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Ferrara, poliziotti del Coisp contro la mamma di Federico Aldrovandi
par Fabrizio Salvatori
Publie le mercoledì 27 marzo 2013 par Fabrizio Salvatori - Open-PublishingIl sindaco: "Una strumentalizzazione"
Plateale e odiosa provocazione di un sindacatino di polizia, il Coisp, che questa mattina ha inscenato un sit-in a Ferrara sotto l’ufficio della mamma di Federico Aldrovandi, il ragazzo ucciso da quattro poliziotti nel 2005.
Nemmeno tanto velate le intenzioni degli agenti che sotto le finestre dell’ufficio di Patrizia Moretti hanno espressamente solidarizzato con "Luca, Paolo, Monica, ed Enzo", i quattro agenti condannati definitivamente per l’omicidio del diciottenne e per i quali “non riesce il tribunale a individuare qualsivoglia elemento di meritevolezza atto a sostenere la concessione e poi la corretta fruizione, ai fini rieducativi, dei benefici penitenziari”. I quattro sono stati condannati, nel paese in cui si scontano dieci anni per una vetrina rotta, a scontare un residuo di pena in carcere. Una di loro è già ai domiciliari. Dura e coraggiosa la reazione di Patrizia, che è scesa in lacrime con la foto di Federico morto per mostrarla allo sparuto gruppo di manifestanti del Coisp venuti a Ferrara per il congresso regionale della sigla. "Questa gente - prosegue la madre di Federico - non puo’ continuare a dire sciocchezze che sono state smentite da decine di sentenze, a volte penso che siano solo dei poveretti in cerca di visibilita’ e comunque di certo non andro’ al loro congresso al quale sono stata indirettamente invitata".
Tiziano Tagliani, sindaco estense, anche lui è sceso in piazza Savonarola per incontrare i manifestanti e chiedere di spostare il camper ma il segretario generale Franco Maccari gli ha fatto capire che se ne doveva andare. Sono volate parole grosse e qualche spintone. “Una strumentalizzazione – ha detto il sindaco -. Mi mandano via nella mia città, quando ho solo chiesto di spostarsi di qualche metro. Sono anni che cerco di riappacificare il clima tra le gente e le forse dell’ordine. Dirò al prefetto e al questore di quanto successo. Per quanto mi riguarda manifestazione di questo genere in piazza Municipale e in piazza Savonarola non si faranno più. Era mio dovere intervenire per evitare che la situazione degenerasse, visto che Patrizia Moretti stava per scendere in strada”.
Maccari non è nuovo a queste sceneggiate. Ogni 20 luglio chiede di manifestare in piazza Alimonda in solidarietà con gli autori di quella che Amnesty ha definito la più grave sospensione dei diritti umani in Occidente dalla fine della seconda guerra mondiale. Il caso Aldrovandi, visto con gli occhi del Coisp, sarebbe “assurto a simbolo della disparità di trattamento riservata agli appartenenti alle Forze dell’Ordine”.
“Speravo di non dover mai - commenta Patrizia Moretti sul sito estense.com - essere costretta a mostrare ancora in pubblico quella foto». Davanti a quella foto i componenti della delegazione Coisp hanno voltato le spalle”. Quella foto, simbolo della determinazione della famiglia Aldrovandi a reclamare giustizia e verità, irrita parecchio Maccari e i suoi che hanno chiesto all’ordine dei giornalisti di proibirne la pubblicazione.