saddam (almeno l’avevano eletto loro anche se obbligati ad eleggerlo); ora si trovano a combattere contro chi porta la pace con le pistole, chi porta la democrazia con i carri armati.

      la cosa brutta è che noi occidentali abbiamo la presunzione di considerarci perfetti, democrazia pura.

      per concludere cito questa frase

      "Non dimentichiamo che chi oggi è considerato un terrorista potrebbe domani essere definito un combattente per la libertà"
      (Jack Straw, Ministro della Giustizia britannico, in un’intervista rilasciata a Panorama del 25 giugno 1998, pag. 94).

      andrea

  • UCCIDERE EQUIVALE A NON IMPEDIRE CHE L’ASSASSINIO SIA COMPIUTO. Non so se questo è diffamatorio...ma è il mio pensiero..ora che anche Enzo Baldoni è stato assassinato... Finchè resteremo in Iraq noi saremo complici di questi animali..finchè resteremo in Iraq noi non faremo missioni di pace..finchè resteremo in Iraq noi armeremo la follia omicida e l’animo barbaro di questi individui. Finchè il cordoglio sarà trasmesso alla famiglia della vittima dalla propria villa di Porto rotondo..io .. mi dichiaro NON ITALIANA..rinnego le mie origini perchè non voglio essere complice..! non basta votare a sinistra per sentirmi estranea...i politicanti sono un unico asse..insaguinato dalla morte di ogni essere umano che questa guerra non l’avrebbe mai voluta.

    Luciana

  • sono dispiaciuta della morte di Enzo Baldoni così come sono dispiaciuta delle innumerevoli vittime di questa folle e assurda guerra mascherata da principi di democrazia e libertà inesistenti.
    La sete di potere non ha confini e pare che non conosca limiti.
    Quante vittime innocenti ancora ci saranno e dove ci porterà la follia di alcuni uomini di potere?
    Io ho tanta paura perchè intorno a me vedo solo guerre e assurdità.
    Di che colore si tingerà il nostro futuro???
    Riflettiamo,perchè anche di fronte ad una tragedia simile i nostri occhi vedano oltre e la morte di questi uomini non diventi assurda ed inutile.

    Annarita

    • A mio modesto parere nei casi violenti più estremi, non basta dire semplicemente: sono dispiaciuto, indignato, addolorato e così via dicendo e questo in generale, non certo rivolto alle parole piene di sentimento e di attenzione di Annarita. Enzo Baldoni è un’altro eroe che ha pagato con la vita per il nostro Paese che segue una linea politico-strategica denominata "di pace", quando si sente parlare solo di orrore ad oltranza: bombe sulle case, morti innocenti in ogni dove, torture, tutto lasciato agli effetti del tempo che più o meno ne attutisce il dolore e il ricordo. Che squallore!!! La politica sempre più apertamente speculativa e volutamente strabica nei sentimenti, fin troppo spesso riduce il popolo ad essere cieco e sordo per motivi che in gran parte non sono resi noti al cittadino comune. Purtroppo vedo che... le stelle stanno solo a guardare. Vedo comunque una stretta parentela con i tempi antichi, si rivedono azioni berbariche fatte passare come normale strategia politica. L’interesse dominante dell’evoluzione sociale fa sì che degeneri sempre più in egoismo e sfaldamento sociale, ove anche chi sembra diverso e si fa convincere di rimanere favorevole all’invio di truppe militari in Iraq, anche in cuor suo non credo che ne sia fermamente convinto, e se così fosse la faccenda si farebbe ancor più allarmante. Ci sono troppi comportamenti assurdi e violenti fatti passare come comportamenti democratici e civili, anche quando la democrazia, sulla carta ha fatto le ragnatele... Ah! la metafora delle stelle si riferisce a tutte quelle persone che, con ipocrisia sono daccordo con tutti, basta che riempiono il proprio portafoglio, finchè non capiranno che si va incontro all’autodistruzione, ma poi sarà troppo tardi per rimediare, come oggi succede in Iraq.
      Giacomo