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Guerra, Agnoletto: "Riprendano le proteste. Il centrosinistra non ha mantenuto gli impegni"
Publie le mercoledì 11 agosto 2004 par Open-Publishing
Stefano Delendati
Il leader del movimento No Global, eletto parlamentare europeo come indipendente
nelle liste di Rifondazione comunista, intervistato da Alice: "Al più il centrosinistra
dissente da questa o quella guerra. La guida di Barroso lascia poche speranze".
On. Agnoletto, qualche mese fa lei è stato eletto parlamentare europeo con lo
slogan "Un’altra Europa è possibile". Quale opinione si è fatto dell’Europa del
neo Presidente della Commissione europea Barroso?
E’ evidente che l’Europa delineata da Barroso sia assolutamente antitetica all’Europa
per la quale sta lottando da anni il "movimento dei movimenti". Nel dibattito
che c’è stato sia nel Parlamento europeo che durante l’incontro con i gruppi
parlamentari, Barroso ha cercato di presentare la scelta della guerra come una
scelta "passata" rispetto alla quale è inutile riaprire il confronto. Noi, invece,
pensiamo che il tema della guerra sia un elemento assolutamente dirimente. Barroso
continuerà nella strategia che fino ad ora ha portato avanti come capo del governo
portoghese; non dimentichiamoci il vertice delle Azzorre nel quale fu delineata
la strategia di aggressione all’Iraq... Inoltre, dal punto di vista economico,
Barroso è un liberista convinto.
Può fare qualche esempio concreto della politica di Barroso?
Certo. In occasione del confronto che, come gruppo di sinistra, abbiano avuto con lui, gli ho rivolto una domanda specifica circa la disponibilità dell’Unione europea a rivedere la politica sui farmaci, ovvero la politica mondiale anti-AIDS all’interno dell’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio). Ho chiesto che fosse limitato il monopolio delle multinazionali farmaceutiche e la durata della loro proprietà sui brevetti oggi ventennale.
E cosa le ha risposto Barroso?
E’ stato molto netto: non c’è nessuna intenzione da parte dell’UE di rimettere in discussione questa politica centrata sul liberismo economico che nei fatti favorisce i monopoli delle grandi multinazionali.
Crede che questo suo giudizio sulla Commissione possa essere modificato dalle nomine degli altri commissari europei?
Questa intervista la stiamo facendo un’ora dopo che il commissario in carica Pascal Lamy, delegato alle relazioni esterne, ha riferito e discusso con noi le modalità con le quali sta conducendo le trattative a Ginevra in seno all’OMC. L’impostazione di Lamy è assolutamente liberista, finalizzata agli interessi commerciali della parte socialmente ed economicamente più forte dell’Europa. Anzi,... Lamy ha spiegato come l’azione della Comunità tenti di dividere il gruppo dei G20 (il gruppo delle nazioni a cui appartiene il Brasile, la Cina e l’India) ed il G90 (il gruppo che raccoglie i paesi più poveri del pianeta) che fino ad ora sono rimasti alleati. Se questa è la loro strategia, nulla fa ritenere che la Commissione possa essere modificata in meglio. In più, Barroso si colloca politicamente molto più a destra dell’attuale Presidente Prodi e quindi oggi le speranze di un politica diversa non ci sono.
Tanti "movimenti" si sono battuti per l’inserimento all’interno della Costituzione europea del concetto del "ripudio alla guerra". A che punto siamo?
Siamo di fronte ad un comportamento ambiguo da parte del centro-sinistra italiano. E pensare che durante la manifestazione di Perugia ed Assisi i suoi leader si erano impegnati ad inserire nella costituzione, nel suo primo articolo, il concetto di rifiuto della guerra. Purtroppo, però, durante la fase di stesura del testo si sono completamente dimenticati di questo impegno assunto. La Costituzione che verrà firmata il 29 ottobre a Roma non comprenderà il ripudio della guerra.
Quindi?
Credo che i movimenti debbano continuare la loro campagna di mobilitazione. Penso, ad esempio, ad una contestazione a Roma in occasione della firma della Costituzione europea. Tengo a precisare: contestare questo testo della Costituzione, non l’Europa unita. Dobbiamo continuare il nostro impegno contro la guerra con gli strumenti classici (ad es. il boicottaggio delle aziende che la favoriscono) e con il lancio di una raccolta di milioni di firme a livello europeo per chiedere l’inserimento di questo emendamento all’interno della Costituzione. Non dobbiamo considerare definitiva la scelta dei capi di governo che verrà fatta il 29 di ottobre.
Pensa che questo mancato inserimento sia imputabile al fatto che, ancora una volta, la sinistra è stata divisa?
E’ dovuto al fatto che in tutta Europa a favore di questo articolo vi sono solo "il movimento dei movimenti" e la sinistra anti-liberista e radicale. Nei fatti, la sinistra moderata può dissentire di volta in volta da questa o da quella guerra ma non ripudia la guerra come strumento inserito nella vita del genere umano, opinione, invece, che abbiamo noi.
(Prima parte dell’intervista)
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