Home > G8 Genova, centinaia di manifestanti per processo
G8 Genova, centinaia di manifestanti per processo
Publie le martedì 2 marzo 2004 par Open-PublishingGENOVA (Reuters) - 02 Marzo 2004 — Alcune centinaia di manifestanti no global si sono radunati in un presidio a pochi metri dal palazzo di giustizia di Genova, dove fra severe misure di sicurezza è iniziata oggi la prima udienza del processo ai dimostranti che presero parte ai disordini che sconvolsero la città nei giorni del G8 del luglio 2001.
Il processo a Genova potrebbe però avere vita breve, visto che fonti legali confermano che è stata già depositata da alcuni avvocati degli imputati richiesta di trasferimento del processo ad altra sede in base alla legge Cirami per il clima di tensione creatosi intorno al procedimento. Sono 26 i no global che dovranno rispondere delle accuse di devastazione e saccheggio, e a vario titolo resistenza aggravata a pubblico ufficiale, porto e detenzione di materiale esplodente, furto aggravato e continuato e tentativo di lesioni gravi.
Con striscioni che dicono "non vi lasciamo soli" e richiamano alla "resistenza", circa 200-250 Disobbedienti sono fermi a 50 metri dall’ingresso della procura, circondata da un cordone di poliziotti e dove sono stati già visti entrare i due pm titolari dell’inchiesta sulle violenze del G8, Anna Canepa e Andrea Canciani e solo nove degli imputati.
La città ha vissuto in un clima di attesa la vigilia del processo, per il quale il Comune, in previsione del corteo no global organizzato per oggi, ha schierato nelle strade del capoluogo ligure almeno 500-600 uomini, fra polizia e carabinieri, disposti lungo il corteo e nelle vie laterali, a difesa di "obiettivi sensibili" come palazzi istituzionali e sedi di partiti.
Nel luglio 2001, in occasione della vertice del G8 a Genova, il capoluogo ligure fu devastato da gravi disordini e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, culminati con l’uccisione del giovane no global Carlo Giuliani e con l’incursione di poliziotti nella scuola Diaz. Molti manifestanti denunciarono violenze nel corso degli accertamenti nella caserma Bolzaneto. Sia l’inchiesta sulla caserma di Bolzaneto che quella sulla scuola di Diaz si sono concluse nei mesi scorsi e sono attese a breve le richieste di rinvio a giudizio.
CHIESTO IL TRASFERIMENTO DEL PROCESSO
Fonti legali hanno detto che ieri i legali di alcuni degli attivisti sotto processo hanno depositato l’istanza per il trasferimento del processo alla sede più vicina in applicazione della legge Cirami sul legittimo sospetto. Si attende ora che il magistrato sospenda il processo, che potrebbe non proseguire oltre la seconda udienza, e sottoponga la richiesta alla Cassazione. Stretta è anche la sorveglianza disposta dal procuratore generale anche all’interno del Tribunale, dove sono state ammesse all’udienza un massimo di 100 persone.
L’onorevole Paolo Cento dei Verdi, giunto al Palazzo di Giustizia, ha annunciato un’interpellanza parlamentare al ministro della Giustizia e dell’Interno sulle misure di sicurezza adottate dalla Procura, contestando il fatto che all’ingresso vengano fotocopiati i documenti di identità di chi entri per assistere.
"Si sta vivendo un clima molto pesante intorno al processo", ha detto Cento ai giornalisti, aggiungendo che la richiesta di applicazione della legge Cirami è nata dopo che sono stati rilevati "vizi di procedura nella trascrizione degli interrogatori".