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Genova: Nel progetto guardiole e recinzioni Il costruttore: «Collocazione idonea»

Publie le giovedì 18 marzo 2004 par Open-Publishing

E’ il progetto del centro di temporanea permanenza per clandestini. E’ il progetto presentato
dalla Garaventa, impresa di costruzioni edili nata nel ’57, con la sua sede in via Corsica 2.

«Il centro prevederà due aree distinte: quella dove sarà realizzato il complesso, che
sarà interamente confinato mediante una opportuna recinzione di sicurezza, per una superficie totale
di 8.067 metri quadrati e un altro di 25.359 metri quadrati, per un totale di 33.426. Due lotti:
la residenza per richiedenti asilo politico, in aderenza a Rio Mulinetto.

La residenza del centro
di permanenza, a Riomaggiore. sarà realizzato un piccolo manufatto a uso guardiola».
Gianfranco Garaventa, 68 anni, è il presidente del consiglio di amministrazione della società.
Perché la prefettura è arrivata alla Garaventa? «Hanno fatto una ricerca di mercato. Sulle aziende e
sulle disponibilità di terreno. L’area di nostra proprietà risponde alle caratteristiche
richieste. Soprattutto perchéè lontana dalle abitazioni. Ci sono solo case disabitate».

«E’ previsto un alto controllo di tutte le aree terrazzate all’aperto, con un diretto
controllo visivo dalla postazione di regia posta al secondo piano».

«Saranno garantiti
standard tecnici per non consentire agli ospiti di poter praticare atti di vandalismo o
danneggiamento. Sarà tassativo impedire ogni possibile atto di autolesionismo».

«L’autolesionismo - spiega
ancora Garaventa - è la prima, grande preoccupazione di chi ci ha chiesto di concepire quest’opera».

«Gli ospiti non saranno in grado di lasciare il centro di propria spontanea
volontà. La soddisfazione di tale aspetto dovrà valere anche nei confronti dell’esterno, perché non si
può escludere che esponenti di linee di pensiero politicamente e socialmente estremiste possano
tentare di penentrare il complesso dall’esterno senza autorizzazione».
Quanto costa realizzare il progetto? «Non sono matto a parlare di crifre - spiega Garaventa - se
ci dev’essere ancora un ballottaggio».

Ultimi dettagli tecnici: «Ogni corpo di fabbrica è diviso in
blocchi alloggio, da sei a dodici letti; blocchi separati in distinte zone ognuna con area
all’aperto. I due lotti saranno separati con una recinzione di sicurezza e tra loro separati da
un’ulteriore linea con recinzioni più leggere».

Garaventa, ha già avuto una risposta dalla prefettura? «No,
non ancora. E non è bello, per un’azienda, non riuscire a programmare un lavoro».

E le
contestazioni politiche? «Lo so benissimo che quando si partirà scoppierà il finimondo».