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Gli indesiderabili della riqualificazione

Publie le lunedì 4 ottobre 2004 par Open-Publishing

Dazibao


di Fanny Doumayrou , Imphy (Nièvre)

Nel momento in cui i padroni presentano la « riqualificazione » come la panacea
delle ristrutturazioni e delle soppressioni di posti di lavoro, un documento
scoperto un mese fa dalla CGT dello stabilimento Arcelor di Imphy, nella Nièvre,
alza il velo sul modo in cui un’impresa considera e gestisce l’avvenire del suo
personale. Questo documento é un rapporto redatto da un capo officina per la
direzione delle risorse umane. Mostra che le generose « proposte di riqualificazione » non
sono sempre in buona fede, quando l’obbiettivo é quello di ridurre la manodopera
e sbarazzarsi dei sindacalisti.

La faccenda risale al 2003. In quel periodo l’acciaieria di Imphy subisce da molti anni una serie di fenomeni di disgregazione e di soppressioni posti di lavoro (vedere sotto). In questo clima, Ancelor annuncia per la fine del 2003 la chiusura della sua filiale Mecagis, una piccola entità di 32 dipendenti che produce componenti elettroniche a qualche km da Imphy. Questa fabbrica ha gà subito due riduzioni di personale, nel 1999 e nel 2001. Questa volta deve chiudere, perché la produzione é delocalizzata in Cina. Conformemente al Codice del lavoro, la direzione deve fare di tutto per riqualificare il personale. In caso di rifiuto da parte loro, puo’ licenziarli.

RIQUALIFICAZIONE INCONCEPIBILE

« La direzione ha proposto una riqualificazione nell’acciaieria di Imphy, ma in condizioni molto diverse », racconta Gérard Daguin, segretario del sindacato CGT di Imphy-Alloys, uno degli stabilimenti dell’acciaieria. Il personale di Mecagis é soprattutto femminile. Le operaie fanno il turno 2 x 8, sedute, un lavoro di precisione. Si propone loro una riqualificazione in un’officina di laminazione a freddo (LAF) dove il lavoro, molto fisico, in piedi, con carichi pesanti da portare, era riservato finora agli uomini. Inoltre gli orari sono su tre turni 3 x 8. Nel luglio 2003, il capo di questa officina le riceve individualmente per presentare loro i posti di lavoro proposti. La CGT intercetterà il resoconto alle Direzione Risorse Umane (DRH) di nove di questi collooqui.

« Quando ho incontrato il capo officina, mi ha detto che gente come me, iscritta alla CGT, era necessaria », ricorda con amarezza Mauricette Briffaud, delegata CGT entrata a Mecagis nel 1973. Il resoconto redatto dal quadro é decisamente meno ameno : « Come previsto, la signora Briffaud denuncia il modo di gestire le riconversioni sollevando il problema dei ritmi 3 x 8 difficili da gestire per una donna, scrive. Le abbiamo precisato che aveva la possibilità di rifiutare la proposta del LAF. » Detto altrimenti, puo’ scegliere il licenziamento ! Il quadro non nasconde il suo disappunto : « La visita del banco 348 é sembrata interessarla ! Rifletterà e darà una risposta a settembre. Sperando che rifiuti !! Ma penso che accetterà e che porterà con sé i suoi fratelli (militanti anch’essi della CGT : NdR) a rinforzare la presenza della CGT nel LAF. » In occasione della riqualificazione la direzione desidera liberarsi dell’influenza sindacale. Il rapporto su un operaio di 50 anni rileva che « é delegato e vicesegretario della commissione interna ». « A priori non ha intenzione di concorrere per nuove cariche (...). Possibile integrazione a settembre o ottobre. Da vedere in funzione delle elezioni purché non si presenti a Imphy. » L’operaio sarà dunque confermato se rinuncia alle sue cariche, il che avverrà. Per un terzo operaio, il capo officina precisa : « Avevo già avuto occasione di incontrare questa persona in un predecente progetto di riduzione di posti alla Mecagis, per un posto di addetto alla rettifica. Non l’avevo preso (bisogna dire che allora era delegato sindacale). Colloquio avvenuto in un clima positivo (...). Possibile integrazione a metà novembre. » Avendo rinunciato alla sua attività sindacale, l’operaio non presenta più alcun problema.

Questi documenti mostrano nero su bianco la discriminazione sindacale da Arcelor, dice indignato Gérard Daguin, della CGT. E’ una lista nera stilata dal capo officina su domanda della direzione delle risorse umane. Arcelor non si preoccupa della legge, scheda il personale, individua quelli che vuole tenere e quelli di cui vuole liberarsi. Per gli indesiderabili mette delle barriere. » Sui 32 di Mecagis 8 sono andati in prepensionamento, 7 hanno rifiutato la riqualificazione e sono stati licenziati e gli altri 17, fra i quali 6 donne, hanno dovuto accettare il posto al laminatoio. « Erano ostili alla riqualificazione, ma era questo o il licenziamento, denuncia Mauricette Briffaud. Di fatto, Arcelor sperava certamente che le donne avrebbero rifiutato i posti con il 3 x 8. Riqualificarle non era nel suo interesse dato che si preparava a licenziare anche nell’acciaieria. La sorpresa é che hanno accettato. C’é bisogno di lavorare. Alcune di noi hanno figli piccoli. Una é sola ad allevare i suoi bambini. Ha cominciato a soffrire di depressione tre mesi dopo la riqualificazione, per il lavoro troppo duro. » Lo stesso medico del lavoro aveva avanzato delle obiezioni alla riqualificazione viste le condizioni di lavoro.

MOBBING DI LUNGA DURATA

L’iscritta alla CGT é stata la sola a tentare di resistere. Poco dopo il colloquio viene a sapere del contenuto del rapporto del capo officina da un dipendente che molto più tardi trasmetterà il documento alla CGT. « Sapendo quanto ero rifiutata, immaginavo le pressioni che avrei subito. Ero molto stressata. Ho rifiutato di firmare un nuovo contratto di lavoro che confermava la riqualificazione in quest’officina et il passaggio al turno 3 x 8. Alla fine di gennaio ho avuto un crollo, sono caduta in uno stato depressivo. » In occasione di un precedente piano di riduzione dell’occupazione, la direzione aveva già fatto del mobbing sulla delegata. Quando l’ispezione del lavoro aveva rifiutato il suo licenziamento la direzione le aveva inviato delle lettere che la invitavano a lasciare l’impresa, a consultare la cellula di riqualificazione. Da gennaio é in malattia. « Sulla base di questo documento abbiamo intrapreso un’azione davanti ai probiviri per mobbing morale e discriminazione sindacale ed abbiamo anche l’intenzione di rivolgerci all’istanza penale, dice Gérard Daguin. Bisogna sanzionare la direzione ed impedire che schedature di questo tipo diventino moneta corrente. »

Tradotto dal francese da Karl e Rosa - Bellaciao

source:

http://bellaciao.org/fr/article.php3?id_article=9856