Home > Giorno della memoria: testimone
da: "Le ragioni di un silenzio, la persecuzione degli omosessuali durante il nazismo e il
fascismo" ed. Ombre corte / 2002
La testimonianza di Henz Heger.
50 anni fa venimmo liberati, dalle truppe alleate, dai campi di concentramento
e di prigionia nazionalsocialisti. Ma il mondo, che noi avevamo sperato,
non si avverò.
Dovemmo perciò nasconderci e ci esponemmo a nuove persecuzioni. Il Paragrafo
nazista 175 del 1935, anti-omosessuale, rimase valido fino al 1969; le retate
non erano una rarità. Alcuni di noi - liberati dai campi - furono condannati
di nuovo a lunghe pene detentive.
Sebbene alcuni sopravvissuti tentassero di sostenere fino alla Corte Federale
il nostro risarcimento come perseguitati dal regime nazista, non fummo però
riconosciuti come tali e venimmo esclusi dal risarcimento economico a favore
delle vittime del nazionalsocialismo. E il sostegno nazionale e e la
solidarietà
dell’opinione pubblica non esistevano per noi.
Nessun nazista delle SS é mai stato ritenuto responsabile in tribunale per
l’omicidio di un omosessuale; ma i primi appartenenti alle SS ricevono oggi
per il loro "lavoro" una pensione, mentre a noi non vengono riconosciuti
gli anni dei campi e così non vengono calcolati per la pensione.
Oggi siamo troppo vecchi e stanchi per lottare per il riconoscimento del
torto che ci é stato inflitto. Molti di noi non osano parlare di ciò. Molti
di noi sono morti soltanto con ricordi colmi di tormento. Abbiamo atteso
a lungo ma invano un chiaro gesto politico ed economico del governo tedesco
e della Corte Federale.
La nostra persecuzione é appena menzionata oggi nelle scuole e nelle
università.
Anche nei musei e nei luoghi di commemorazione qualche volta non veniamo
neppure nominati come gruppo perseguitato.
Oggi, cinquant’anni dopo, ci rivolgiamo alle giovani generazioni e a tutti
coloro che non si vogliono far guidare dall?odio e dai pregiudizi. Ci diano
una mano a difenderci da una memoria della persecuzione degli omosessuali
da parte dei nazisti ancor sempre incompleta e viziata da pregiudizi.
Non fateci mai dimenticare, così come agli ebrei, zingari, testimoni di
Geova, massoni, disabili, prigionieri di guerra russi e polacchi, omosessuali
e molti altri, i torti subiti. Fate che noi si impari dalla storia e la
generazione più giovane di donne e uomini omosessuali sostenga cosi le ragazze
e i ragazzi a condurre la loro vita, con dignità e rispetto, insieme ai
loro partner, amici e famiglie. Senza memoria non c’é futuro.