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Enzo Baldoni: ancora troppi dubbi, ancora troppe incongruenze...

Publie le domenica 29 agosto 2004 par Open-Publishing

di Bruno Ballardini

Col passare delle ore, i punti poco chiari nella vicenda di Enzo Baldoni continuano ad aumentare anzichè diminuire. Abbiamo provato a riunire i principali dubbi, le incongruenze, e gli spunti d’osservazione via via emersi:

1) Tutte le persone che conoscono bene Baldoni hanno notato che nel video sembra rilassato e per niente impaurito. Legge da un foglio e, dopo aver abbassato lo sguardo per leggere una nuova frase, poco prima di rialzarlo fa un’alzata di sopracciglia, un’impercettibile espressione perplessa. Qui prende forma l’ipotesi che il video sia stato girato prima del rapimento. (Nella foto, un’immagine giuntaci in forma anonima che dice: "Najaf, città della pace").

2) Baldoni, in una mail a Diario, annunciava un’intervista (già fatta) al comandante dell’esercito del Mahdi. Da Diario, mail di Baldoni: "Tornato da Najaf... stato in casa di al sadr, entrato mausoleo di ali, visto morire guerrigliero, incontrato comandante esercito al mahdi..."

Altra mail a Enrico Deaglio, riguardo al suo prossimo articolo: "Cominciamo con l’ingresso a Najaf assediata e l’intervista al capo militare del Mahdi?" Baldoni quindi era stato in casa di Al Sadr. Aveva fatto un’intervista di un’ora. Forse un video. Ed è probabile perfino che un pezzo di quel video sia stato poi usato dai rapitori.

3) Se i rapitori volevano impedire che Enzo Baldoni diffondesse quei materiali dovevano appartenere senza dubbio ad una fazione avversa agli sciiti e al gruppo di Al Sadr.
L’ipotesi che si tratti di ex appartenenti ai servizi segreti di Saddam passati nelle file di Al Qaeda, diffusa dai nostri servizi, sembra assai poco credibile: Saddam e i suoi più stretti collaboratori erano laici o moderatamente religiosi, mentre Al Qaeda è un’organizzazione fondamentalista.
Ma anche gli americani potrebbero avere interesse a far sparire quei materiali. E molti ex di Saddam sono diventati collaboratori degli americani.

4) Nonostante le versioni "certe" che sono state prontamente diffuse riguardo alla dinamica dell’assassinio, non è possibile sapere cosa sia realmente accaduto tra Baldoni e i rapitori senza avere avuto un contatto con i rapitori stessi.

5) Non è possibile avere una "soffiata" secondo cui Baldoni "ne ha tentata una delle sue" e cioè ha cercato di scappare e poi è stato raggiunto e ucciso. Altrimenti chi ha riferito questi fatti doveva essere per forza presente o conoscere a sua volta i rapitori.

6) Il commissario straordinario della Croce Rossa fa spesso le sue dichiarazioni tramite AdnKronos, agenzia gradita dai servizi e dagli alti vertici militari.

7) Il commissario CRI, nelle sue interviste, utilizza inavvertitamente parole tipiche del linguaggio tecnico dei servizi (osservare, ad esempio, l’uso che fa della parola "crisi"). Qualunque analista del linguaggio lo confermerebbe.

8) Se il commissario CRI ha questa dimestichezza con i servizi, è probabile che le versioni da lui stesso fornite possano essere versioni, come dire, "concordate".

9) Il commissario dichiara di aver attivato tutti i canali, compresi i contatti con gli sciiti che avevano rapito il giornalista americano Micah Garen. Ma proprio costoro avevano chiarito dall’inizio di non sapere nulla di Baldoni e adesso si torna da loro per chiedere di nuovo dove sarebbe il cadavere? Un’evidente incongruenza.

10) Subito dopo che il ministro degli Esteri Frattini ha dichiarato con assoluta certezza che non esiste alcun video dell’uccisione di Enzo Baldoni, arriva una clamorosa smentita da parte di Al Jazeera che conferma di avere 18 secondi di footage con la parte finale dell’azione. Non è ancora chiaro quale verità si voglia nascondere.

Una cosa è certa: non è stato fatto abbastanza per salvare Enzo Baldoni e la Farnesina e gli altri attori in scena stanno cercando goffamente di coprire la loro colpevole inefficienza.

Bruno Ballardini

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