Home > G8: Burlando con Pericu
N.B.: Claudio Burlando e’ il piu’ accreditato esponente del centro sinistra
a
presentarsi come acndidato alla Presidenza della Regione Liguria
dal secolo xix
Intervista sul G8 Processo ai no global Burlando con Pericu
«Non comprendo perché si carichi di significato politico una vicenda che
non ne ha. Il Comune di Genova ha compiuto un atto dovuto costituendosi
parte civile contro i 26 presunti responsabili delle devastazioni del G8».
Il deputato diessino Claudio Burlando scende in campo a fianco del sindaco
Pericu e dice che la giunta genovese si dovrà comportare allo stesso modo
nei confronti di eventuali poliziotti rinviati a giudizio per i fatti alla
scuola Diaz. «Come non esiste alcun giudizio negativo nei confronti del
Movimento no global - puntualizza Burlando - così una costituzione civile
nei confronti di ben individuati poliziotti non potrà significare una
censura nei confronti della Polizia».
Intanto la delibera ha innescato una grave crisi a sinistra. Bertinotti è
sceso in campo. Come se ne esce... illesi?
«Nell’intervista di Bertinotti al "Secolo" ho colto una via d’uscita quando
il segretario di Rifondazione ha chiesto a Pericu una dichiarazione
politica a 360° che contempli l’impegno a costituirsi parte lesa nei
confronti dei poliziotti eventualmente rinviati a giudizio per le vicende
del G8. Tornando alla delibera attuale: mi risulta ci sia stata una precisa
sollecitazione da parte della Corte dei Conti. Pericu non poteva fare altro
che adeguarsi, in caso contrario il sindaco e la giunta sarebbero finiti
sotto inchiesta. Da qui a concludere che si è trattato di un atto ostile al
Movimento ce ne passa. Né vuol dire che i 26 rinviati a giudizio siano
effettivamente colpevoli».
Pericu è pronto ad assumersi l’impegno politico di costituire il Comune
parte civile contro chiunque abbia recato un pregiudizio a cittadini, beni
pubblici e all’immagine della città?
«Lo Stato ha stanziato una quarantina di miliardi delle vecchie lire
proprio per indennizzare danni, alle persone e alle cose, nel corso del G8.
E’ abbastanza chiaro che si sono verificati fatti gravi anche da parte
delle forze dell’ordine, dai quali sono derivati danni alle proprietà
pubbliche e alle persone. Dietro le devastazioni alla scuola Diaz ci sono
un accoltellamento inventato e due molotov portate all’interno per
precostituire la prova che la scuola era occupata da pericolosi
devastatori».
Insomma, una tempesta in un bicchier d’acqua o una seria minaccia alla
stessa sopravvivenza della giunta Pericu?
«La questione di fondo è che si è voluto dare (anche da parte di don Gallo)
a questo atto amministrativo un significato che non ha. Proprio il sindaco
Pericu è stato un apprezzato protagonista di quelle drammatiche vicende.
Oggi si fa giustamente carico, oltrechè dei danni materiali subìti dalle
proprietà pubbliche, anche dei danni all’immagine complessiva della città.
Anziché polemizzare con lui mi sembrerebbe giusto preoccuparsi di isolare
le frange violente, come il Movimento ha già dimostrato di saper fare, fin
dalla grande manifestazione di Firenze».
Non si tratta per caso delle prime avvisaglie della campagna elettorale?
Dopo Rifondazione anche il Correntone Ds contesta la delibera.
«Non lo so e non voglio fare dietrologie. Dell’intervento del Correntone
non si sentiva la mancanza. I due assessori espressi da Rifondazione
Comunista avevano votato a favore della delibera. Se un uomo certamente non
timido come Giordano Bruschi si schiera contro l’iniziativa del suo partito
è evidente che è il momento per Rifondazione di chiarirsi al proprio
interno».
Pericu lascia intendere che la crisi potrebbe condurre alle estreme
conseguenze.
«A giudizio unanime Pericu ha gestito il G8 con straordinario equilibrio e
il voto amministrativo del 2002 ne è la conferma diretta. Ne abbiamo
discusso a fondo anche in Federazione e siamo giunti precisamente alle
conclusioni che ho appena illustrato. Pericu non sta affatto forzando la
mano e neanche Bertinotti, quando invoca la soluzione a 360°».
Sperando che basti per evitare altre contestazioni nella Sala Rossa di
Tursi...
«Più che la scritta "Siamo tutti devastatori", issata dai contestatori, mi
avrebbe fatto piacere leggere "Siamo tutti pacifisti". Pericu non può
essere fatto passare per un nemico del Movimento, i cui esponenti pacifici
erano stati accolti con simpatia e ospitati allo stadio Carlini».