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Genova, la Gronda non serve ma il governo la vuole a tutti i costi
par Checchino Antonini
Publie le lunedì 11 novembre 2013 par Checchino Antonini - Open-PublishingIl ministero dell’Ambiente promuove una delle grandi opere che incombono su Genova. Un video della Lista Doria sbugiarda il partito della Gronda
Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha firmato la Valutazione di impatto ambientale per la cosiddetta Gronda autostradale di Genova. Si apprende da fonti ministeriali. Con la firma del ministro ora si potrà aprire la Conferenza dei servizi con Comune, Regione e Autostrade per il piano dei lavori. La Gronda autostradale è un rafforzamento del nodo autostradale del ponente di Genova definito da società autostrade il più grande scavo del mondo. In parole povere la Gronda è una grande opera. Devastante come ogni cavalcavia gigantesco che passa sopra e a fianco di case dove la gente vive. Per qualcuno sarà il dramma della vita per altri è un ottimo affare. Per esempio per il vicesindaco di Genova, del Pd.
«Bene, una buona notizia per Genova, finalmente potranno iniziare i lavori di un’infrastruttura importante per la nostra città e per il suo porto - ha detto Stefano Bernini - sono sicuro che la convocazione della Conferenza dei Servizi a Roma sarà immediata. Il Comune di Genova interverrà nella progettazione, utilizzerà il lavoro dell’Osservatorio sulla Gronda per costruire un sistema di sostegno con i cittadini. La Gronda non è un’opera semplice, è complessa, molto probabilmente la sua realizzazione andrà avanti a lotti». Fino al 2022, almeno.
A dire, da sempre, c’è la Federazione della sinistra ed alcuni esponenti di Sel e della Lista Doria che sostiene il sindaco ma ha realizzato un video che boccia la Gronda, inutile e dannosa per le falde e per l’ambiente e sbugiarda il vicesindaco.
Marco Doria, eletto sull’onda arancione un paio di anni fa, è ormai ostaggio del Pd pur avendo - sulla carta - la possibilità di fare a meno del partito delle grandi opere e del liberismo. Dieci mesi fa, durante un incontro in Confindustria con i costruttori edili, Doria disse: «La Gronda autostradale di Genova Ponente è un’opera da anni ’50-’60, che non risponde alla mia visione di mobilità del futuro. Il tipo di mobilità che vogliamo nel prossimo futuro che caratteristiche deve avere? Rispetto al consumo di suolo? Al consumo di energia? Alla sostenibilità ambientale? Io queste domande me le pongo. Ritengo sia il caso di puntare su una mobilità su rotaia, non su gomma». Il partito del cemento, anche in Regione, la ritiene «un’opera che rappresenta un’occasione unica, irripetibile per dare alla città una infrastruttura strategica per lo sviluppo, la crescita e il cambiamento». Parole dell’assessora Paita che ha una fretta di aprire i cantieri come se fosse inseguita.
Si fregano le mani all’autorità portuale e nelle sedi degli altri poteri forti anche se è chiaro a tutti che Gronda e grandi opere non porteranno lavoro ma solo profitti per chi gestirà gli appalti.
A modificare lo scenario potrebbe essere il protagonismo dei movimenti (contro il terzo valico s’è manifestato sabato scorso alla periferia della città, da Pontedecimo a San Quirico) sull’esempio della vicina Val Susa dove, sabato prossimo, si terrà uno dei tre appuntamenti nazionali «contro le politiche di speculazione e di austerità che determinano la crisi, consumano i nostri territori, producono solo lavoro precario e ricatti, costruiscono cattedrali nel deserto, e trasformano ogni forma di attivismo civico e di reazione sociale in un problema di ordine pubblico». Gli altri due eventi si terranno a Pisa per riprendersi l’ex Colorificio occupato dal Municipio dei Beni Comuni e per le strade di Napoli contro la devastazione ambientale e l’emergenza sanitaria di cui è vittima il territorio campano. Il #16Nov, per un fiume in piena, impossibile da fermare».
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