Home > Gravi violazioni dei diritti umani nei Cpt
La denuncia di Medici senza frontiere
di wa.ma.
Sono colpevoli di «gravi violazioni dei diritti umani e della dignità della persona» i 16 Centri
di accoglienza per immigrati (11 di permanenza temporanea in Italia e 5 ibridi per
l’identificazione di chi richiede asilo) dove sono giunti lo scorso anno 17.000 persone. La denuncia arriva da
Medici senza Frontiere, che lunedì prossimo presenta un rapporto sui centri di Permanenza Temporanea
in Italia, una ricerca condotta nel corso del 2003 sull’assistenza sanitaria, la condizione delle
strutture di accoglienza, il rispetto dei diritti umani e delle procedure di gestione dei centri.
«La politica italiana sull’immigrazione mostra gravi lacune - ha spiegato Loris De Filippi,
responsabile dei progetti italiani di Medici Senza Frontiere - e il rapporto chiede al governo italiano
e alla società civile di istituire un’authority indipendente ed imparziale in grado di monitorare
il rispetto dei diritti umani, l’assistenza sanitaria e le procedure per l’asilo all’interno dei
centri».
Una misura, questa, che appare ancora più urgente e necessaria, dopo l’ultima e allarmante notizia
arrivata un paio di giorni fa dal Cpt di via Mattei a Bologna, dove sarebbero stati somministrati
abbondanti dosi di sedativi mescolati a cibo e bevande a tre immigrati clandestini ospiti della
strutture. Le sostanze sono state trovate nel sangue dei tre uomini, ma solo la settimana prossima
saranno resi disponibili dalla scientifica i referti analitici sugli alimenti sospettati di
contenere barbiturici, a quanto ha riferito Enrico Cieri, sostituto procuratore a capo delle indagini
presso la Procura di Bologna, dopo che i tre hanno depositato una denuncia contro i medici della
Croce rossa.
La richiesta di chiudere i Cpt e di rivedere completamente la politica sull’immigrazione arriva
dal deputato dei Verdi, Paolo Cento:
«Mettiamo sotto accusa non solo il Cpt di Bologna ma l’esistenza stessa di queste strutture che
rappresentano una violazione della dignità degli immigrati – ha detto - Su quanto accaduto nel
centro di Bologna sarà la magistratura ad accertare le responsabilità penali ma quelle politiche sono
evidenti, conSiderando che la legge Bossi-Fini ha ampliato da 30 a 60 giorni il termine di
permanenza in queste strutture e ridotto le garanzie per gli immigrati. Per questo l’unica richiesta
sensata è quella di chiudere i Cpt sparsi nel nostro Paese e modificare radicalmente il testo della
legge sull’immigrazione voluta».
Sulla questione di Bologna esiste un’interpellanza alla Giunta regionale presentata dal
consigliere del Gruppo Misto - Italia dei Valori Bruno Carlo Sabbi, che ricorda di essere intervenuto sulla
questione del Cpt «innumerevoli volte», invitando la Regione ad operare per rendere più vivibile
la struttura, anche con la costituzione di un Osservatorio Permanente sull’attività e la gestione
dei Cpt dio Bologna e Modena, di cui non si hanno notizie. Sabbi, auspicandosi un’ inchiesta in
tempi rapidi da parte della magistratura, ha inoltre invitato la Giunta ad «appoggiare l’ azione di
quelle organizzazioni e movimenti, che chiedono con forza la chiusura di questi centri, essendo
ormai chiaro che i diritti civili delle persone rinchiuse sono, di fatto, fortemente limitati se non
sospesi».
Contro i Cpt è prevista una manifestazione per il 31 gennaio, alla quale, però, non parteciperà il
Bologna Social Forum che scenderà invece nelle strade della sua città per chiedere la chiusura del
Cpt di via Mattei.
l’unità