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Gli autoferrotranvieri parlano a tutti di salario, diritti e dignità !
Publie le lunedì 26 gennaio 2004 par Open-PublishingLa lotta che gli autoferrotranvieri hanno intrapreso dal 1 dicembre sta portando al pettine dei nodi che riguardano tutto il mondo del lavoro.
Il tentativo del governo e delle aziende del Trasporto Pubblico Locale di far apparire questa lotta come corporativa ed ingiustificabile si sta scontrando con una grande solidarietà che sale da tutto il mondo del lavoro dipendente, pur se è proprio questo che viene penalizzato maggiormente dai blocchi improvvisi della circolazione…….come mai?!
E’ evidente che questa lotta ha posto tre problemi centrali, quello dei salari e degli stipendi che non tengono più il costo del caro vita; quello della effettiva rappresentatività di Cgil, Cisl e Uil; quello delle regole sul diritto di sciopero.
I salari
I salari e gli stipendi dei lavoratori dipendenti sono oggi assolutamente al di sotto delle necessità di una famiglia media. La politica dei redditi, inaugurata nel 1993 con l’accordo tra il governo Ciampi e Cgil Cisl e Uil, ha di fatto impoverito gli stipendi che non hanno più la tutela dall’inflazione che era prima garantita, almeno in parte, dalla Scala Mobile.
I rinnovi contrattuali sono di fatto divenuti semplici atti notarili in cui, quando va bene, le parti prendono atto dell’inflazione programmata dal governo – sempre più distante da quella reale – e non c’è possibilità di contrattare aumenti ulteriori, ridistribuendo i proventi degli aumenti di produttività. Gli 81 euro di aumento, con un ritardo di due anni, per gli autoferrotranvieri a fronte dei 106 di inflazione programmata, dicono che non è più garantito, con i contratti, nemmeno il recupero dell’inflazione decisa dal Governo!
La rappresentatività di Cgil, Cisl e Uil
La straordinaria partecipazione allo sciopero nazionale del 9 gennaio promosso dal sindacalismo di base, la partecipazione agli scioperi spontanei, anche sfidando la precettazione, dicono chiaramente che la credibilità di Cgil, Cisl e Uil tra i lavoratori è perlomeno in forte declino.
L’accordo da loro sottoscritto è stato sonoramente bocciato dai lavoratori. Di fronte a questa vera e propria sconfessione però non si assiste ad una riapertura del tavolo con chi effettivamente ha dimostrato di rappresentare gli interessi della categoria, ma ci si trova di fronte ad un governo e a delle aziende che continuano ad accreditare Cgil, Cisl e Uil come unici interlocutori.
Il problema è dato dalla mancanza nel settore privato di una legge che individui, attraverso verifiche certe, chi rappresenta davvero i lavoratori. Il sindacalismo di base, nei settori dove una simile legge, seppur incompleta, esiste, ha dimostrato di essere largamente rappresentativo. E’ ora di attuare un provvedimento che dia certezza ai lavoratori sulla effettiva rappresentatività di chi li rappresenta nelle trattative e nei contratti ed impedire così che governo e aziende si scelgano loro gli interlocutori.
Il diritto di sciopero
Da molti anni è in vigore una legge talmente restrittiva sull’esercizio del diritto di sciopero che è quasi inevitabile violarla se i lavoratori hanno la necessità di far sentire le proprie ragioni.
Si è creato un “effetto boomerang” per cui se lo sciopero è impedito da mille restrizioni, quando poi lo si effettua ha effetti fortissimi anche perché i lavoratori sono impossibilitati a avvisare gli utenti.
Governo, aziende e sindacati concertativi stanno cercando di rivoltare l’opinione pubblica contro chi sciopera, per la verità con scarso successo, per nascondere così le proprie responsabilità su due anni di mancato contratto e sulla miseria degli aumenti decisi.
Quelli che oggi strillano per la violazione dei diritti degli utenti sono però gli stessi che hanno privatizzato tutto – così da utenti si diventa clienti -, quelli che se infischiano della sicurezza dei cittadini, ad esempio consentendo che in Italia volino compagnie aeree che in altri paesi sono bandite perché considerate inaffidabili.
Allora il problema non è la tutela dei diritti degli utenti, ma quello di continuare indisturbati nelle loro politiche di smantellamento dello stato sociale, di bassi salari, di ristrutturazioni i cui costi cadranno inevitabilmente su cittadini ed lavoratori.
Cub e Acu mettono a disposizione le proprie strutture per attivare iniziative anche legali affinché le aziende di trasporto siano chiamate a rispondere dei danni causati agli utenti dei mezzi pubblici a seguito degli scioperi spontanei che si sono resi indispensabili per contrastare una ottusa inadempienza da parte delle aziende dei patti sottoscritti.
Siamo tutti autoferrotranvieri!
· Ripristino immediato della scala mobile
· Forti aumenti contrattuali
· Diritto di rappresentanza diretta dei lavoratori
· Difesa del diritto di sciopero
· Respingere la repressione contro chi lotta per i propri diritti
Salario, diritti, dignità per tutti !
Trieste, 24 gennaio 2004 R.D.B. - C.U.B. FEDERAZIONE F.V.G.
WILLY PUGLIA