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Gli Usa dirottano Cat Stevens

Publie le giovedì 23 settembre 2004 par Open-Publishing

Fermato e subito espulso, dopo che l’aereo su cui viaggiava è stato costretto ad atterrare nel Maine. L’ex cantautore, che ora si chiama Yusuf Islam e si occupa di beneficenza, è finito nella «lista nera» dei sospetti terroristi

di MARCO BOCCITTO

Brutta avventura ieri per Cat Stevens, fermato, interrogato ed espulso dalle autorità statunitensi al termine di un vero e proprio dirottamento aereo. Terrorismo? Macché: normali misure di sicurezza, solo un po’ spettacolari.

L’aereo su cui l’ex popstar viaggiava con la figlia, in volo da Londra a Washington, è stato infatti costretto ad atterrare nel Maine, a mille chilometri di distanza dalla destinazione originaria, perché il nome di Yusuf Islam, che il cantautore ha assunto da quando si è convertito alla religione islamica, ha cominciato a lampeggiare sul monitor della Transportation security administration, l’ente che si occupa della sicurezza nelle aerostazioni Usa.

Controllando l’elenco dei passeggeri a bordo del volo 919 della United Airlines, salta fuori che quel nome è inserito in una delle cosiddettewatch lists, le «liste nere» con cui le autorità statunitensi - dopo l’approvazione delle leggi speciali contro il terrorismo - impediscono l’ingresso nel paese a tutti i sospetti «in osservazione», persone ritenute pericolose a vario titolo per la sicurezza interna. Così l’aereo è stato fatto atterrare a Bangor.

Il «sospetto» è stato preso in consegna e interrogato dall’Fbi. Al momento in cui scriviamo risulta trattenuto, in attesa di essere rispedito indietro con il primo volo utile. Il portavoce del Dipartimento per la sicurezza interna Brian Doyle ha dichiarato che Cat Stevens «è nell’elenco delle persone sotto osservazione per attività potenzialmente legate al terrorismo. Il suo nome è finito nella lista recentemente - ha aggiunto -, quando i servizi segreti sono venuti in possesso di informazioni che hanno aumentato le nostre preoccupazioni».

Infatti lo scorso maggio, quando il cantautore si era recato negli Stati uniti per inaugurare un ufficio dell’organizzazione umanitaria Small Kindness, di cui è presidente, non aveva incontrato problemi. Problemi c’erano stati viceversa a Tel Aviv nel 2000, quando Stevens venne espulso da Israele (ragione questa già sufficiente per finire nel database Usa), con l’accusa di essere un finanziatore di Hamas. Lui replicò che invece i suoi soldi andavano solo in beneficenza.

Small Kindness è molto attiva sul fronte degli orfani di guerra in Bosnia e in Iraq, ma Stevens ha donato anche migliaia di dollari al fondo per le vittime dell’11 settembre. Sul suo sito, tra dischi da acquistare e cuori solitari (muslim singles) da far incontrare, si possono trovare nette e vibranti le condanne di tutti i principali attentati con matrice islamista, fino ai fatti di Beslan.

Immediata la reazione delle organizzazione islamiche Usa all’espulsione. Il Consiglio arabo-americano fa sapere che «quando vengono colpite rispettate personalità islamiche come Yusuf Islam viene lanciato il messaggio inquietante che anche i musulmani moderati sono trattati come terroristi».

Ma certe misure liberticide come è noto colpiscono soprattutto cittadini di paesi arabi, asiatici o africani per il solo fatto di essere tali. Oltre ai militanti di qualsivoglia organizzazione islamica, per filantropica che sia. Proprio come il britannico Stephen Demetre Georgiou, primo nome di Cat Stevens/Yusuf Islam.

A Washington avrebbe dovuto tra l’altro registrare, presso gli studi della radio satellitare Xm, una puntata del programma Artist Confidential, consacrato ai big della musica pop di tutti i tempi. E promuovere l’uscita del dvd che rispolvera i fasti del Majikat Tour, realizzato nel 1976, un anno prima di convertirsi e mollare lo show business.

Cantautore apprezzatissimo tra gli anni 60 e70, autore di classici come Wild World, Moon Shadow e Morning has Broken, dopo aver totalizzato otto dischi d’oro consecutivi e una decina di canzoni in Top 10, nel 1983 Stevens ha fondato a Londra una moderna madrasa, la scuola coranica Islamia, ancora attiva.

Attivissimo anche lui in seno alla comunità islamica britannica, ha abbozzato negli ultimi anni sporadici ritorni sulla scena, sempre finalizzati alle attività della sua organizzazione. L’anno scorso ha manifestato la propria indignazione contro la guerra di Bush incidendo una nuova versione del brano Peace Train.

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