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Financial Times:é ora di consideraRE IL RITIRO DELLE TRUPPE

Publie le venerdì 10 settembre 2004 par Open-Publishing

/ FT: E’ ORA DI CONSIDERARE IL RITIRO DELLE TRUPPE10/09/2004 - 08:21
Le Truppe Usa ora sono parte della soluzione, non del problema

Roma, 10 set. (Apcom) - Se non sei parte della soluzione sei parte del problema. Il vecchio slogan del movement americano degli anni Sessanta finisce oggi sulle pagine del Financial Times in un editoriale molto esplicito sulla situazione irachena. È’ "tempo di considerare il ritiro dall’iraq" scrive il quotidiano aggiungendo: "le forze Usa non sono la soluzione ma sono parte del problema".

Il Financial Times aggiunge: "i funzionari Usa sono sempre pià consapevoli che la situazione che hanno creato in Iraq è un disastro ma non sembrano aver idea di cosa fare al riguardo".

L’Ft fa il punto sulla vicenda irachena a un anno mezzo dalla fine della guerra e il bilancio finale è devastante. In questo lungo periodo non meno di 10.000 (forse anche 30mila) iracheni hanno perso la vita e molti continuano a morire ancora, il processo politico della transizione "è stato minato per colpa del comportamento delle autorità di occupazione Usa" e una "schiacciante maggioranza di iracheni orami considera lei militari usa come occupanti e non certo come liberatori".

A questo punto bisogna andare al nocciolo della questione, dice l’Ft: "la persistente presenza delle truppe usa in Iraq è parte della soluzione o del problema?". La risposta non sembra derogabile. "Una forza di occupazione... ha almeno il dovere di lasciare la situazione meglio di come l’ha trovata. Ma non c’è alcun segno che questo stia accadendo. Ormai è quindi giunto il tempo di considerare se un ritiro strutturato delle truppe Usa e dei restanti alleati, accompagnato da un effettivo passaggio di consegne a delle forze di sicurezza irachene e dallo sviluppo di un processo politico legittimo e inclusivo, possa aprire un percorso per uscire dal caos attuale".

Solo il ritiro delle truppe Usa, infatti, sembra rendere possibile lo sviluppo di un processo politico accettabile in Iraq. l’unico modo per superare infatti i dissidi radicali interni alla società irachene è "includere" nel dialogo politico anche "l’opposizione all’occupazione".