Home > FINI HA QUALCOSA DA NASCONDERE?

FINI HA QUALCOSA DA NASCONDERE?

Publie le mercoledì 3 marzo 2004 par Open-Publishing

COMITATO VERITA’ e GIUSTIZIA PER GENOVA

www.veritagiustizia.it - info@veritagiustizia.it

Comunicato stampa

FINI HA QUALCOSA DA NASCONDERE?

Il vice primo ministro Gianfranco Fini sembra valutare la giustizia in termini aritmetici: «Il
semplice fatto - ha detto, secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa - che a 2 anni dagli eventi di
Genova, la magistratura genovese abbia rinviato a giudizio più poliziotti e carabinieri che no
global è la dimostrazione di come in Italia le cose non funzionino». Posto che è male informato,
visto che nessun poliziotto o carabiniere è al momento rinviato a giudizio (per piazza Alimonda c’è
stata un’archiviazione, per Diaz e Bolzaneto non sono nemmeno state depositate le richieste al
gip), vorremmo chiedere a Fini:

1) per sperare in un processo alle decine di poliziotti che hanno massacrato 93 persone alla Diaz,
per poi arrestarle sulla base di prove inventate, dovremmo forse mandare in tribunale anche un
numero equivalente di pestati, magari gli ottanta e più finiti all’ospedale?

2) per Bolzaneto come ci regoliamo? Ci sono 45 agenti che rischiano il giudizio. Se fossero
mandati a processo anche le decine di torturati, per Fini sarebbe il segno che la giustizia funziona?

Fini dice anche che "non si deve fare confusione fra aggressori ed aggrediti", e in questo siamo
d’accordo con lui, anche se forse l’onorevole intende qualcosa di diametralmente opposto a quanto
sosteniamo noi e tutti quelli che sono al corrente dei fatti accaduti a Genova, ossia i 300 mila
che hanno partecipato ai cortei, tutti gli osservatori indipendenti nazionali e internazionali,
organizzazioni come Amnesty International, la commissione per i diritti umani dell’Onu, vari governi
stranieri che all’epoca protestarono per le violenze commesse dalle forze dell’ordine italiane...

Sfidiamo Fini a un confronto leale sui fatti di Genova e gli chiediamo: perché il suo partito e il
suo governo non chiedono con noi l’istituzione di una commissione parlamentare sui fatti di
Genova? Ha forse qualcosa da nascondere o da temere? Noi no.

Genova, 2 marzo 2004