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NATURA UMANA è il titolo del primo numero di forme di vita, una rivista edita da Derive approdi. Contributi di Agamben Castellucci Catucci Cimatti Consigliere De Carolis Mazzeo MOscati Portmann Virno
Nel 1971 a Eindhoven Chomsky e Foucault discussero della "natura umana", o meglio della legittimità e consistenza da attribuire a questa nozione. Ormai lontano nel tempo quel dialogo documenta una biforcazione esiziale i cui danni si avvertono ancora oggi. Per un verso, respingendo l’idea stessa di natura umana, l’indagine dei processi produttivi e dei mutevoli rapporti di potere (Foucault) si è preclusa la possibilità di risalire dall’acquisito all’innato, ossia l’invariante biologico è stato preso in cura, in forme storicamente determinate, dalla produzione e dal potere contemporanei. Per l’altro verso, il programma di naturalizzazione della mente e del linguaggio propugnato da Chomsky e dalle scienze cognitive, è risultato privo di feritoie che si affaccino sulla storia. Di società e politica i cognitivisti si occupano per lo più negli intervalli della loro attività filosofica, insomma quando smettono di pensare. A Eindhoven fallì platealmente l’ultimo tentativo di mantenere avvinte biologia e storia. Si potrebbe dire che la rivista Forme di vita intenda ripartire da lì sforzandosi di enucleare una posizione che si distacchi in un colpo solo da entrambi i partecipanti all’antica disputa.
.... un tratto basilare dell’epoca presente è il modo in cui la natura dell’uomo (vale a dire la costituzione fisica e biologica della nostra specie, le disposizioni innate che la caratterizzano) si trova direttamente messa in causa all’interno dei fenomeni storici che definiscono il presente: la facoltà di linguaggio diviene immediatamente lo strumento produttivo primario, la flessibilità costitutiva dell’apertura al mondo è la posta in gioco nei conflitti sociali, i processi biologici sono il terreno fondamentale di costituzione del potere.....
l’evoluzione della tecnica, con la sua crescente capacità d’investire la costituzione psicofisica dell’animale umano, tende a rendere manipolabili le stesse condizioni di possibilitrà dell’esperienza. Molto di ciò che qualche decennio fa era un dato necessario e inevitabile figura oggi come l’oggetto di una decisione, ai pericoli imposti dai limiti naturali subentrano i rischi impiciti nella decisione e i rischi scandiscono la vita quotriiana sovrapponendo il necessario e il possibile nell’ibrido della fatalità, che accompagna ogni evento.
(da Acting out, documento di presentazione della rivista)
Si ha a che fare con unmovimento sovversivo storicamente determinato, sorto in condizioni assai peculiari anzi irrpetibili che si confronta da vicino con quanto persiste inalterato dal Cro-Magnon in poi. Suo segno di riconoscimento è l’intreccio strettissimo tra "da sempre" (natura umana) e "proprio ora" (il capitalismo biolinguistico che ha fatto seguito al fordismo e al taylorismo).
(da Diagrammi storico naturali, movimento new global e invariante biologico, di Paolo Virno)