Home > Fahrenheit 451

Fahrenheit 451

Publie le mercoledì 11 agosto 2004 par Open-Publishing

Dazibao

Farenheit 451 di Ray Bradbury


Viviana Vivarelli

Un ottimo libro da leggere in vacanza.
Scritto nel 1953 e diventato un classico della narrativa, Fahrenheit 451 conserva dopo mezzo secolo la sua verita’, dimostrandosi, come molti libri di fantascienza, gravido di profezia.

Non so come questo piccolo libro sia sfuggito al mio amore per Bradbury, uno dei piu’ estrosi scrittori di fantascienza, conoscevo i suoi racconti brevi dal finale ironico e ad effetto, ma ho cercato Fahrenheit sul richiamo del film di Michael Moore, che uscira’ nei cinema alla fine di agosto sugli inganni mediatici del governo americano e sono rimasta incantata e terrificata dalla rispondenza del racconto con la nostra civilta’ attuale.

Cio’ che allora era preveggenza, ora e’ realta’.
In un mondo ultramoderno, gli esseri umani sono omologati e resi zombi da un potere mediatico che annacqua i loro cervelli con una immersione televisiva vacua e priva di significato. Un governo totalitario ha eliminato la cultura, la critica e il pensiero. La gente e’ divenuta una massa compatta, uguale ed immobile. "Detesto un senatore romano, che si chiama Status Quo".
"La nostra epoca prende sul serio piu’ un idiota pieno d’orpelli che un santo vestito di stracci nella scuola della saggezza"

Nella citta’ fantasma, creature fantasmatiche hanno abdicato alla loro vita e anche ai loro sensi e affetti e vivono una esistenza artificiale indotta dalla tv, in bilico tra corse a velocita’ stratosferica e crisi suicide.

"La felicita’ e’ importante. Lo svago e’ tutto".

"Vogliamo un po’ di felicita’, dice la gente. Ebbene, non ce l’hanno, forse? Non liberiamo un continuo movimento? Non diamo loro ininterrottamente svago? Non e’ per questo che in fondo viviamo? Per il piacere, e i piu’ svariati titillamenti?"

"E’ forse perche’ ci siamo tanto divertiti in casa nostra che ci siamo dimenticati il mondo? E’ perche’ siamo cosi’ ricchi e il resto del mondo e’ cosi’ povero e a noi non importa nulla che lo sia? Ho sentito strane voci circolare: il mondo sta morendo di fame, ma noi siamo ben pasciuti. Mentre il mondo stenta e suda, noi ci balocchiamo, giochiamo? E’ per questo che siamo tanto odiati?"

Nella citta’ perfetta non esiste pensiero o sentimento.

E’ "il vuoto pneumatico". Non ci sono libri, ne’ individualita’. Non esiste persona, dunque non esiste vita. Si e’ perso il significato dell’essere.
"Sappiamo come correggerli fin da piccoli. Non puoi costruire una casa senza chiodi e legname. Se vuoi che la casa non si costruisca, fai sparire chiodi e legname. Se non vuoi un uomo infelice per motivi politici, non presentargli mai i due aspetti di un problema o lo tormenterai. Dagliene uno solo. Meglio ancora: non proporgliene nessuno. Fa’ che dimentichi che esiste una cosa come la guerra!"

Il cittadino perfetto ignora anche chi sia l’altro, seppellisce ogni emozione, sentimento, che non sia quello comandato dalla tv.

"Il televisore vi dice lui cosa pensare e ve lo dice con voce di tuono. Deve aver ragione, vi dite, sembra realmente che l’abbia! Vi spinge con tanta rapidita’ e irruenza alle sue conclusioni che la vostra mente non ha tempo di protestare e di dire: quante sciocchezze!"
"La tv e’ un artiglio che vi imprigiona, vi foggia secondo l’aspetto che essa desidera. Vi chiude in un ambiente reale come il mondo. Diviene e pertanto ’e’’ la verita’"

La cultura potrebbe rompere questo schermo che imprigiona l’uomo in un non essere ma se un libro viene identificato, un corpo di pompieri accorre e incenerisce il libro, la sua casa e gli occupanti.

"Diamo il libro alle fiamme! rendiamo inutile l’arma! Castriamo la mente dell’uomo. Chi sa chi potrebbe essere il bersaglio dell’uomo istruito?"
Ma qualcuno resiste e conserva dentro di se’ memoria di una cultura dimenticata…Qualcuno continua, nonostante tutto, a vivere umanamente.

Il protagonista e’ un perfetto omologato, un pompiere, un tutore della societa’ condizionata dei non pensanti. Fahrenheit 451 e’ la temperatura della fiamma con cui, come zelante pompiere, incenerisce qualsiasi forma di vita pensante, brucia i libri, brucia i possessori dei libri….finche’, grazie a una ragazza che guarda le stelle e odora i fiori, non comincera’ a conservarne qualcuno e, nascostamente, a capire.

"Forse i libri possono aiutarci a uscire da queste tenebre. Potrebbero impedirci di ripetere sempre gli stessi errori pazzeschi!"

"Non piu’ tardi dell’altro rogo ogni cosa era perfetta, d’un tratto mi sono accorto che stavo affogando"
Nella citta’ disumanizzata pensare e’ reato, leggere e’ proscritto, provare emozioni non convenzionate porta a condanna sociale.

"Offri al popolo gare che si possano vincere ricordando le parole di una canzonetta molto popolare, o il nome delle capitali dei vari stati… riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di ’fatti’, al punto che non si possano piu’ muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere ’veramente bene informati’. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realta’ sono fermi come un macigno".

"Lo stesso pubblico ha cessato di leggere di sua iniziativa. Per cui sono ben pochi oggi quelli disposti a un’azione ribelle"

"Chi non crea non puo’ fare a meno di distruggere. E’ una cosa antica come la storia."

"Ricordati che costui appartiene al nemico piu’ pericoloso della verita’ e della liberta’: la bovina mandria compatta e inerte detta maggioranza. Ah, buon Dio, la terribile tirannide della maggioranza!"
Ma Montag, il protagonista inizia la sua faticosa strada del riscatto, e sua lenta ascesa verso la consapevolezza.

"Conoscete la leggenda di Ercole e Aristeo, il lottatore gigantesco, dalla forza incredibile, finche’ fosse rimasto coi piedi sulla terra? Ma quando Anteo fu tenuto da Ercole sospeso nel vuoto, senza radici, egli peri’ facilmente, Insomma quella e’ la prima cosa che ci manca: sostanza, tessuti di elementi vitali".

"La prima cosa e’ la sostanza, identificazione della vita.

La seconda e’ il tempo di pensare a questa identificazione, di assimilare la vita.
La terza e diritto di agire in base a cio’ che apprendiamo"

Montag deve fuggire da tutto cio’ che e’ stato, deve ricominciare non sa dove ne’ come, sa solo che deve. Non lo spinge una forza individuale, ma la forza dentro di lui dell’umanita’ che non vuole morire. In quel momento egli comincia a essere uno e comincia a essere tutti.
"Il lungo viaggio era cominciato, il congedo, il distacco da se stesso, da quello che era stato".

E ’ diventato un diverso in un mondo di uguali e per questo non potra’ che sbagliare cercando di svegliare gli altri ma risultando solo pericoloso agli altri e a se stesso.

"Tutti noi abbiamo commesso la specie giusta di errori, diversamente non saremmo qui"
"Compatisci, Montag, compatisci! Non inveire, non insultare, quando poco fa eri ancora uno di loro!"
"Noi siamo la minoranza degli strambi che gridano nel deserto!"
"Non puoi obbligare la gente ad ascoltare, se non vuole"
Montag ha davanti a se’ solo la fuga e la possibilita’ di trovare dei compagni.
E’ proprio quando tutto e’ distrutto, che qualcosa ricomincia.
"… ma questa e’ la cosa meravigliosa dell’uomo: che non si scoraggia mai"

Il rogo dei libri fu una delle cupe manifestazioni del regime hitleriano e riapparve nella guerra all’intelligenza che gli stati piu’ retrivi dell’America fecero con una feroce repressione degli intellettuali condannati come ’rossi’; ricordiamo la grande purga anticomunista del senatore McCarthy nel Wisconsin tra gli anni ’50 e ’54, in un clima di caccia alle streghe, dove gli intellettuali furono omologati ai sovversivi e distrutti socialmente o incarcerati.

Di fronte alle avvisaglie anti-cultura e anti-uomo che gia’ si stanno mostrando nel nostro paese, di fronte alla repressione del dissenso, al tentativo di omologare i media mettendoli sotto un unico padrone, di fronte all’ignoranza grezza di chi governa e all’imposizione di testi scolastici omologati al potere e di insegnanti o magistrati o giornalisti di regime, succubi o licenziati, di fronte alla crescente dipendenza di larga parte di anziani e anche di meno anziani dalla televisione e dalla falsa vita del reality show, nell’alienazione alla loro stessa realta’, questo libro di Bradbury acquista un rilevanza inquietante. L’uomo viene distrutto mentalmente, nella sua anima, quando e’ ridotto a passivo utente televisivo, condizionata da una imposizione virtuale sempre piu’ vuota e priva di valori che lo svuota progressivamente della propria umanita’ in una inedia progressiva della coscienza.

Cosi’ oggi lo stato moderno tenta ormai di governare impunemente addormentando l’uomo che vive, attraverso il Tavor della tv o quello immesso nei tubi dell’acqua, come fa il governo inglese. Ogni governo desidera l’uomo sonnambolico, non pensante. Come diceva un dissidente dell’Est: "Ogni governo odia l’uomo che pensa". Piu’ la coscienza dell’uomo dorme, piu’ il male puo’ governare indisturbato, indifferente al non senso gravido di angoscia e nullita’ che si allarga come un virus nella gente.

"Film, radio, riviste, libri.. si sono livellati su un piano minimo comune, una specie di norma dietetica universale.."
"La vita diventa un’enorme cicalata senza costrutto, tutto diviene una interiezione sonora e vuota"
"La gente assimila sempre di meno, tutti sono sempre piu’ impazienti, agitati, irrequieti. le strade e le autostrade di ogni genere sono affollate di gente dappertutto, ovunque, ed e’ come se non si andasse in nessun posto.. i profughi della benzina, gli erranti del motore a scoppio"

"A misura che le scuole mettevano in circolazione un numero crescente di corridori, saltatori, calderai, malversatori, truffatori, aviatori e nuotatori, invece che professori, critici, dotti e artisti, naturalmente il termine intellettuale divenne la parolaccia che meritava di diventare. Si teme sempre cio’ che non e’ familiare"

"Noi dobbiamo essere tutti uguali, Non e’ che ognuno nasca libero e uguale, come dice la Costituzione. ma ognuno viene fatto uguale"

"E non aspettatevi di essere salvato… fate la vostra parte di salvatore, e, se affogate, almeno morrete sapendo ch’eravate diretto alla spiaggia".