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Finita la fase delle pacche e dei sorrisi ora si comincia a ballare con le cifre
par Francesco Piobbichi
Publie le mercoledì 1 maggio 2013 par Francesco Piobbichi - Open-PublishingLetta mette le mani avanti e Berlusconi comincia a stringere la corda alla quale il PD si è legato. A differenza di ieri dove si respirava ottimismo la giornata di oggi fa capire a tutti che i prossimi mesi non saranno facili per l’esecutivo. Non saranno facili dal punto di vista economico - i dati della disoccupazione giovanile sono oltre la soglia di guardia - e non lo saranno dal punto di vista politico. Berlusconi per chi non lo avesse ancora capito adesso inizia la sua campagna elettorale cercando di far crescere il suo consenso giorno dopo giorno su quello che la maggioranza degli italiani vogliono sentire. Lo fa iniziando a dire "o Imu o morte", costringendo l’esecutivo ancora prima di nascere a chiudere subito una falla sulla quale si reggeva l’accordo. Via l’Imu quindi di giugno e non una sospensione chiarisce Franceschini.
Parole però che non fanno in tempo ad andare sulle agenzie che già arriva la gelata da parte dell’Europa. "Il Bilancio non deve essere modificato" ordinano a Letta da Bruxelles. Proprio domani, il premieri non a caso dovrà incontrarsi con la padrona del Vecchio continente, quella Angela Merkel che ha ridotto l’Europa ed i paesi periferici alla depressione per soddisfare la grande borghesia tedesca. Se si toglierà l’Imu a giugno da qualche parte i soldi insomma il buon Letta dovrà andare a prenderseli, e su questo tema si aprirà una partita che chiarirà il profilo di questo nuovo esecutivo.
Ostaggio di Berlusconi da un lato e della Merkel dall’altro. Per il momento Letta preferisce mantenere il silenzio. Silenzio che scioglierà al suo ritorno da Bruxelles, Berlino e Parigi, rimarcando quel deficit di sovranità che tutti accettano e che nessuno denuncia. Letta cerca un ammorbidimento dei parametri e delle procedure, ma l’Ue non è in questo momento un osso facile. Il ritorno a Roma sarà anche l’occasione per aprire il confronto con i sindacati. La piattaforma è tutta difensiva.
Cgil, Cisl e Uil cercano di limitare i danni su esodati, iva, e cassaintegrazione: tutti diritti acquisiti che sono stati calpestati dal governo Monti. Sarà in grado Letta di ristabilire quei diritti?