Home > Gagliardi: «Sul caso G8 il Polo doveva tacere»
Alberto Gagliardi, sottosegretario agli Affari regionali, Forza Italia,
picchia duro sul centrosinistra genovese e sul sindaco Pericu sul caso
G8. Ma ammonisce i consiglieri regionali del Polo che, mentre quelli
comunali chiedevano la caduta della giunta, applaudivano il sindaco per
la costituzione di parte civile nel processo contro i no global accusati
di devastazione e saccheggio.
Gagliardi, lei contro Pericu: non è una novità.
«Perché c’è sempre qualcosa di nuovo. Adesso, per esempio: vi ricordate
che Pericu, dopo aver corteggiato per mesi e poi ospitato i no global al
G8, li ha guardati con occhio benevolo anche dopo la devastazione della
città. Adesso, con i loro continui errori, il centrosinistra pesa su
Genova come l’invasione longobarda».
Sottosegretario, addirittura i barbari?
«Suvvia, l’atto del Comune per la costituzione di parte civile, secondo
i magistrati, appare "ictu oculi inammissibile per mancanza dei
requisiti minimi stabiliti dalla legge". È un’autentica mazzata sulla
testa del sindaco, che pur essendo un esperto avvocato e docente
universitario non è nuovo a insuccessi anche di tipo legale. Già i suoi
studenti, anche di sinistra, lo chiamavano "il barone"».
Lei si riferisce al caso del piano regolatore...
«Esatto, quello annullato dal Consiglio di Stato, per vizi sul
procedimento di approvazione. Ma i genovesi ricordano la svendita
all’Amga delle dighe del Brugneto e della Val Noci, beni demaniali
indisponibili».
Anticipo l’altra accusa: il Buridda nei locali occupati di via Bertani...
«Tutti sanno che Pericu avrebbe già dovuto far procedere allo sgombero
dell’edificio, dichiarato inagibile, che alcuni "zapatisti" occupano
abusivamente dal maggio del 2003. Il crollo di un’ala del Museo del mare
che costò la vita ad un giovane lavoratore pesa già su questa giunta: e
se un crollo avvenisse in via Bertani?».
Incrociamo le dita.
«Come fanno gli abitanti del centro storico, della "Città antica",
obbligati a vivere nella kasbah.
Lo sa che i consiglieri del Polo in Regione hanno espresso
ufficialmente, su un documento votato a larga maggioranza, «piena
solidarietà al sindaco Pericu» con l’invito ad «andare avanti»?
«Francamente, non ho capito, la loro posizione».
Un documento di solidarietà a Pericu.
«Davvero, non capisco. Non so se parlano d’altro o a cosa si sono riferiti».
Il documento è chiaro: bravo Pericu per ciò che hai fatto sul processo
G8, vai avanti così. Tant’è che quelli di Rifondazione si sono infuriati.
«Ripeto, credo di avere esposto la mia posizione su Pericu e sulla
giunta di sinistra che sgoverna a Genova. Il resto non l’ho capito. Non
so perché i consiglieri regionali hanno preso quella decisione. Cosa
glie ne viene, come dicono i genovesi. Ma non confondiamo le idee: il
problema è un altro».
Quale?
«Il sindaco di questa città, per legittimarsi a sinistra, è andato a
Porto Alegre, in cerca di una corona da coloro che non vogliono un re. E
ora, per conservare intatta la sua maggioranza senza politica e senza
volto, ha dovuto scusarsi con i genovesi per il suo non lineare
comportamento. Credo che anche per quest’ultimo errore che lascerà
probabilmente impuniti i no global devastatori debba chiedere nuovamente
scusa a Genova».
Lo dice lei.
«Lo dico io».
http://www.ilsecoloxix.it/Secolo_notizia01OK.asp?IDNotizia=175019&IDCategoria=590