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Hanno dimenticato che a Genova è stato ucciso un ragazzo.

Publie le martedì 2 marzo 2004 par Open-Publishing

Processi e menzogne http://italy.indymedia.org/

"La degenerazione degli scontri di piazza verificatisi a Genova in
occasione del vertice del G 8 hanno messo in luce anche in Italia tutti i
limiti delle forze dell’ordine nel gestire cospicui gruppi di manifestanti
violenti con gli strumenti classici in dotazione a polizia e carabinieri e
ormai decisamente obsoleti. Sfollagente e lacrimogeni non sono più in grado
di soddisfare le moderne esigenze di ordine pubblico che si basano sulla
necessità di evitare lo scontro e provocare il minor danno possibile alle
persone identificando ed isolando i facinorosi così come blindati e
cingolati, idonei a forzare barricate, risultano sproporzionati ed
ingombranti in ambienti urbani contraddistinti spesso da strade strette.

A
Genova le forze dell’ordine italiane hanno affrontato per la prima volta
scontri ad alta intensità simili a quelli che già hanno interessato le
forze di polizia negli Stati Uniti (rivolta di interi quartieri a Los
Angeles), in Israele (Intifada) e in Gran Bretagna (scontri razziali e
manifestazioni in Ulster), paesi che per primi hanno sviluppato la ricerca
tecnologica nel settore delle cosiddette Non Lethal Weapons (Armi Non
Letali) per far fronte alle operazioni di pace, nelle quali il "nemico" è
spesso rappresentato da gruppi di civili, manifestanti e miliziani e dove
l’uso delle armi in dotazione ai militari risulta eccessivo soprattutto
alla luce degli obiettivi di pacificazione tipici di queste operazioni

Sviluppate inizialmente nell’ambito della dottrina statunitense nota come
"Military Operations Other Than War", operazioni militari diverse dalla
guerra, le Armi Non Letali coprono oggi una vasta gamma di impieghi con
numerosi sistemi già operativi o in fase di sviluppo riscuotendo anche
l’interesse della NATO, della UEO e di molti corpi di polizia. Alcune armi
di questo tipo, capaci cioè di bloccare la minaccia senza provocare danni
gravi o permanenti, sono state impiegate con successo per la prima volta
dai marines in Somalia nel 1995 che con laser accecanti e schiume collanti
hanno impedito a miliziani e saccheggiatori di invadere il campo dell’ONU
prima del ritiro completo dei caschi blu. Tra le diverse tipologie di Armi
Non Letali già testate ve ne sono molte perfettamente adatte ai compiti di
contenimento di folle di rivoltosi. Le pallottole di gomma e le granate
flash-bang, cioè accecanti-assordanti, possono essere considerati i primi
rustici esempi di Armi Non Letali e sono gli unici strumenti di questo tipo
in dotazione a militari e polizia italiana ma in futuro nuovi sistemi, ben
più efficaci, potrebbero entrare in servizio per proteggere installazioni,
rendere più docili i guerriglieri urbani e "marcare" gli individui più
pericolosi per facilitarne riconoscimento e arresto.

Sostanze collanti o scivolose potrebbero bloccare o impedire il passaggio
lungo i confini di eventuali "zone rosse", speciali cannoni potrebbero
lanciare contro i gruppi più aggressivi miscele maleodoranti che
renderebbero inavvicinabile anche il più carismatico dei leader o schiume
che a contatto con l’aria si solidificano bloccando i facinorosi o creando
barriere invalicabili anche a una folla inferocita se opportunamente
corrette con sostanze repellenti o irritanti. Munizioni speciali caricate a
vernice potrebbero rendere facilmente distinguibili i militanti del "black
bloc" che non avrebbero modo di nascondersi tra i manifestanti pacifici.
Tutti questi sistemi sono già stati testati e in dotazione sperimentali a
reparti militari statunitensi e anche ai reparti antisommossa di molte
forze di polizia americane ma ad essi si aggiungeranno presto armi più
sofisticate ancora in fase di sviluppo. Emettitori acustici di ultrasuoni a
bassissima frequenza capaci di provocare nausea e stordimento e quindi di
rendere inoffensivi gli aggressori sono stati usati dai russi fin dagli
anni ’80 per tenere lontani i curiosi dai perimetri di basi e poligoni
militari mentre un’arma di questo tipo, nota come "curdler" è stata
utilizzata dai britannici in Ulster. Sono in fase di studio anche armi che
emettono impulsi luminosi ad alta intensità e luci stroboscopiche (note
anche come Dream Machine) in grado di disturbare temporaneamente la
frequenza delle onde cerebrali umane causando vertigini, disorientamento e
nausea".